Dalla presentazione di “Volti casertani e maddalonesi” al Manifesto della Città a Vocazione Turistica

 

 

Talvolta i giorni, ed alcuni in particolare nel tempo, riescono ad essere “simbolo” di inizio o fine. Quello che si argomenta qui è stato “simbolo” di libertà e di indignazione, di lutto e di Cultura, di riscossa e di nuovo inizio. Il giorno è il 14 luglio 2016. I fatti storici ed i fatti di Nizza si intrecciano con tanti altri fatti storici del passato. Però questo giorno, nel suo piccolo è stato anche quello di un appuntamento culturale maddalonese, che nonostante la data e l’orario ha riscosso un nutrito concorso di spettatori, mi riferisco alla manifestazione che ha visto presentare i contributi biografici che ho raccolto in “Chi è?” volumi 3 e 4. L’evento, appunto del 14 luglio 2016, si è tenuto nella Sala “Luigi Settembrini” del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni. Il nome della manifestazione ha preso il titolo “Volti casertani e maddalonesi” dalla rubrica omonima contenuta nei volumi 3 e 4 della serie “Chi è?” edita dalla Dea Sport di Bellona. L’occasione della presentazione è stata anche l’opportunità per portare il saluto ed ringraziamento per quanto fatto al Rettore del Convitto maddalonese, prof. Michele Vigliotti, che dal primo settembre sarà in concedo per raggiungimento del limite d’età.

Una cerimonia dunque, che inizialmente sembrava svilupparsi in una consolidata ovvietà di appuntamento culturale estivo quando invece il suo sviluppo ha portato non solo ad interessanti interventi ma anche al riscatto di una parte, quella culturalmente impegnata, a sostenere un Manifesto, un Manifesto per l Città, un Manifesto per la Città di Maddaloni a Vocazione turistica che partendo e sviluppandosi sul testo di intervento di Amedeo Marzaioli ha conseguito in questi giorni anche la nascita di una Pagina Social dedicata quale luogo di discussione e di proposte per la futura classe dirigente per una “rinascita” di Maddaloni Città a Vocazione Turistica, ecco il link della pagina: https://www.facebook.com/maddalonicittaturistica/ .

Tornando al 14 luglio 2016 cerco di ricostruire per i lettori del Corriere di San Nicola lo sviluppo della mattinata. L’evento, innanzitutto, si è aperto con l’Inno di Mameli a ricordo dei morti a causa dell’attentato terroristico di Dacca e dell’incidente ferroviario pugliese (ignari ancora di quanto sarebbe successo a Nizza in serata). Tutti in piedi ad intonare l’Inno che ci “fa italiani” anche alla presenza di giovani novantenni come Antonio Bernardo e Guido De Simini, protagonisti direttamente ed indirettamente della micro, e non solo, storia della Città di Maddaloni.

A seguire, ha preso la parola il moderatore dott. Antonio Tedesco, esperto di storia locale, che salutando gli intervenuti, ringraziando gli organizzatori ovvero il Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni, l’AN.M.I.G. e Fondazione di Caserta e l’U.N.A.C. di Maddaloni, ha dato la parola al il poliedrico e showman Luca Tramontano che ha declamato una lirica del poeta maddalonese Francesco (Ciccio) Di Vico sulla città di Maddaloni.

Dopo la lirica presentata alla platea da Tramontano è stata la volta del Rettore del Convitto, prof. Michele Vigliotti, che ha introdotto i lavori portando il suo saluto. Lo stesso con voce ferma ha fatto presente che con molta probabilità quello sarebbe stato il suo ultimo intervento da Rettore ed ha ripercorso, seppur brevemente, la sua esperienza e la linfa che ha inteso dare al Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno” di Maddaloni facendolo diventare polo culturale della Città. Tra le altre cose ha parlato descritto e sottolineato il rapporto collaborativo con l’U.N.A.C, l’A.N.M.I.G. e Fondazione ed ancora la Pro Loco e, per il sociale, l’associazione l’Albero della Vita.

