CASERTA TRA I CENTRI MONDIALI DEL TAOISMO


Il Reverendo Maestro Li Xuan Zong (Vincenzo di Ieso) ci apre le porte del Tempio di Caserta, centro di importanza internazionale e ci racconta il Taoismo.
L’impegno individuale, il culto delle divinità, l’alchimia della tradizione millenaria e i rapporti coi Governi cinese, italiano e vaticano.
Il Corriere di San Nicola è l’unica testata casertana a programmare la cronaca della Tradizione.

 

Redigiamo un pezzo ampio nei contenuti, tra la cronaca giornalistica e la divulgazione cultural-religiosa. Iniziando dalla presenza del Taoismo a Caserta, condensiamo un discorso unitario, nell’idea di trasmettere una ricchezza unica, oltre ogni ingenuo proselitismo e intenzione di parte. Terminata la lettura, garantire una maggiore coscienza di cosa vive sotto i nostri occhi.


Nell’epoca dei “motivatori” di Youtube e dello Yoga in yogurt da palestra, in una programmata confusione di termini e metodi, Provvidenza impone che brillino importanti fari di autentica Tradizione, a rettificare stravaganze spirituali e bizzarri maestri d’improbabili lignaggi (tanto, chi li verifica?).


L’autenticità si esprime anche col Reverendo Maestro Li Xuan Zong, Prefetto Generale della Chiesta Taoista Italiana, tra le massime autorità in Occidente, abbastanza da interessare la RAI, un documentario della TV Nazionale Cinese (l’unico in assoluto incentrato su un occidentale, per il Taoismo), senza contare le collaborazioni col Vaticano e coi Governi italiano e cinese.


E’ fondamentale apprendere che Caserta è il cuore delle attività del Reverendo Maestro, sede dell’unico Tempio Taoista fondato da un occidentale, il più importante di tutta Europa e tra i centri mondiali di questa tradizione millenaria.


Il Prefetto Generale Li Xuan Zong (Vincenzo di Ieso)

Dopo averlo conosciuto al Tempio, proprio nel giorno della chiusura estiva, proseguiamo la conoscenza del Prefetto Generale nella sua abitazione privata.

Vincenzo di Ieso, Irpino di nascita, vive a Caserta da quando era bambino. Laureato in Scienze Motorie, si specializza in Cinesiologia posturale e si diploma presso l’Università di Educazione Fisica di Pechino (di cui è stato rappresentante ufficiale in Italia per sei anni).

Riceve l’iniziazione al Taoismo nel 1993 (14° generazione), dalla Scuola Xuan Wu Pai di Wudang.

Il suo iniziatore è il Gran Maestro Reverendo Wang Guangde, che lo battezza col nome Li Xuan Zong e gli conferisce il titolo religioso di Chuanfa Huchi (Protettore dell’Insegnamento).

È membro fondatore della Federazione Mondiale Taoista.

Conferenziere internazionale, svolgendo attività in Asia, Europa e America.

In Occidente è probabilmente l’unico Maestro taoista che congiunge le parti filosofica e religiosa della Tradizione, essendone alto dignitario e uno dei pochi ad aver raggiunto un traguardo simile.

Attraverso ore di concentrato dialogo, abbiamo esplorato i punti cardiali di questa antica spiritualità, dagli aspetti sacri alle manifestazioni sociali, dall’origine a oggi, terminando nell’importanza di Caserta nel mondo.


Il Taoismo

Breve excursus.
Lo spirito millenario della Cina si disegna nelle forme di tre grandi anime, il Buddhismo, il Confucianesimo e il Taoismo, la più segreta e meno conosciuta in Occidente. Il Taoismo, o Daoismo, nelle proprie radici ci tramanda il famoso Taijitu, il simbolo dello Yin-Yang, il rapporto tra forze contrarie, luce e buio, maschile e femminile, cielo e terra, ecc.

