“Entro il 2018 la toponomastica cimiteriale”

Marotta e Mastroianni confermano l’attenzione sulla nota problematica sollevata da un lettore del Corriere di San Nicola.
Il sindaco e il consigliere delegato ci parlano dei recenti interventi miranti a migliorare i servizi e del crollo della cappella “già messa in sicurezza”.
In elaborazione una nuova sala mortuaria


Quanto concerne la memoria storica o archivistica, San Nicola la Strada da decenni serba lacune di vario tipo. Il cimitero della cittadina manca di una toponomastica, rendendo l’individuazione dei defunti un fatto realmente complesso.
Come noto, la problematica, sollevata nel 2015 da un lettore del Corriere di San Nicola e subito sottoposta dal nostro giornale all’amministrazione comunale, si basa su alcune evidenti considerazioni.
Esistono, cioè, cimiteri ben più grandi e problematici del nostro, tutti con un preciso archivio e una mappatura di loculi e sepolture. Di sovente capita di cercare i cari estinti e scoprire sul posto, in ritardo, dopo del tempo speso in giro, che il loculo è stato spostato. O magari scoprire che vecchi amici sono ormai introvabili. Il disagio è concreto, soprattutto quando difetta la consuetudine e il cittadino si riduce alla classica visita annuale.
E’ un peccato, considerando che l’amministrazione comunale molto di buono ha fatto per l’area, dagli interventi di manutenzione al trasporto pubblico gratuito nel mese di novembre, dai servizi per i disabili alle ultime novità.
I servizi sono oggettivamente migliorati, ma l’incognita rimane.
Culturalmente il rapporto con la morte e con la vita definisce molto dell’identità di uno spirito cittadino. Quando la prima è dimenticata, la seconda sbiadisce. Probabilmente il nesso non è casuale. Basterebbe allungare lo sguardo alla vicina Napoli e individuare la dialettica tra l’importanza attribuita ai defunti e i colori di una vita elettrica. Le due cose si svolgono in una stretta relazione nell’inconscio popolare, nell’accezione di una totalità urbana.
Certamente nessun trapassato si lamenterà della toponomastica, ma il problema è anche dei vivi, magari non in un numero rilevante, ma moralmente determinante.
Incontriamo il Sindaco Vito Marotta e il Consigliere Gaetano Mastroianni con delega ai servizi cimiteriali.

Il primo argomento trattato è, appunto, quello della toponomastica.
Mastroianni ci spiega: «Ci siamo attivati per risolvere il problema, nonostante i ritardi a causa degli altri lavori cimiteriali. Ci riattiveremo a breve, in circa un paio di mesi torneremo ad occuparci della questione. Una volta ripresi i lavori, in breve tempo verranno completati».
Il Sindaco prosegue e completa le affermazioni: «La volontà di risolvere il problema della toponomastica ovviamente c’è. Dobbiamo solo attendere l’approvazione del bilancio di previsione, che conferma i tempi previsti dal consigliere. Nel 2018 toccheremo la toponomastica cimiteriale».
Anche il recente crollo della cappella è abbracciato dalle osservazioni del delegato: «La cappella era già sottoposta a dei lavori e alla messa in sicurezza. Siamo in progetto con l’ufficio tecnico anche per la copertura del lato vecchio del cimitero. Vogliamo sostituire le vecchie mura per uniformare il complesso. Inoltre è in elaborazione una nuova sala mortuaria. Questi sono i programmi da svolgere, ma ve ne sono tanti già compiuti nel 2017».
In riferimento alle opere cimiteriali svolte e completate nel 2017, ci viene mostrato un documento riportante la tipologia dei lavori (bagni pubblici, la cappella e l’altare), con una spesa totale di euro 24.751,80.
Il Sindaco giustamente ci tiene a precisare: «Abbiamo completato molti lavori, che ora stiamo evidenziando e che abbiamo notificato alla cittadina. Tuttavia la gente non lo nota subito (nonostante l’importanza), perché sono fatti che non “risaltano”. Eppure gli interventi sono continui».
Marotta e Mastroianni terminano con un'altra rilevante opportunità, che la dice tutta sulla presenza dell’amministrazione nell’area: «Abbiamo avuto un finanziamento regionale per impegnare quattordici persone in lavori di pubblica utilità. Almeno cinque di loro saranno impiegate stabilmente nel cimitero, per lavori di guardianeria e di pubblico decoro».

Antonio Dentice d’Accadia


Leggi sulla problematica della toponomastica cimiteriale: 

Le strade del Cimitero