Questa nostra massacrata terra...

Prima Lo Uttaro ed ora Ponteselice…
San Nicola la Strada (prima con Maddaloni, San Marco Evangelista e Caserta ed ora con Recale, Capodrise e Casagiove) sempre al centro dei "quadrilateri maledetti".
I 3 dossier del Corriere di San Nicola sulla cronistoria di un disastro ambientale infinito…
Per rinfrescare la mente ai nuovi “mostri”…

 

TUTTI SONO D’ACCORDO SULLA NECESSITA’ DI TROVARE LA PIÙ GIUSTA SOLUZIONE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI ORGANICI, MA VOLER REALIZZARE UN BIODIGESTORE A PONTESELICE E’ UNA SCELTA ASSOLUTAMENTE SBAGLIATA!!!

PERCHE’


-un impianto del genere è da più parti giudicato dannoso alla salute e all’ambiente e sarebbe soprattutto a ridosso di una zona storicamente massacrata in tema di ambiente e di salute: San Nicola la Strada e i comuni limitrofi negli ultimi 50 anni sono stati oggetto di sversamenti, leciti ed illeciti, indiscriminati di rifiuti, anche pericolosi, con forte compromissione dell’aria, del suolo, del sottosuolo e della falda acquifera;

-la legge Regionale della Campania n°14/2006 (art. 34, comma 2, lettera g) riconosce all'Ente d'Ambito e non al Comune di Caserta la competenza funzionale alla localizzazione degli impianti per lo svolgimento del servizio di gestione integrata dei rifiuti;

-la località Ponteselice ricade in prossimità dei confini con i territori comunali di San Nicola la Strada, Recale, Capodrise e Casagiove e siffatta circostanza avrebbe dovuto imporre l'articolazione di un procedimento preliminare allargato, finalizzato alla Valutazione di Impatto Ambientale, al quale avrebbero dovuto partecipare anche questi Comuni per avere la possibilità di intervenire nel procedimento con proprie osservazioni;

-la località Ponteselice ricade altresì nel Piano Territoriale Paesaggistico (PTP) Caserta - San Nicola la Strada, che prevede l'inedificabilità nei lotti ivi ricompresi; 

-il dimensionamento della capacità previsto dal progetto dell'impianto di compostaggio che Caserta vuole realizzare (recupero di biometano da 40.000 t/anno) rende ancora più invasivo l'impatto ambientale dell'impianto di trattamento dei rifiuti, giacché dall’esame della documentazione allegata ai provvedimenti comunali di Caserta emerge che la quantità media annua di rifiuti prodotti dal comune casertano si attesta a 11.000 tonnellate circa: il che lascia presupporre che nell'impianto in parola verranno conferiti i rifiuti di molteplici territori limitrofi, con aumento vertiginoso del menzionato impatto e delle emissioni odorigene derivanti dall'impianto stesso;

-il provvedimento del Comune di Caserta lede il diritto alla salute dei cittadini residenti nei comuni di San Nicola la Strada e limitrofi;

-il provvedimento del Comune di Caserta è causa, altresì, della lesione alla salubrità dei cittadini residenti nel comune di San Nicola la Strada e limitrofi. Le emissioni stesse, difatti, debbono ritenersi, ai sensi di precedenti decisioni adottate dalla magistratura amministrativa, ricomprese nella definizione di "inquinamento atmosferico" e di "emissioni in atmosfera", poiché la molestia olfattiva intollerabile è al contempo sia un possibile fattore di "pericolo per la salute umana o per la qualità dell'ambiente" che di compromissione degli "altri usi legittimi dell'ambiente".


“NO AL BIODIGESTORE A PONTESELICE” lo hanno già detto praticamente quasi tutti (Comuni limitrofi, principali associazioni ambientaliste, ecc.) eccetto il comune di Caserta. 

Hanno detto a chiare lettere che “PONTESELICE E’ UNA SCELTA SBAGLIATA”:

-i sindaci dei quattro comuni confinanti e precisamente Vito Marotta (San Nicola la Strada), Angelo Crescente (Capodrise), Roberto Corsale (Casagiove) e Raffaele Porfidia (Recale), i quali stanno facendo fronte comune sin dall’inizio della vicenda, impegnandosi ad impugnare gli atti del Comune di Caserta nelle sedi opportune;

-il Comune di San Nicola la Strada, con propria delibera di giunta, conferendo incarico legale al fine di “scongiurare in sede giudiziaria il concretizzarsi della lesione al diritto alla salute ed alla salubrità dei cittadini sannicolesi”, disponendo “di incardinare adeguata azione giudiziaria, in forma singola ovvero associata con altre amministrazioni e\o altri soggetti titolari di interessi diffusi, ivi compresi gli stakeholders, finalizzata ad impugnare dinanzi al Giudice Amministrativo, anche in doppio grado di giudizio, ivi compreso l'incidente cautelare, tutti i provvedimenti relativi alla localizzazione, progettazione ed esecuzione dell'impianto di trattamento del rifiuto umido da realizzarsi in Caserta, Località Ponteselice”.


Ha suscitato perplessità un’intervista rilasciata, lo scorso novembre, dal sindaco di Caserta.

Questi alcuni passaggi:

Io faccio il sindaco e per fare il sindaco mi devo preoccupare della mia comunità… farò il mio mandato senza interessarmi del sindaco di turno confinante … non mi interessa nulla… mi interessano i casertani… chi è contro un impianto di compostaggio, anche se inconsapevolmente, sta facendo gli interessi di lobby affaristiche private e del sistema criminogeno del territorio…”.


ASSOCIAZIONI, ENTI, ISTITUZIONI E ANCHE PARROCCHIE DEL TERRITORIO SI STANNO ORGANIZZANDO PER RIBADIRE IL “NO“ A PONTESELICE CON TUTTI I MEZZI CHE LA LEGGE E LA DEMOCRAZIA METTONO A DISPOSIZIONE.
SI ATTENDE LA PARTECIPAZIONE DI TUTTI COLORO CHE HANNO VERAMENTE A CUORE, NON A CHIACCHIERE, IL FUTURO DELLA NOSTRA MALTRATTATA TERRA.

Nicola Ciaramella


I 3 dossier del Corriere di San Nicola sulla cronistoria di un disastro infinito…





-DOPO LO-UTTARO, ORA PONTESELICE…  









-LO UTTARO 2, IL RITORNO DI QUELL’IMMARCESCIBILE PENSIERO FISSO…







-DOSSIER LO UTTARO