Volantini con il logo della regione Campania






Sanità pubblica, sanità privata e il pericolo della disinformazione

 


Da alcuni giorni, in alcune cliniche campane circolano volantini informativi. La prima cosa che si chiede un attento osservatore è da chi è sostenuto il costo per la stampa; poiché vi è il logo della Regione Campania, ciò si può immaginare. Qualcuno potrebbe anche pensare che l’informazione vada fatta solo se può essere utile e in caso contrario ci sia il diritto a non essere informato; ad esempio, non è informazione se si espone solo un punto di vista o quando una “notizia” diventa veicolo di propaganda.

Non è la prima volta che si vedono in giro volantini che, come quelli pubblicitari, contengono brevi frasi, spesso d’effetto che dicono tutto e nulla. Negli ultimi tempi, nel mondo, l’informazione e la cattiva informazione sono sotto pressione; fra le due, infatti, vi è una linea sottilissima. Ebbene non “comunicano” solo i giornalisti, ma si può informare o disinformare attraverso tante forme. In generale chi stampa volantini o pronuncia frasi forti o addirittura affigge manifesti vuole colpire dritto al cuore e alla testa di chi legge; per quest’ultimo (poverino) ci si augura che abbia una bassa cultura: in questo modo ciò che uno slogan vuole provocare si realizza in pieno.

Viene da chiedersi quale sia la giusta informazione e cosa debba fare un cittadino medio per conoscere la verità.
Il volantino preso in esame proclama che i “5 stelle” sono contro le cliniche, perché hanno presentato una interrogazione parlamentare contro l’aumento dei posti letto nelle cliniche. Dall’altro canto, il Movimento afferma quanto sia vergognoso utilizzare il simbolo della Regione Campania per tutelare la lobby della sanità: parole forti. Sul suo sito, Generoso Maraia (5stelle) afferma che “l’unico modo per poter creare molte cliniche private è distruggere la sanità pubblica” – “ in Campania gli standard ospedalieri non sono rispettati“. Infine, il portale mostra lo stesso volantino con un suggerimento: la parola private (omessa) accanto alla parola cliniche.

Il cittadino medio in questo modo comprende sempre meno; ciò avviene quando qualcuno omette mentre qualche altro inserisce o corregge. Probabilmente la verità sta in mezzo o forse no, ma l’unica cosa che fa veramente specie è la difficoltà di accedere ad una informazione corretta; bisogna che la verità si vada a cercare, che si ascolti le due campane e che si abbia a disposizione strumenti culturali e tecnologici adeguati per questa funzione. Non a caso tv, radio e volantini sono gli strumenti di informazione più immediati e a portata di mano. Per questo restano i più pericolosi.

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola