Quella "perdurante anomalia"...

Biodiogestore: associazioni ambientaliste, comitati (tra cui Città Partecipata) e cittadini contro le "scelte in piena autonomia" del Comune di Caserta...


Ci giunge da Francesco Silvestre (a nome dei firmatari Italia nostra, Comitato cittadino San Nicola la Strada, Cruna Recale, Isde, Comer, prof.ssa Mena Moretta) e volentieri pubblichiamo questo comunicato stampa diramato da diverse associazioni casertane e cittadini sulla delibera della giunta municipale di Caserta n. 112 del 30 giugno 2017:

«ASSOCIAZIONI E CITTADINI CHIEDONO UN METODO PARTECIPATO NELL’ADOZIONE DEGLI ATTI IN MATERIA AMBIENTALE. SI’ ALLA CONSULTA. REVOCA DI TUTTE LE CONTRADDITTORIE DELIBERE SULL’IMPIANTO DEL BIODIGESTORE.

Le sottoscritte associazioni e cittadini esprimono preoccupazione per quanto, ancora una volta come nell'immediato passato, emerge dalla lettura della delibera n. 112 di Giunta del Comune di Caserta del 30 giugno: una perdurante anomalia nella programmazione della gestione integrata dei rifiuti per quanto attiene allo smaltimento della frazione umida. Infatti, secondo una ripetuta prassi di disconoscimento della consultazione ex ante dei soggetti istituzionali coinvolti nell'utilizzo futuro e nelle possibili ricadute inquinanti dell'opera, il Comune fa scelte in piena autonomia per quanto attiene la previsione nella localizzazione dell'impiantistica (la cui tipologia viene anch'essa predeterminata in via aprioristica). La delibera predispone un'integrazione ad oggi dello studio di fattibilità già in dotazione, per la verifica della idoneità di una nuova presunta area di interesse per la realizzazione del biodigestore, zona Gradilli invece che Ponteselice, in verità mai citata nella delibera, invece che lo Uttaro.

E così, causa un'incomprensibile ansia da prestazione associata al colpevole e irresponsabile ritardo nella programmazione efficiente della gestione integrata dei rifiuti, l'amministrazione subordina un'avveduta concertazione con gli altri comuni viciniori (come pur previsto dalla legge regionale 14 che investe l'Ente d'Ambito CE di un ruolo chiave nella pianificazione anche dell'impiantistica) alla premura dilettantistica di impegnare, in un approssimativo progetto di smaltimento dell'umido in aree definite con ancora più approssimazione, quelle risorse finanziarie accaparrate con un bando regionale di genesi opaca.

D'altra parte, l'Osservatorio da istituire previsto dalla stessa delibera costituito da "Sindaco, esponenti dell'università, due consiglieri comunali e personalità di rilievo cittadino e nazionale" ci appare tristemente non convincente nel suo pacchiano profilo di "dissuasore delle preoccupazioni eventualmente emergenti". Tra l’altro proprio in questi mesi si sta discutendo della necessità di istituire una Consulta ambientale, che possa perseguire “assieme” all’amministrazione l’obiettivo di un coerente ed efficace piano di gestione urbana del ciclo dei rifiuti.

Pertanto le sottoscritte associazioni e cittadini auspicano che un governo sapiente della città possa invertire la prassi fino ad oggi perseguita senza efficacia e contravvenendo ad una legge regionale che chiede di essere attuata con urgenza, configurando nell'Ente d'Ambito, da rendere al più presto operativo, il vero organismo di pianificazione in materia di gestione rifiuti e chiedono la revoca immediata di tutte le delibere finora approvate in merito alla realizzazione del biodigestore.

Italia Nostra Caserta, Comitato cittadino San Nicola la Strada,Cruna Recale, Medici per l’ambiente ISDE Caserta, Com.Er, Mena Moretta».