I primi testi della filosofia e della mistica del Tao (“La Via”) risalgono a 2500 anni fa, colle opere del Venerabile Maestro Laozi, autore del Daode Jing e del Zhuangzi (IV-III sec. a. C.). Tuttavia il Taoismo propriamente detto e istituzionalizzato religione ha circa 1900 anni, le cui correnti (scuole), un centinaio circa, assorbono in diverso grado quel bagaglio sacro che abbraccia la mistica, le tecniche estatiche e non, la liturgia, lo sciamanesimo e l’alchimia.

Il Prefetto Generale evidenzia la peculiarità storica: «Anche se la tradizione identifica Laozi come fondatore, vissuto qualche decennio prima di Confucio, fino ad oggi, non abbiamo evidenze storiche che dimostrano sia veramente esistito. Quello che oggi conosciamo come Taoismo prende forma lentamente nel corso di vari secoli, dal IV a.C. fino al II d.C. quando si forma la prima comunità religiosa taoista. Un periodo in cui il bagaglio delle molteplici tecniche ed eredità storiche si strutturano lentamente in una unità ideologica dapprima e religiosa in seguito».


Le scuole

Il Taoismo vive oggi in circa un centinaio di scuole, equiparabili alle diverse forme di Cristianesimo. Ogni scuola tende all’approfondimento di uno o più aspetti della Tradizione. Ad esempio, il Prefetto Generale eredita l’appartenenza a ben due di queste correnti. La prima è, appunto, la scuola Wudang, dall’omonima località cinese intitolata alla divinità guerriera Zhenwu e risalta l’importanza delle arti marziali, che ne fa, per la fattispecie, la forma taoista più nota al mondo.

Il Reverendo Maestro eredita anche la tradizione di una seconda scuola, quella della “Porta del Drago”, che risalta l’alchimia interiore, una serie di tecniche finalizzate alla divinizzazione dell’uomo. Di conseguenza, nel Tempio di Caserta, confluiscono le eredità spirituali di entrambe le scuole. Nel Taoismo è un fatto consueto che le diverse correnti creino sinergia, attraverso reciproche trasmissioni di tecniche e nozioni. Tutte hanno da insegnare qualcosa alle altre.

E’ stato insolito osservare gli studenti/fedeli di Li Xuan Zong riunirsi prima per un approfondimento storico-dottrinale, compreso il rapporto con le divinità e poi esercitarsi nelle tecniche di respirazione, in una sequenza di movimenti e posture simili ai Kata del Karate. Un costante esercizio etico, spirituale, mentale e fisico. Il Taoismo vissuto pienamente coinvolge gli adepti a livello particellare, in ogni aspetto dell’esistenza, nella costante ricerca dell’allineamento – o armonia – col “Tao”, la propria strada.


Il Tempio di Caserta

E’ l’unico Tempio al mondo, fondato da un occidentale, riconosciuto dal Taoismo cinese. Inoltre, mentre negli Stati Uniti sono presenti alcuni templi costituiti dalle comunità cinesi, in Europa, pur presenti alcune associazioni taoiste, esiste solo il Tempio casertano.

Il secondo primato è raggiunto nel 2016, quando per la prima volta in assoluto la massima autorità mondiale del Taoismo (considerando tutte le correnti esistenti!), Li Guang Fu, esce dalla Cina e vi celebra liturgia. Non era mai accaduto in nessun’altra parte del mondo.

Ciò probabilmente eleva Caserta a più importante centro Taoista fuori dalla Cina, nonché il Prefetto Generale Li Xuanzong a figura ormai d’importanza storica per la Tradizione, per quanto vivente. Nella cittadina si va quindi definendo rilevante cronaca di una delle più antiche e meno conosciute realtà spirituali del pianeta.


Dialogo interreligioso

Quando si supera il noviziato, il membro in prova è elevato ad Iniziato ricevendo il nome religioso.

Da quel momento si deve seguire esclusivamente il Taoismo, dal culto delle divinità, alla liturgia, alle relative tecniche della scuola di appartenenza, magari congiunte con quelle delle altre correnti conosciute.
Dice Li Xuanzong: «Serve scegliere una strada specifica per raggiungere il divino. La regola dovrebbe essere: una scuola, un maestro».

Tuttavia, fatto inconsueto in molte tradizioni religiose, il Taoismo non si afferma l’unica strada di salvezza, contemplando la possibilità anche per gli altri culti di adempiere alla missione divina.

