I “NO” secchi di Pino Celiento

Il vice presidente del Comitato Cittadino San Nicola la Strada Città Partecipata ribadisce i motivi della protesta espressi nel Convegno del 18 maggio: “26 milioni di euro di sovvenzione regionale non valgono la salute di un solo cittadino del quadrilatero prescelto!


Il Comitato Cittadino “San Nicola la Strada Città Partecipata” insieme al Corriere di San Nicola (ed in condivisione con tante altre associazioni ambientaliste) ha voluto fortemente questo convegno per dire "NO" alla scelta del comune di Caserta di allocare un biodigestore anaerobico in località Ponteselice.
Il nostro non è stato, né voleva essere, un intervento di tipo politico/partitico, ma una semplice conferenza-dibattito per portare alla conoscenza dei cittadini le ragioni del nostro “NO” alla scelta di un sito, inidoneo per le sue peculiarità, dove poter destinare un biodigestore anaerobico.
Tutti i perché del “NO” di qualsivoglia natura -amministrativa, sociale, sanitaria, economica, paesaggistica, commerciale, turistica- sono stati esposti in maniera ampia e sicuramente meglio di me sia dai Sindaci dei Comuni di San Nicola, Recale, Capodrise e Casagiove che dai relatori ed esperti che si sono succeduti sulle diverse tematiche.
Il nostro obiettivo è stato semplicemente finalizzato a rendere partecipe la cittadinanza di questo nostro ulteriore impegno sulle tematiche ambientali, con l’augurio di un suo sostegno sia oggi che in futuro.
Questo "NO" trova riscontro, in primo luogo, sia con le finalità dello statuto del “Comitato Cittadino Città Partecipata”, sia rammentando il nostro poliennale impegno verso una migliore soluzione delle istanze ambientali che ci sono sempre state indicate dai cittadini del Comune di San Nicola la Strada.
Similarmente penso che sia lo stesso desiderio di tutti gli altri residenti nei Comuni del quadrilatero in cui ricade tale scelta.
A tale proposito, voglio leggere alcune delle finalità del nostro Statuto: 1) lotta all'inquinamento, allo spreco ed all'uso irrazionale delle risorse naturali, del territorio e dell'energia, con particolare riferimento alla gestione del ciclo dei rifiuti; 2) tutela giuridica e giudiziaria dell'ambiente; 3) sensibilizzazione e comunicazione sulle tematiche ambientali.
Voglio, inoltre, ricordare, i nostri trascorsi ed in particolar modo le nostre lotte, insieme a tanti cittadini e con il compianto Don Oreste, già nostro presidente onorario, contro la discarica Lo Uttaro, una vera e propria capitale dell’industria della “monnezza”, dove convivevano aziende insalubri e dove sono state sversate tonnellate e tonnellate di rifiuti leciti ed illeciti, tossici, speciali ed industriali, mischiati ed occultati insieme con il quasi innocuo rifiuto urbano.
Ora siamo di nuovo qua per ribadire il nostro "NO" assoluto per la scelta infelice, e non si sbaglia mai nel ribadirlo, di allocare un biodigestore anaerobico in località Ponteselice.
Lasciatemi semplicemente enunciare alcune ragioni del perché di questo "NO".
Il "NO" secco è perché abbiamo già dato con lo Uttaro.

Il “NO “secco perché l’impianto che si realizzerà avrà una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate annue, a fronte delle circa 10.000 prodotte dalla città di Caserta.
Il “NO” secco perché da questo dato si evince che il digestore deve servire molti più comuni e quindi la scelta legislativa consona non è quella del sindaco del Comune di Caserta, ma il determinismo dovrebbe essere dell’ATO per la migliore localizzazione di un impianto di tale portata, sentito anche il parere dei comitati cittadini.
Il "NO" secco è perché 26 milioni di euro di sovvenzione regionale non valgono la salute di un solo cittadino del quadrilatero prescelto.
Il "NO" secco perché come medico radiologo ho potuto valutare, dopo tanti anni di servizio ospedaliero in zona, l'incremento delle patologie legate all'ambiente del nostro territorio, dalle più banali alle più complesse.
In conclusione, sarebbe bastato ricordare da parte di qualcuno semplicemente il passato, peraltro manco tanto lontano, e ogni tanto ripensarci.
Diciamo a queste persone di ascoltare e rispettare le istanze dei cittadini, che non fanno altro che chiedere di vivere in un ambiente più sano e sicuramente senza nessun interesse di parte.
Siamo perfettamente consapevoli della necessità di attuare una gestione impiantistica dei rifiuti efficace, virtuosa e rispettosa della salute e degli interessi fondamentali della popolazione e non abbiamo la pretesa di risolvere in toto il problema nel corso di questo solo incontro. Abbiamo solo l’ambizione di poter contribuire a costruire quel livello di consapevolezza e conoscenza del problema che possa permettere ad ogni cittadino di formarsi una propria opinione razionale su almeno uno dei tanti temi che affliggono il nostro ambiente in questi tempi.

Pino Celiento

-nelle foto, Pino Celiento, vice presidente del Comitato Cittadino "San Nicola la Strada Città Partecipata", durante il convegno "NO al biodigestore a PONTESELICE" svoltosi il 18 maggio nel Salone Borbonico di San Nicola la Strada