“Monitoraggio dei fabbisogni: perché il Comune non ha risposto?”

Lo chiede al sindaco il consigliere Russo Spena attraverso una interrogazione presentata lo scorso 25 maggio


Con una lettera inviata al sindaco Marotta e, per conoscenza, al presidente del consiglio comunale Schiavo, il consigliere Vincenzo Russo Spena del gruppo consiliare di opposizione “Insieme per San Nicola” ha rivolto, lo scorso 25 maggio, una interrogazione (inizialmente posta come interpellanza) avente ad oggetto la mancata risposta dell’Amministrazione di San Nicola la Strada
al test ministeriale per i trasferimenti statali.

“Premesso che il 22 novembre 2016 -si legge nel testo- veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il questionario inviato dal Ministero dell’Interno ai vari enti comunali da restituire compilato entro 60 giorni, finalizzato al monitoraggio dei fabbisogni standard e funzioni fondamentali (tributi, anagrafe, welfare, ecc), si chiede:
-Come mai questa amministrazione non ha provveduto alla redazione del predetto questionario, rimanendo per tale esclusa automaticamente dagli stanziamenti statali legati al fondo di solidarietà comunale?
-Ritiene che il Comune da Lei amministrato, navigando in una situazione florida, non ne abbia bisogno?”.

Rispondendo ad una nostra specifica richiesta, Enzo Russo Spena ci ha poi fornito questo commento, nel quale parla anche del bilancio consuntivo 2016: «Un comune che versa in una situazione di dissesto, che per poter far “quadrare” i conti alza le aliquote al massimo incidendo fortemente sulle tasche dei cittadini, si lascia scappare per “dimenticanza” il trasferimento di fondi statali, in quanto non redige il questionario inviato dal Ministero. L’ennesimo epilogo di questa amministrazione distratta è stato, non ultimo, la diffida da parte del Prefetto ad approvare il consuntivo 2016 entro 20 giorni, previo avvio del procedimento di scioglimento del consiglio comunale, in quanto anche in questo caso ci si era dimenticati dei termini di legge e non era stata letta la pec del prefetto. Approvare il bilancio 2016 è quella che in termini cantieristici definirei manutenzione ordinaria, prendo i soldi delle tasse portate al massimo, non spendo nulla e faccio il mio bilancino semplice semplice. Ma l’anno 2016 è stato chiuso in positivo e si poteva destinare parte di quella cifra su progetti seri e mirati, tali da restituire alla città un qualcosa scelto dall’amministrazione: penso alla ultimazione degli spogliatoi della pista di pattinaggio, abbandonati a loro stessi; definire una volta per tutte la questione relativa alla agibilità del Pala Ilario, ecc. Invece si è preferito distribuire quei soldini tra i vari capitoli per accontentare i vari assessori di turno per mantenere insieme l’amministrazione. Questo metodo di distribuzione a pioggia delle risorse non porta beneficio a nessuno né tantomeno alla cittadinanza».

Nicola Ciaramella