Di conseguenza, l’ottimo rapporto che il Tempio di Caserta ha con il Vaticano, con l’Islam, con il Buddhismo, con l’Induismo e il Cristianesimo, non è un artificio diplomatico, bensì idea precisa. Il Reverendo Maestro aderisce, per formazione, a quella antichissima forma di ecumenismo e coesistenza tipica della grande “Scuola della Perfezione Completa” risalente ai tempi di San Francesco.

Oltre ciò, aggiungiamo che lo zio del Prefetto Generale è un abbate cattolico. In famiglia, due uomini di chiesa, di Chiese diverse.

Al di là del discorso strettamente religioso, il Tempio di Caserta è aperto anche agli studiosi, ai semplici interessati e ai fedeli di ogni culto, che possono osservare la ritualità e ascoltare gli insegnamenti.                                                                                                                           

Collaborazioni politiche e governative

Considerando l’importanza strategica che il Tempio di Caserta assume per tutto l’Occidente e nello specifico per l’Europa, fisiologicamente centralizza l’attenzione tanto del Governo cinese, con cui il Prefetto Generale ha stabili e ottimi rapporti, tanto del Governo italiano, sin dalla costituzione dell’Osservatorio sulle Religioni voluto dal Consiglio dei Ministri. Come premesso, altrettanto frequenti sono le attività diplomatiche e religiose col Vaticano.


Gli insegnamenti e la pratica

La primissima cosa affermata dal Reverendo Maestro è l’assoluto divieto, per un sacerdote taoista, di chiedere pagamento per i suoi insegnamenti. Possono accettare ogni forma di offerta, di donazione per il tempio, ma mai avanzare richieste di compenso personale. Ogni fedele dona ciò che può, quando può.

La seconda, i maestri del Taoismo sono depositari di un insegnamento non della verità per questo essi non possono garantire alcuna redenzione o salvezza, essendo essa una condizione personale, che ogni adepto dovrà conquistare colle proprie forze.

Nel Taoismo l’obiettivo è elevare l’uomo oltre i limiti umani, in direzione della pienezza divina, in un perfezionamento spirituale intendibile, nell’apice ideale, coll’analogia cattolica dello stato di santità (quando si è ancora in vita!).

Il noviziato, il periodo di “prova” che precede l’iniziazione effettiva, appare tutt’altro che semplice. L’aspirante taoista deve controllarsi da ogni tipo di eccesso.

Non esiste il concetto di peccato, ma di squilibrio da correggere in equilibrio, in armonia.

Si possono bere alcolici, ma senza ubriacarsi. Si può avere una vita sessuale appagante, ma senza ossessionarsi. Mentre è assolutamente vietato assumere droghe e il gioco di azzardo.

Bisogna imparare a controllare anche gli stati di ansia, la depressione, lo scoraggiamento, l’ira, la paura e ogni fatto perturbante. Ciò tributa una disciplina costante, che da subito il novizio deve dimostrare di possedere in misura sufficiente.

L’insegnamento apre ai concetti di compassione, di frugalità, di umiltà, dell’agire privi di interessi personali e nell’idea dello “Ziran”, la spontaneità naturale. Ognuno deve essere e fiorire per quello che realmente è, oltre ogni costrizione e preconcetto. Un altro storico insegnamento taoista è il “Wei Wu Wei”, l’agire senza agire, l’idea di essere in armonia col mondo.

Questa impalcatura dottrinale apre alla simultaneità di una pratica religiosa che diviene anche energetica, mistico-meditativa, storico-filosofica e di impegno nel quotidiano.


Alchimia taoista

La parte più importante e segreta delle tecniche taoiste è rappresentata dall’alchimia, intesa sia come approccio meditativo, sia come manipolazione di sostanze chimiche, composti, ecc. Basti pensare che in antichità furono gli Immortalisti cinesi, un gruppo di alchimisti del Taoismo pre-istituzionale, a scoprire la polvere da sparo, l’uso del mercurio, i caratteri della stampa, il tofu e tante altre cose.

