Il “cuore” della Biblioteca

Viaggio nell’archivio donato dalla famiglia Palomba-Cianniello: tre secoli di testi nella Biblioteca Comunale di San Nicola la Strada

 

Probabilmente fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe “ricordato” di avere in una modesta biblioteca di paese raccolte e testi di notevole entità storica, scientifica e religiosa. Ci riferiamo alla Biblioteca Comunale “Giuseppe Palomba”, intitolata all’illustre economista del Novecento nato a San Nicola la Strada, in virtù della preziosa donazione effettuata dalla famiglia Palomba-Cianniello.
Rosanna Palomba (figlia dello scienziato) decide di donare parte dell’archivio privato di suo padre alla biblioteca. Non si tratta “semplicemente” del materiale raccolto e catalogato in decenni di studio da una delle menti più raffinate del secolo scorso (l’economista era il massimo esponente in Europa della scuola economica paretiana), bensì del materiale appartenuto a più generazioni della nobile famiglia, in discendenza coi Marchesi Palomba storicamente radicati in Terra di Lavoro. Scomparsa la figlia dell’economista, rimangono i suoi nipoti, la Prof.ssa Maria Rosaria Cianniello e suo fratello, il Dott. Antonio Cianniello, coi rispettivi figli.
L’insolito archivio spazia dai testi di storia delle religioni all’Economia, dal Diritto alla filosofia, dalla musicologia alla psicologia, dall’arte alle scienze, dall’ermetismo all’alchimia, con tanto di romanzi storici e i classici non solo occidentali, ma anche orientali e mediorientali. Esso è parte importante del laboratorio intellettuale e creativo di uno scienziato unico al mondo. Sulle pareti della biblioteca sono incorniciati i diplomi e le patenti appartenuti al Palomba (Accademia dei Lincei, Accademia Tiberina, la Pontaniana, la Burckhardt, le premiazioni di due Presidenti della Repubblica, ecc.).
Per avere un’idea del valore dei testi, vi troviamo: volumi in Inglese, Francese, Ebraico, Arabo (l’economista parlava circa undici lingue, tra cui l’Arabo, il Cinese e il Russo), un volume degli Esercizi Spirituali di S. Ignazio della Compagnia del Gesù, stampato a metà del Settecento (1740, di proprietà della famiglia Palomba da diverse generazioni), varie opere stampate nell’Ottocento, tantissimi volumi di inizio e metà Novecento, tra cui Il Libro dei Morti Tibetano (il Bardo Thodol) e molte opere scritte dallo stesso Giuseppe Palomba (Economia, sociologia, filosofia economica, ecc.). Spicca anche l’interessante volume Iohannis Evangelium Apocryphum Arabice (1957, scritto in Latino ed Arabo. Pesante alcuni chilogrammi).

Addirittura nel materiale visionato qualche anno fa vi compaiono anche gli appunti privati dell’economista e la sua corrispondenza con altri studiosi.
Negli ultimissimi anni la Biblioteca e l’ “Archivio Palomba” hanno vissuto varie criticità, tra le problematiche ereditate dalle passate amministrazioni comunali (assenza di una catalogazione aggiornata), alle problematiche attuali.
Dalla biblioteca è nata anche Utòpia, evoluzione associativa del primo gruppo di “utenti-volontari”, che hanno la loro parte rilevante nelle vicissitudini dell’archivio, avendone separato i testi (a scopo identificativo) dalle altre raccolte.

Antonio Dentice d’Accadia