“Sfogo di un cittadino alle prese con la vita della propria figlia”



Riceviamo e pubblichiamo, nella speranza che si possa porre rimedio ad un “malfunzionamento” della burocrazia dell’Asl.


«Chiedo di pubblicare questo articolo che riguarda un malfunzionamento dell'Asl Caserta. Faccio questa premessa. Mia figlia assume un farmaco per la sua epilessia che viene definito farmaco salvavita. Il farmaco in questione si chiama Ospolot. Il farmaco proviene dalla Germania. Solo la farmacia del Vaticano è in possesso di altri flaconcini di questo farmaco, che per motivi commerciali quindici anni fa fu tolto dal commercio in Italia. Ad ogni modo, l’epilettologo di mia figlia tra gli altri farmaci l'anno scorso ci ha prescritto questo. Come si può ben capire, essendo un farmaco salvavita, cioè se si sospende l'assunzione le crisi di mia figlia aumentano a dismisura, per tempo noi seguiamo la prassi di richiesta del farmaco così come previsto dalla legge presso la farmacia dell'Asl Caserta. Questa volta, nonostante il largo anticipo con cui abbiamo avviato la richiesta, esattamente un mese e mezzo fa, ci siamo ridotti ad oggi, lunedì 22, che il farmaco nel quantitativo richiesto non è pervenuto. Domani le ultime pillole del farmaco si esauriscono e mercoledì mia figlia non ne ha più e quindi dovremmo sospendere la cura. Altra premessa. Il sistema informatico dell'Asl Caserta da gennaio è cambiato e circa un mese fa mi dissero alla farmacia dell'Asl che alla direzione generale Asl a Caserta, quella di fronte al monumento, avevano difficoltà a inserire un dato tecnico per questo farmaco, ovvero il quantitativo di 50 mg non lo accettava ma accettava solo quello di 200 mg. Li ho sollecitati più volte a provvedere di risolvere il problema, e come me ho saputo che poi ci sono stati anche altri (pochi) utenti nella stessa situazione. Con altri farmaci ovviamente. Come si può prevedere, il problema è stato risolto tardi, l'ordine alla ditta in Germania è stato inviato solo stamattina dietro continua insistenza con la farmacia dell'Asl; per avere una tempistica precisa mi hanno riferito che il farmaco arriverà fra dieci giorni. A conti fatti, domani io devo correre a Roma alla farmacia del Vaticano, acquistare una scatola di Ospolot a mie spese per poter continuare la cura così come prevista. Se fosse stato un farmaco ordinario, problemi non ce ne saremmo fatti, nelle varie farmacie si trovano. All’Asl si sa perfettamente che questi sono farmaci salvavita. Come al solito, di fronte a una reale esigenza di Disabilità c'è sempre la burocrazia… Sono veramente esausto. Tutti si fanno in quattro per risolvere il problema, ma alla fine la risposta è sempre nella solita burocrazia». 

(Michele Tarallo,
“sfogo di un cittadino alle prese con la vita della propria figlia”)
22/5/2017