Il senso fondamentale è l’idea di una trasformazione energetica possibile nella materia e quindi ripetibile nel corpo umano, grazie anche all’intervento divino, nella finalità di sviluppare ciò che chiamano “androgino”, o “bambino”, una manifestazione spirituale che si origina dall’anima dello stesso praticante e lo eleva ai piani superiori dell’essere. A questo livello si entra nell’esoterismo della Tradizione, congiunto a un forte misticismo.


Le divinità e il pantheon

Il primo approccio afferma che: «è sacro tutto il mondo», come ricorda il Prefetto Generale, citando Laozi. Tutto l’esistente è divino, o manifestazione di esso. Il pantheon taoista prevede anche divinità buddhiste e induiste, traslate e in parte trasformante nel corso della storia.

La cosmogonia è espressa in un passo del Tao te King, in cui è riportato che l’”uno” crea il “due”, il “due” crea il “tre” e il tre crea le “10.000” cose. Un atto creativo non unico, come invece avviene nel Cristianesimo, bensì ripetuto e continuo, in cui ogni livello della manifestazione origina gli altri. Si procede dal vuoto indifferenziato, il caos primordiale, a una graduale differenziazione secondo regole di affinità tra gli elementi (e gli spiriti) della creazione.

La dialettica dello Yin-Yang, del rapporto tra diverse energie, maschile e femminile, celeste e terreno, creazione e distruzione, disegna anche la fisiologia del culto taoista. Gli esseri spirituali, tutti dotati di intelligenza e volontà proprie, si dividono in “Shen” e “Guei”.

Gli “Shen” sono gli Dei, spiriti di luce e di armonia. Tuttavia, a causa del loro potere, esattamente come con l’alta tensione, bisogna stare attenti, perché possono “bruciare” il “recipiente” umano. Approcciarsi con divinità, gli spiriti più elevati, non significa cadere nell’ingenuità. Il Reverendo Maestro specifica: «In fondo, se andiamo a leggere la Bibbia, Adonai si presenta a Mosé come un rovento ardente. E’ fuoco».

I “Guei” sono i demoni, spiriti di buio, di distruzione e manipolazione. Spiriti “egoisti”. Capita anche di dover esorcizzarli, tuttavia il fedele taoista – e ancor di più, i sacerdoti – devono imparare a gestire entrambi gli esseri divini, tanto i luminosi quanto gli oscuri, secondo diverse modalità e situazioni. Fanno tutti parte della metafisica Taoista. Quindi manca la separazione netta tra divino e demoniaco. Gli spiriti del Taoismo sono milioni. Non esiste un solo testo che li contenga tutti, di solito si presentano i principali e più noti.

Esiste anche la devozione verso i Maestri Passati, come Laozi, il fondatore del misticismo del Tao. I più importanti Maestri della storia taoista (istituzionale e non) ricevono un culto per certi versi simile a quello dei santi cattolici. Tuttavia non esiste una regola fissa. Ad esempio, la divinità Mazu, un tempo era una donna vivente che, dopo la sua morte, era capace di operare miracoli per salvare una comunità di pescatori dalle tempeste. E, similmente, lo stesso fondatore Laozi, è di fatto divinizzato, come non avviene con altri maestri del passato.

Ogni taoista sceglie le divinità che preferisce, con cui sente una certa affinità e nel tempo può anche cambiarle. L’altare, sia quello domestico, che quello del Tempio, assume una funzione fondamentale. Durante una “lezione” il Reverendo Maestro spiegava a una sua allieva: «Se nutri l’altare, la divinità nutre te», affermando una reciprocità tra terrestre e celeste, materia e spirito.


La sessualità

Nel Taoismo donne e uomini sono assolutamente pari, finanche nel magistero. Sacerdoti e Sacerdotesse hanno gli stessi diritti e doveri. I fedeli, anche.

Considerando gli spiriti superiori, addirittura è sacralizzata l’androginia. L’importante divinità della misericordia, Guanyin, nasce come androgino e solo successivamente trasla in sembianze femminili nel Taoismo, provenendo dal Buddhismo. Addirittura fu usata dai missionari cattolici per introdurre l’Immacolata Concezione in Oriente, date le forti similitudini iconografiche.