Presenti in Sala per l’U.N.A.C. il cav. Gaetano Letizia (presidente delegazione di Maddaloni), il dott. Antonio Savino (Presidente Nazionale U.N.A.C.) i volontari di Maddaloni (alcuni impegnati a distribuire fuori la sala le pubblicazioni “Chi è?”, la Rivista Unac e la rivista Dea Notizie) ed altri referenti del circondario; per l’A.N.M.I.G. e Fondazione il cav. Salvatore Borriello (Presidente provinciale di Caserta), il suo vice, il cav. Francesco Pagliaro (Segretario provinciale) ed altri rappresentanti provinciali e no della sigla; per la Pro Loco il dott. Gaetano Giglio (Presidente della Pro Loco di Maddaloni e rappresentante del Consorzio delle Pro Loco dei monti tifatini) ed altri suoi collaboratori; per l’Associazione l’Albero della Vita, Antino Suppa (Presidente) ed altri suoi collaboratori tra cui Maria Cioffi. Tante altre rappresentanze associative e non solo erano presenti, tra cui la Società Dante Alighieri di Caserta con il suo Presidente prof. Marcello Natale che è anche Presidente del CoAsCa di Caserta, la Società Storia Patria di Terra di Lavoro con il referente prof. Giuseppe De Nitto, il Vespa Club di Maddaloni con il presidente onorario Antonio Bernardo ed il socio Carlo Scalera, l’Associazione Prospettive Radicali con la referente avv. Rosa Criscuolo, Galleria d’Arte Contemporanea “Studio Il Castello” di Maddaloni con il direttore Angelo Pagliaro e l’Associazione Culturale Musicale ONLUS “Aniello Barchetta” con il Presidente Maestro Antonio Barchetta.

Il tavolo di presidenza è stato composto dal Rettore Vigliotti, dal moderatore Tedesco, dai cav. Letizia e Borriello ed ancora dal dott. Francesco Falco, Presidente della Dea Sport Onlus e Direttore della Dea Notizie (in sala era presenta anche il suo vice Dott. Domenico Valeriani, che istituzionalmente è anche Vice Sindaco del Comune di Bellona).

Dopo il saluto introduttivo di Vigliotti è intervenuto il dott. Franco Falco che ha riferito l’esperienza e la finalità della serie “Chi è?” della Dea Sport Onlus a cui è collegato l’organo di informazione “Dea Notizie”. Questi ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e la pro positività a rinnovarla anche per il futuro, sottolineando l’apertura alla collaborazione da parte di chi vuole sia alla pubblicazione “Chi è?” che alla rivista “Dea Notizie” (http://www.deanotizie.it/ ).

È seguito il saluto del Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi del Convitto Nazionale Statale “Giordano Bruno”, Antonio D’Angelo che facendo eco all’intervento del Rettore lo ha ringraziato per l’impegno ed ha confermato la disponibilità al prosieguo nell’ottica della valorizzazione della Città per il tramite e con il Convitto maddalonese.

A questo punto il moderatore, prima di passare la parola agli interventi ha voluto portare il saluto di alcuni assenti (protagonisti delle biografie) per obiettivi motivi logistico come nel caso del giornalista Luigi Ferraiuolo (Direttore de L’Eco di Caserta), del dott. Francesco d’Angelo e del cantante Francesco Pellegrino. In particolare quest’ultimo ha voluto far pervenire uno scritto con una lirica inedita che è stato letto e declamato da Luca Tramontano alla platea.

È stata quindi la volta dell’autore della rubrica biografica “Volti casertani e maddalonesi” Michele Schioppa, cronistorico maddalonese, ovvero dello scrivente, che ha deciso di fare in prima persona su questa testata la cronaca dell’evento perché le biografie pubblicate di cui alla su detta rubrica sono in sintesi e non solo il contributo che quotidianamente per la salvaguardia della memoria offro ai lettori dei mie articoli storico giornalistici.

