No, i ragazzi non ci stanno a farsi male a Capodanno!

17.ma edizione della campagna promossa dalla Protezione Civile di San Nicola la Strada per sensibilizzare i giovani contro i pericoli dell’uso inadeguato dei fuochi di artificio.
Il Corriere di San Nicola, che segue l’iniziativa sin dalla sua nascita, pubblica il VIDEO della lezione tenuta dal coordinatore Ciro De Maio presso la Scuola elementare di Via Einaudi nella speranza che possa servire alla comunità per capire quanto sia importante non lasciarsi trascinare in un fenomeno che ogni anno, soprattutto nella nostra regione, semina assurde tragedie. 
 

 

E’ in pieno corso di svolgimento l’edizione 2018 della campagna “A farsi male a Capodanno i ragazzi non ci stanno” promossa dal Gruppo Volontari Protezione Civile di San Nicola la Strada, in sinergia con il Comune, che ha per scopo la sensibilizzazione degli alunni delle scuole sannicolesi contro i pericoli dell’uso inadeguato dei “botti di Capodanno”, in particolare, e dei fuochi di artificio, in generale.

“A farsi male a Capodanno i ragazzi non ci stanno”, per la cronaca, è l’iniziativa più longeva portata avanti dalla valorosa protezione civile sannicolese.
Nata nel dicembre del 2002 (è, dunque, alla sua 17.ma edizione), a pochi mesi dalla nascita ufficiale del Nucleo, essa è diventata negli anni un vero e proprio grido di battaglia contro l’uso scriteriato dei “botti di San Silvestro”, per far capire soprattutto ai ragazzi quanto sia pericoloso per la loro incolumità accendere fuochi d’artificio o cercare, per strada, la mattina di Capodanno, quelli lanciati dagli adulti e non esplosi.
La campagna, che ha prodotto risultati sempre importantissimi, contribuendo notevolmente a ridurre gli incidenti, si svolge in collaborazione con Comune, Prefettura, Questura, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, artificieri dell’Esercito, Croce Rossa, dirigenti e docenti degli istituti scolastici, polizia locale e operatori sanitari e si sviluppa attraverso una serie di moduli didattici teorici e dimostrativi sottoposti agli studenti di tutte le scuole del territorio comunale.
Alla fase didattica, segue, poi, con lo scattare
del primo di gennaio, appena conclusi i tradizionali “festeggiamenti pirotecnici”, e fino alle prime ore dell’alba, la perlustrazione delle strade della città ad opera di una squadra di volontari della Protezione Civile (che rinuncia al tradizionale veglione di Capodanno) per individuare e segnalare agli artificieri botti inesplosi che potrebbero provocare incidenti. In pratica, viene attivata una procedura di allerta presso la sede della protezione civile di San Nicola la Strada, con apposito numero telefonico di emergenza ed una rete di collegamenti via radio tra squadre di volontari che setacciano metro quadrato per metro quadrato l’intero territorio alla ricerca di pericolosi botti inesplosi. Nel caso in cui venga ritrovato qualche “ordigno”, scatta l’avvertimento alla questura di Caserta e ai vigili del fuoco per il disinnesco dei petardi. Infine, alle ore 6 del mattino, orario diventato intramontabile tradizione, il brindisi al nuovo anno. Uno scambio di abbracci per rinnovare, ancora una volta, la speranza del risultato più atteso -incidenti zero o il più vicino possibile allo zero- al quale la protezione civile di San Nicola la Strada ci ha abituati da quando, nel lontano 2002, nacque la campagna.

Quest’anno, come in precedenti edizioni, il gruppo coordinato da Ciro De Maio ha portato la sua opera competente, lodevole ed incessante non solo nella nostra città ma anche in altri comuni della provincia, ottenendo consensi e ringraziamenti dalle autorità del posto (leggiamo, al riguardo, una lettera molto significativa del sindaco di Arienzo inviata al sindaco di San Nicola la Strada).

Quattro sono stati gli incontri con le scuole sannicolesi: il 3 dicembre presso la “De Filippo”, il 4 dicembre presso la “Mazzini”, il 5 dicembre presso la “Speranzas” e lunedi 10 dicembre presso la “Papa Giovanni”. 
A quest’ultimo si riferisce il video realizzato dal Corriere di San Nicola, grazie alla disponibilità del Gruppo Volontari e del Dirigente scolastico, che ci pregiamo di pubblicare nella viva speranza che possa servire alla comunità dei giovani (ma anche degli adulti) per capire quanto sia importante non lasciarsi trascinare e coinvolgere nel pericoloso uso dei botti di Capodanno, che, ogni anno, specialmente in Campania, seminano assurde tragedie.
La grandissima lezione tenuta da Ciro De Maio presso la scuola elementare di Via Einaudi si è tenuta, come le altre, davanti ad un pubblico di alunni attenti ed interessatissimi: il saluto corale finale è stato uno dei momenti più importanti ed emozionanti, soprattutto perché in esso c’è una chiara e dichiarata promessa, alla quale certamente nessuno di essi mancherà.
Oltre al saluto portato dal delegato comunale Mattia Tripaldella, preziosissima per la riuscita dell’incontro è stata l’assistenza dei volontari Roberto, Agostino e Francesco del Gruppo della Protezione Civile di San Nicola la Strada, nonché di Arcangelo in rappresentante degli Artificieri dell’Esercito.

Un video tutto da “vedere”, tutto da “ascoltare” (in linea con la “parola d’ordine” impartita De Maio), tutto da cogliere per comprendere lo sforzo e l’impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti nella campagna, in particolar modo dei Volontari della Protezione Civile di San Nicola la Strada, ai quali non bisogna mai stancarsi di dire grazie per i fari continui che accendono e tengono accesi sulla sicurezza dei cittadini.

Giovanna Tramontano 
©Corriere di San Nicola


GUARDA IL VIDEO:
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A seguire, le foto di alcuni momenti dell'incontro con i vari intervenuti Ciro De Maio, Mattia Tripaldella,
Nicola Ciaramella, il volontario Roberto, l'artificiere dell'E.I. Arcangelo, i volontari Agostino e Francesco, Giovanna Tramontano.
Al termine della grandiosa lezione di De Maio, il direttore del Corriere di San Nicola ha intervistato i volontari e la stessa collaboratriceTramontano, facendo a tutti, tra il serio ed il faceto ma non troppo, la stessa domanda: "...Ma chi ve lo fa fare a fare il volontario?...".
Univoca la risposta, anche se ognuno l'ha condita, ovviamente, con espressioni tipiche del proprio carattere: "Perché è una passione irrefrenabile che ho nel cuore".
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