Il concetto di “Ziran”, la spontaneità naturale, apre al concetto di libertà sessuale. Di conseguenza l’omosessualità non è letta come imperfezione o peccato, ma come condizione naturale, esattamente come l’eterosessualità.

Oltre ciò, a Caserta sta per crearsi un fatto inedito per tutto il Taoismo. Un’allieva del Reverendo Maestro e Prefetto Generale, è la prima novizia transessuale di tutto il mondo, in attesa di poter ricevere l’iniziazione. Già ora è un primato. Quando si supererà il dibattito teologico in corso, tra la Cina e l’Italia, sulla possibilità di iniziare definitivamente una transessuale con effetti sulla Tradizione millenaria, allora a Caserta si scriverà un nuovo capitolo di tutta la storia Taoista e diventerà un precedente. Aprirà le porte in tutto mondo. I tempi non saranno brevi, perché per indole i maestri cinesi preferiscono gli anni alle ore. Ciò che l’Occidente risolve in un Concilio, in Oriente può necessitare di decenni.


L’armonia

Il Taoismo ha la sua primissima radice nella letteratura mistica e nel simbolismo del Tao, come tramandato dal Venerabile Maestro Laozi. Può essere tradotto con la “Via”, la strada. Ho domandato al Reverendo Maestro: «Cosa è il Tao?» e la risposta è stata: «Non lo so. O meglio, lo so, ma non riesco a definirlo con le parole. Se si dà una definizione al Tao, una qualsiasi definizione, allora non hai più il Tao. Esso è qualcosa che esiste da prima del Cielo e della Terra. Oltre la stessa “idea di Dio”».

Dalla più alta mistica, alla sacralità dell’individuo. Li Xuan Zong così prosegue il discorso: «Sono convinto che l’essere umano sia una scintilla divina che vive nella storia. Capire questo è risolvere la “bassa storia”, quella degli interessi e delle prevaricazioni. Non bisogna dare e non bisogna ricevere in modo squilibrato. Insegna ciò che sai, dona quello che puoi».

Infine, non pace, bensì armonia: «L’armonia è un concetto che va oltre la pace e la guerra. La pace può essere anche tirannica (la pax romana, la pax mafiosa, ecc.). Attraverso l’armonia si risolve il dualismo pace-guerra, perché l’armonia è la realizzazione di sé stessi».


Cronaca del Taoismo

Il Corriere di San Nicola, esattamente come col Sufismo Murid, intende dedicare costante attenzione al Tempio della Chiesa Taoista Italiana, che da Caserta organizza un’importanza nazionale, europea e internazionale. Il Corriere vuole operare dove, per decenni, la stampa locale ha concesso poco, mentre i grandi media nazionali e esteri, comprendendo, sono stati attivi. Non si tratta di favorire il Taoismo, o il pubblico casertano, ma di acquisire coscienza di un fondamentale così chiaro (Yang?), che per ignorarlo occorre impegnarsi seriamente (nello Yin?). Abbiamo conosciuto il Prefetto Generale durante la chiusura estiva e, alla riapertura delle attività, grazie alla sua disponibilità, continueremo a documentarne le evoluzioni, partendo proprio dalla liturgia.


Antonio Dentice d’Accadia
©Corriere di San Nicola

Carissimo Antonio,
credo che questo tuo articolo sia uno dei migliori pezzi in assoluto mai scritti sull’argomento. E non scopro certamente io la sua enorme rilevanza politico-sociale. 
So che lo si sta traducendo anche in inglese: l’articolo è lungo, ci vorrà ancora un po' di tempo, e ci sono le vacanze di mezzo.
Intanto, offriamo questo tuo capolavoro ai lettori che conoscono l’italiano. Poi, appena pronta la traduzione, ci onoreremo di pubblicarla per diffonderla in tutto il mondo.

Grazie, Antonio, dei tuoi contributi che rendono sempre più esclusivo il nostro Corriere di San Nicola, elevandone in maniera decisamente unica il suo spessore culturale.

Il Direttore, Nicola Ciaramella