Nel corso del mio intervento ho inteso ringraziare i presenti, gli organizzatori, coloro che lo hanno supportato e lo supportano nel complicato, impegnativo ed oneroso compito dello studio biografico. Ho da subito chiarito che la settantina di profili presentati in questi due numeri della rubrica non sono che una piccola parte del lungo elenco di persone che sto da anni studiando e che mi auguro con il tempo, e soprattutto la collaborazione degli interessati, dei familiari e di altri soggetti che possono dare un valido contributo, di poter presentare. Ho comunque ricordato che l’esperienza collaborativa con “Chi è ?”, tra le altre cose nata per gioco in abbinamento alla presentazione e divulgazione dei profili biografici che svolgo, per lo più, attraverso la collaborazione giornalistica con testata casertana, ovvero L’Eco di Caserta, è aperta a tutta e chiunque che dovesse ritenere opportuno un proprio contributo su di uno o più personaggio lo può fare. Anzi lo deve fare così da aiutarmi nell’onerosa impresa che certamente da solo non potrà portare avanti, se si vuole realmente ricordare ai posteri coloro i quali meritano di essere ricordati. Ho, oltre a ringraziare la famiglia per avermi concesso tempo da dedicarmi a questa iniziativa, sottolineato come ciascuno dei profili fino ad oggi riportati così come quelli futuri hanno un motivo per essere presenti e che non potendo ricordarli tutti è stato preferito realizzare una presentazione con le foto i nomi e le principali caratteristiche dei personaggi che è stata proiettata per tutta la durata della manifestazione.

A seguire si è avuto del prof. Marcello Natale che ha ricordato i suoi trascorsi con Maddaloni e con la mia persona, Michele Schioppa, nonché ha sottolineato l’importanza del tipo di lavoro condotto e dell’importanza del ragionamento che ne ha sotteso i testi.

Dopo il prof. Natale è intervento il prof. Claudio Petrone, Preside degli indirizzi tecnici superiori della Fondazione Villaggio dei Ragazzi “don Salvatore d’Angelo” di Maddaloni che oltre a sottolineare l’importanza dello studio pubblicato ha anche evidenziato come oltre al Convitto maddalonese anche la Fondazione di don Salvatore è protesa ad essere polo culturale del territorio ed eccellenza verso l’esterno e l’estero e quindi in linea in un percorso di crescita e sviluppo della Città di Maddaloni.

Amedeo Marzaioli, è stato il relatore che è seguito e con una disanima sia della storia ch dell’arte ed ancora delle problematiche e delle criticità della Città a vocazione turistica che è Maddaloni ha posto l’accento sulla necessità di fare squadra ed intervenire su e con ogni mezzo affinché vi sia una diversificazione ed un riscatto culturale che può certamente portare i auge il territorio e consentirne il riscatto anche sociale ed economico oltre che morale. In particolare si è concentrato sul salvataggio del Museo Civico. Marzaioli ha, tra le altre cose, sottolineato come lo studio biografico in presentazione sia funzionale per il ricordo, la memoria che è alla base dello sviluppo della società ed ha portato anche i saluti ed i ringraziamenti per l’interessamento, oltre che i suoi, della vedova del ciclista Alberto Marzaioli.

L’intervento successivo è stato quello di Rosa Criscuolo che ha parlato del legame da un anno oramai con Maddaloni e della presenza e collaborazione che “Prospettive Radicali”, nata nel Convitto medesimo, vuole dare alla Città per il suo riscatto, perché i maddalonesi sono delle belle persone e lo meritano. Forza Speranza ed impegno che vengono anche dall’esempio delle persone ricordate nelle due pubblicazioni in presentazione. Commovente è stato poi il ricordo dell’On. Elio Rosati di cui si terrà il trigesimo in Maddaloni il prossimo 17 luglio e con un cui motto la giornalista ha chiuso il suo intervento.

Uno dei più giovani protagonisti dello studio biografico è intervenuto a seguire, lo studio Antonio Cembrola, il quale oltre ai ringraziamenti di rito ed a una panoramica sulla necessità di fare squadra e risollevare collegialmente e culturalmente la città ha sottolineato come la presenza nel libro, per lui come per altri, non vuole essere un punto di arrivo bensì di partenza.

Il prof. Giuseppe De Nitto è dunque intervenuto a nome proprio ed in rappresentanza dell’avv. Alberto Zaza d’Aulisio e quindi della Società Storia Patria di Terra di Lavoro che ha lodato lo studio in corso incoraggiandolo e che va ulteriormente allargato a tanti altri personaggi che meritano la giusta visibilità e tra questi ha citato Alberto Guarino, Tommaso Pisanti, Bruno Iorio ed altri (che già sono in programmazione). L’intervento del prof. De Nitto ha denunciato una mancanza di collaborazione e disgregazione a fronte di un eccessivo personalismo che non aiuta a fare memoria, fare ricordo e riscattare la nostra Terra.

