Le strade del Cimitero

Due anni fa il consigliere Tullio Vaccari accolse con entusiasmo e si impegnò brillantemente nel portare avanti l’interessante idea, lanciata da un lettore del Corriere di San Nicola, di creare, come già esiste in altri comuni italiani, una toponomastica per il nostro cimitero.
Forti della certezza che si tratta di un’opera gradita dai cittadini e facilmente realizzabile, la riproponiamo all’attuale delegato Gaetano Mastroianni.


18 Ottobre 2015. Il Corriere di San Nicola pubblicò un articolo dal titolo “Una toponomastica per il Cimitero” (chi vuole può rileggerlo attraverso il tasto “Ricerca articoli”, ma comunque ne riportiamo, in calce, il link).
Un lettore, sannicolese che vive da molti anni in Piemonte, chiedendoci di non riportare il suo nome (che noi conosciamo benissimo), ci scrisse questa bellissima lettera:

Sono sannicolese di nascita, ma ho lasciato San Nicola da moltissimi anni. Il mese scorso ci sono tornato dopo quasi venticinque anni per fare visita a tanti parenti ed amici che ho lì e che ho lasciato nel 1991. Ho vissuto dei giorni di settembre bellissimi, perché San Nicola è sempre rimasta nel mio cuore… Nell’occasione mi sono recato anche al cimitero in via Appia e ho avuto qualche difficoltà nel trovare i loculi di alcune persone decedute che cercavo. Prima di andarci avevo chiesto l’indirizzo di dove erano sepolte, ma gli amici a cui lo avevo chiesto mi hanno sorriso… Pensavo che, vista la enorme crescita della città, anche per il cimitero ci fosse una toponomastica delle strade. Nella città dove vivo, in Piemonte, c’è sempre stata da che ci sono venuto… Ho visto che nel cimitero di San Nicola non ci sono delle indicazioni di nessun tipo e che le molte strade che ci sono sia nel lato verso il teatro (a proposito, una bellissima costruzione) che nella parte verso Maddaloni sono comunque senza nome. Tramite il vostro giornale Corriere di San Nicola on line che seguo da diverso tempo e che mi dà la possibilità di sapere cosa succede a San Nicola mentre io sto così lontano, vorrei chiedere se è possibile fare un suggerimento al sindaco o all’assessore al ramo. Perché non fare anche per il nostro (dico nostro anche se vivo a ottocento chilometri di distanza) cimitero una toponomastica, assegnando i nomi alle tante stradine che ho visto, scegliendoli tra santi, ricorrenze religiose, eccetera? Il vostro giornale può fare questa proposta all’amministrazione? Un caro saluto a tutti voi e alla mia città, nella quale forse tornerò tra qualche anno, sperando che l’idea della toponomastica del cimitero nel frattempo si è realizzata”.

Condividemmo pienamente l’idea e la sottoponemmo subito al consigliere comunale allora delegato in materia, Tullio Vaccari, il quale non esitò a comunicarci che, ritenendola assolutamente interessante e meritevole di attenzione, moderna e realizzabile a bassi costi, decise di portarla nella commissione competente.
Il cammino burocratico sembrava decisamente avviato.
Però, come si sa, dall’aprile del 2016 Tullio Vaccari non è più delegato alla materia.
«Per quanto riguarda il discorso della toponomastica» -ci disse mentre stava per lasciare l’incarico- «prima della scelta del sindaco di revocarmi la delega, sono riuscito a presentare diversi preventivi e a fare un impegno di spesa per poter iniziare l’opera all’interno del cimitero con una cartellonistica in marmo e inventando nomi particolari da assegnare alle strade, rispettando cattolici e laici. Inoltre volevo attivare un concorso pubblico per poter coinvolgere i giovani architetti di San Nicola a realizzare graficamente la toponomastica e premiare il lavoro con un riconoscimento simbolico e con una targa. Purtroppo queste iniziative non potrò portarle a termine personalmente, ma resto comunque a disposizione per qualsiasi suggerimento».

Al suo posto, oggi, c’è Gaetano Mastroianni.
Risottoponiamo a lui l’idea, sperando vivamente che possa condurla fino in fondo. Di Mastroianni è noto il grande impegno nell’ambito delle funzioni che gli sono state affidate (manutenzione aree verdi, decoro urbano e cimitero). Siamo certi che riuscirà a darci a breve una risposta.

Ci incoraggiano, nell’insistere su questa proposta, le impressioni che spesso raccogliamo dalle persone. Siamo certi che si tratta di un’opera gradita dai cittadini e facilmente realizzabile. Molto affascinante anche la ricerca dei nomi da attribuire alle strade e agli spiazzali del cimitero: visto che nella “città dei vivi” non ce ne stanno molti dedicati ai santi, ci sarebbe tantissimo da scegliere, come tra altri nomi di fantasia adatti al luogo (lo stesso Vaccari, come ebbe a dirci, avrebbe suggerito, ad esempio, Viale del Tramonto, Via delle Rose, Via del Vento, ecc.) oppure indicazioni di date di eventi religiosi o comunque attinenti al significato dell’ultima dimora.
Ma sono solo esempi. Il tutto è dettato dalla considerazione che il nostro cimitero è tra i più belli che esistono nella nostra zona.
Il suo attuale bellissimo disegno, portato a compimento in varie fasi, al quale dedicarono due anni di lavoro il compianto consigliere comunale Tommaso Ferrante e l’allora assessore ai lavori pubblici Giovanni Battista Zampella, fu realizzato nel 2004 per volere dell’amministrazione comunale guidata da Angelo Pascariello con l’ampliamento della vecchia struttura per complessivi 16000 metri quadrati.
“Un cimitero da vivere”, così sentimmo il trasporto di scrivere per definire un’opera che reputiamo di assoluta bellezza.
Un cimitero che rappresenta, senza dubbio, un vanto per la nostra città.
E poi, soprattutto, come scrivemmo due anni fa e ripetiamo, dare decoro alla dimora dei defunti è un dovere dei vivi, un modo irrinunciabile per continuare a sentirli vicini. Iniziando dal curare la pulizia in ogni piccolo angolo del cimitero, fino a disegnarne una vera e propria cartina topografica, allo stesso modo di come si fa per una città, collocando targhe, assegnando nomi alle tantissime stradine lungo le quali ci si incammina per rendere omaggio ai nostri cari scomparsi.
Sarebbe, così, più facile per tutti. Non solo per chi ci viene una volta ogni quarto di secolo, come il nostro lettore che vive nel Piemonte, ma soprattutto per chi ci viene spesso e spesso non riesce a trovare il loculo di una persona che non c’è più e sul quale vorrebbe depositare un fiore.
E poi, comunque, sono tantissime le città -anche, per loro fortuna, con cimiteri meno affollati del nostro- che questa toponomastica ce l’hanno, e sono altrettante anche quelle che hanno avvertito l’esigenza di farla.
Consigliere Mastroianni, ci permettiamo di attendere il suo preziosissimo parere.

Nicola Ciaramella



Così il Corriere di San Nicola (numero storico cartaceo 28 del giugno 2004) parlò del pregevole progetto di ristrutturazione del vecchio cimitero di San Nicola la Strada, che fu ufficialmente presentato alla stampa il 22 maggio 2004 nella sala del consiglio comunale dall’amministrazione guidata dal sindaco Angelo Pascariello. Ad un’opera di grande rilievo come questa, speriamo si possa presto aggiungere la bellissima ed utile idea della toponomastica.



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