18 maggio: il “NO” di San Nicola la Strada al biodigestore a PONTESELICE

Venerdi 18 maggio convegno nel salone Borbonico per ribadire la protesta contro l’assurda decisione di Caserta.
Interverranno i sindaci dei quattro comuni ricorrenti (San Nicola la Strada, Recale, Capodrise e Casagiove), rappresentanti di primarie associazioni ed esperti del settore.
E’ l’ultima occasione offerta ai cittadini per far sentire la loro voce contro l’ennesimo scempio che sta per compiersi a ridosso di una popolazione già “massacrata” da altri ben noti disastri in tema di ambiente e di salute.


Venerdi 18 maggio
, alle ore 18, nel Salone Borbonico di San Nicola la Strada, si terrà un convegno pubblico avente per argomento il grave pericolo ecologico che potrebbe abbattersi sulla popolazione di San Nicola la Strada e di altri comuni del vicinato (130mila abitanti tra San Nicola la Strada stessa, Recale, Capodrise, Casagiove e il capoluogo) in conseguenza della decisione dell’amministrazione casertana (adottata in assenza di competenza, senza concertazione con i comuni interessati e contro tutte le disposizioni legislative in materia) di costruire in località Ponteselice un impianto per lo smaltimento dei rifiuti organici (biodigestore) definito per legge industria insalubre e che, come, tale, deve sorgere lontano dai centri abitati.

Dopo il disastroso scempio ambientale, non lontano nel tempo, provocato dalla megadiscarica Lo Uttaro, che ha gravemente compromesso l’aria, il suolo, il sottosuolo e la falda acquifera del territorio, un’altra minaccia si profila all’orizzonte per l’ambiente e per la salute dei residenti.

Per ribadire che un impianto del genere va fatto nell’ambito di una programmazione intercomunale e che soprattutto non va fatto a ridosso di una conurbazione densamente popolata, i sindaci di San Nicola la Strada, Recale, Capodrise e Casagiove, insieme con alcuni consiglieri comunali del capoluogo e primarie associazioni ambientali, hanno presentato ricorso al TAR della Campania.

NO al biodigestore per il trattamento anaerobico del rifiuto umido a Ponteselice va detto, insomma, per tantissimi motivi.

Perché il biodigestore è un impianto insalubre di prima classe e come tale deve sorgere, per legge, lontano dai centri abitati.

Perché eventi imprevedibili (terremoti, catastrofi ambientali, esplosioni, ecc.) possono provocare rotture all’impianto con immissione in atmosfera di sostanze nocive per le popolazioni vicine.

Perché gravi sono i rischi da contaminazione per le numerose colture vicine all’area.

Perché l’area di Ponteselice si trova nelle immediate vicinanze delle abitazioni di oltre 130.000 residenti dei Comuni di San Nicola la Strada, Casagiove, Capodrise, Recale e Caserta.

Perché l’area sciaguratamente individuata viola palesemente il Piano Paesaggistico Territoriale varato a protezione e tutela dell’Asse Vanvitelliano comprendente la Reggia di Caserta ed il tratto di Viale Carlo III compreso tra la piazza Ellittica, antistante le Reggia, e la Piazza Rotonda di San Nicola la Strada.

Perché non esiste una Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) che una apposita Conferenza dei Servizi avrebbe dovuto approvare prima dell’affidamento del progetto.

Perché nell’area dell’impianto si avrà un pesante impatto odorigeno ed acustico, anche se l’impianto sarà realizzato con tecniche all’avanguardia.

Perché la prevista elevatissima capacità di trattamento dell'impianto è nettamente sproporzionata rispetto all’effettivo fabbisogno della popolazione casertana e la dice tutta, quindi, sull’utilizzo che ne faranno moltissimi comuni della provincia, con ulteriori pesanti impatti anche su un sistema viario ed urbanistico già fortemente penalizzato: ci vuole pochissimo per capire che il traffico sul viale Carlo III subirà inevitabilmente un significativo incremento per i numerosi autocarri che, provenienti da svariati paesi, porteranno il rifiuto umido al biodigestore di Ponteselice.

QUESTO TERRITORIO, insomma, ha già dato, e molto!
QUESTO TERRITORIO è già statO MESSO A FERRO E FUOCO!
QUESTO TERRITORIO E’ GIA’ STATO STORICAMENTE massacratO e DEVASTATO in tema di ambiente e di salute IN CONSEGUENZA DELLE FOLLI SCELTE OPERATE IN PASSATO DAI DECISORI DI TURNO.

Prima per una megadiscarica ed ora per un megaimpianto, San Nicola la Strada è sempre stata al centro di un “quadrilatero maledetto”, preda delle fauci di un “mostro” infame che ha letteralmente distrutto il suo ex ridente ed ameno territorio.

NESSUNO, QUI, HA DIMENTICATO LA PUZZA E LE SCHIFEZZE DELLO UTTARO CHE HANNO SEMINATO PER ANNI SGOMENTO E DISPERAZIONE.

Chapeau! Tanto di cappello, per carità, ad un impianto che, come tutti affermano, sindaci ricorrenti in primis, certamente bisogna realizzare per il completamento del ciclo integrato dei rifiuti. Ben vengano tutte le proposte, i suggerimenti, le teorie di tutti gli scienziati che si dibattono sulla scelta del migliore impianto possibile, in termini di minori rischi ambientali e sanitari per le popolazioni.
Che si debba costruire un impianto per lo smaltimento per l’umido è cosa pacifica ed accettata da tutti. MA NON QUI! NON IN UN TERRITORIO GIA’ MARTORIATO COME IL NOSTRO!
Non c’è città italiana con un biodigestore a pochi passi (o addirittura nel centro storico!) la cui popolazione non sia insorta per denunciare i gravissimi disagi quotidianamente subiti.
Occorre che ora si dica BASTA!!!

Al convegno “NO AL BIODIGESTORE A PONTESELICE”, promosso da “Comitato Cittadino San Nicola la Strada Città Partecipata” e “Corriere di San Nicola” in condivisione con primarie associazioni del territorio, interverranno i sindaci di San Nicola la Strada, Recale, Capodrise e Casagiove, rappresentanti di enti ambientalisti ed esperti del settore.

Appuntamento, dunque, per tutti coloro che amano la loro terra e vogliono difenderla dai pericoli per l’ambiente e per la salute, VENERDI 18 MAGGIO ALLE ORE 18 NEL SALONE BORBONICO DI SAN NICOLA LA STRADA.
Forse è l’ultima occasione offerta a tutti i cittadini per far sentire la loro voce, prima che ad esprimersi definitivamente sia la Magistratura.

Nicola Ciaramella