Dopo l’intervento del prof. De Nitto è stata la volta del prof. Alfredo Omaggio che evidenziando l’importanza dello studio biografico da me condotto ed ha sottolineato come questo possa essere, dopo il corposo intervento di studio del prof. Pietro Vuolo, un punto di inizio per la stesura della storia di Maddaloni dal fascismo ad oggi. Certo si tratta solo di un inizio e che prevede delle scelte a monte ma certamente dopo tempo, dopo l’intervento di studio e le pubblicazioni del prof. Vuolo, è un valido punto di inizio. Uno studio che è funzionale all’identità cittadina. Tanti i riferimenti ai personaggi presenti nello studio biografico da Maria Olivieri a Salvatore Cardillo etc, certamente tanta indignazione perché queste persone hanno contribuito a far crescere una Città con opportunità che oramai sono perse.

È seguito l’intervento di Salvatore Nappo che in certo prosieguo con l’intervento del prof. Omaggio ha sottolineato la crisi politica e la mancanza di validi rappresentanti della Città. Mancanza di valori e riferimenti che invece caratterizzavano i personaggi di cui alle biografie che erano piuttosto avversari che si rispettavano ed operavano per il bene della città e non già nemici come forse succede oggi. Ha voluto ricordare la Maddaloni città internazionale a cui la hanno portati questi personaggi manifestando un certo pessimismo sulla attuale e futura ripresa. Certamente ha sottolineato che con il ricordo e la memoria e con la serietà e la collaborazione si possono sorvolare gli ostacoli.

Il ricordo, la memoria è stato il tema centrale anche dell’intervento di Benedetta Del Vecchio la quale ricordando il papà Crescenzo, di cui domani ricorre il decimo anniversario dalla morte, e lo zio prof. Giuseppe Guadagno (tra l’altro presente in sala la vedova arch. prof.ssa Rosa Carafa). Persone che si sono sempre date in modo generoso per gli altri, per la formazione e non solo. Persone queste come altre della raccolta biografica con il cui ricordo con la cui memoria aiutano alla definizione e caratterizzano l’identità familiare e l’identità cittadina. Del Vecchio ha chiarito come la memoria non prescinda da noi tutti anzi ci forma.

L’intervento che è seguito è stato quello del Gen. B. Ippolito Gassirà presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali in Concedo d’Italia di Caserta, che ha ricorda l’importanza dei personaggi ricordati e della presenza militare nel territorio. In particolare è stato interessante il riferimo all’ex Caserma Bixio sede sia della Nunziatella nonché prima sede della Scuola Nazionale della Guardia di Finanza, oggi sede della Fondazione Villaggio dei Ragazzi “don Salvatore d’Angelo”. E qui ha ricorda Gassirà è nata ufficialmente la Banda musicale della Guardia di Finanza nel 1926, riunendo in un’unica compagine strumentale le diverse fanfare che fin dal 1883 erano state istituite presso molti reparti del Corpo. Quella di Maddaloni era la più importante e forte di circa 40 unità, la quale non solo ha partecipato ad alcune delle più solenni cerimonie militari del Corpo, tra cui quella della consegna della Bandiera di Guerra alla Guardia di Finanza avvenuta a Roma il 7 giugno 1914, ma ha potuto vantare anche una non indifferente tradizione concertistica, in quanto era solita prestare “il servizio in piazza” quattro volte la settimana, alternandosi con la banda cittadina.

Dopo l’intervento di Gassirà vi è stato quello dell’ex consigliere comunale Luigi Bove che ha centrato l’esigenza di un riscatto della città che viene solo dalla collaborazione e che comunque, in sintesi, Maddaloni deve da un lato verificare bene di chi si fida prima di farlo a prescindere e dall’altro evitare di alzare al massimo livello per poi buttare a terra nel peggiore dimenticatoio con una impressionante velocità le persone. Bisogna essere più cauti. Parole di ringraziamento all’autore per il suo lavoro con l’incoraggiamento ad andare avanti perché è questa la Maddaloni che si vuole, fatta di persone che si impegnano senza un secondo fine per il bene e la promozione della collettività.

Un intervento con citazione incentrato sulla positività e sulla esigenza di salvaguardare la bellezza, l’arte, la storia e la memoria è stato quello del Maestro prof. Vincenzo Elefante che ha portato come esempio la sua recente esperienza in sedi accademiche e dell’Arte cinese dove invidiano la nostre risorse.

