14 febbraio, mercoledi delle ceneri



Inizia il tempo penitenziale della Quaresima 2018.
Don Francesco Catrame celebra il rito alle ore 18.30 in Santa Maria degli Angeli


Con il "mercoledì delle ceneri" inizia ufficialmente il tempo penitenziale della Quaresima, periodo di cammino verso la celebrazione della Pasqua.

Il rito che viene compiuto oggi è, sicuramente, molto suggestivo, anche per chi non è molto vicino alla fede o alla prassi ecclesiale. Il gesto dell'imposizione delle ceneri richiama infatti molti sentimenti: la penitenza, l'umiliazione, la conversione, sentirsi fragili e peccatori.

La celebrazione delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza: costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedì santo. Molto tempo fa, infatti, la confessione non avveniva in modo ricorrente (cosa che "dovrebbe" capitare oggi tra i cristiani...), ma una sola volta, ed in modo pubblico. Pubblica infatti era anche la "confessione" che avveniva per tutti i penitenti il Giovedì santo.

La teologia biblica rivela un duplice significato dell'uso delle ceneri.

1 - Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere..." (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: "Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere" (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell'uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27).

2 - Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: "I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere" (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: "Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore" (Gdt 4,11).

La nostra liturgia attuale ha conservato entrambi questi concetti biblici: due infatti sono state le "formule" attraverso le quali veniva (e viene tuttora) imposta la cenere sul capo. "Ricordati che sei polvere...." e "Convertitevi e credete al Vangelo", sono le due frasi che vengono recitate al penitente. La Chiesa continua a dire ad ogni uomo, ad ogni cristiano che tutti siamo continuamente bisognosi di "conversione", (tutti nessuno escluso...tutti oggi ricevono le ceneri....)
Disponiamoci quindi ad iniziare bene questo itinerario di conversione comunitario, per giungere con rinnovata gioia a celebrare la Santa Pasqua.

Don Francesco Catrame