A questo punto era previsto ancora un intervento di Luca Tramontano, a cui lo stesso ha rinunciato a causa dello stravolgimento della scaletta per l'a tarda ora , che oltre a declamare altre liriche di Francesco Di Vico voleva portare la sua testimonianza sull’esperienza del Top Maddalonese del 2007 sua iniziativa che per certi versi anticipava, sotto forma di premiazione a ringraziamento per quanto fatto, l’idea di valorizzare i volti locali che nell’esperienza dello studio che ho presentato nel corso del convegno e che costituisce la memoria in ricordo sotto forma di memoria biografica.

Vi è stato dunque il momento dedicato al ringraziamento al Rettore Vigliotti. Il primo a portare il proprio saluto è stato il cav. Borriello che a nome dall’A.N.M.I.G. e Fondazione ha omaggiato il rettore di un attestato di benemerenza redatto e firmato dal Presidente Nazionale A.N.M.I.G. e Fondazione (e letto dal socio Antonio Cembrola), oltre ad un crest ed una medaglia. A seguire è stata la volta dell’omaggio da parte dell’U.N.A.C. dove hanno preso la parola sia il cav. Letizia che il Presidente Nazionale Savino ed anche qui vi è stato l’omaggio di un crest (altri due sono stati donati al Cav. Borriello ed al DSGA D’Angelo), di un attestato e di un quadro. Il quadro in questione raffigura Giordano Bruno in chiave schekspiriana ed è dal socio U.N.A.C. Maestro Michele Letizia (Michail Benois Letizià).

Il Maestro Letizia nello spiegare il dipinto riferisce che quando Giordano Bruno incontra Shakspeare nel 1596 a Londra, Shakespeare scrive e mette in scena una commedia, tra le prime, dal titolo “pene D’ amor perdute” che ha come morale tre anni di astinenza sessuale al solo scopo di fratellanza monastica. Questo ha posto le basi per la realizzazione dell’opera. Il Maestro Letizia ricorda tra l’altro che Bruno e Shakespeare facevano parte dello stesso “ordine di studi spirituali”. Il primo messo al rogo dalla Santa Inquisizione per aver contestato e sostenuto il contrario delle idee “controriformistiche” del periodo opponendosi al geocentrismo sostenendo l’eliocentrismo, spazzando via il pensiero aristotelico- tolomeico per dare spazio al “nuovo vedere” da Copernico, Keplero, Galileo ecc.

Il secondo, Shakespeare, conte di Oxford, anche lui un personaggio diviso in tre, denominato il bardo, scriveva di nascosto per non essere scomunicato dal potere religioso anglicano e dallo stesso potere elisabettiano. Lo stesso era Uomo fidato del reame se nonché imparentato con la Regina...

A seguire Antimo Suppa dell’Albero della Vita ha omaggiato e ringraziato il Rettore Vigliotti con una targa che riporta un faro in cui lo stesso Vigliotti è il faro stesso per quanto ha dato con il suo operato.

Un operato richiamato e descritto in una lirica che gli ha dedicato la poetessa Marta Pagliaro al Rettore Vigliotti sempre per il suo prezioso operato, per la crescita e la valorizzazione della Cultura, della Città e del Convitto di Maddaloni.

In chiusura il moderatore Tedesco mi ha riconcesso la parola per ringraziare gli organizzatori e tutti gli intervenuti.

Con un abbraccio ed una stretta di mano generale si è andata chiudendo la mattinata, senza mancare di passare al buffet organizzato per gli intervenuti e dove è emerso un ringraziamento particolare al prof. Antonio Pagliaro (al quale va il mio personale e duplice ringraziamento), studioso di Maddaloni e storico del suo Convitto, per aver realizzato il servizio fotografico della manifestazione da cui sono attinte le foto del presente contributo stampa. Le foto e le news relative alla manifestazione sono disponibile alla Pagina Social https://www.facebook.com/notiziestampaoggi/ e nell’evento social https://www.facebook.com/events/1635789723414686/ .

Sperando di non aver annoiato i lettori del Corriere di San Nicola vi ringrazio per il tempo dedicato alla lettura del presente contributo.

(Michele Schioppa)