“Giovane Cuore” ed altri grandi progetti

La Fondazione “La Casa della Speranza” ha presentato i suoi prossimi programmi.

In primo piano l'edizione 2018/19 dell’iniziativa promossa con gli istituti scolastici della provincia, la “Città Cardioprotetta”, visite mediche gratuite e l’acquisto di tredici defibrillatori dislocati sul territorio.

Significativa testimonianza del papà di una liceale sottoposta a screening.

Attestazioni di benemerenza a medici, infermieri e dirigenti delle scuole partecipanti.
Prima edizione del Premio Menniti assegnato a giovani ricercatori.

Il nuovo presidente Dr. Pietro Schettino spiega in maniera esemplare lo spirito che anima il direttivo e l’intero gruppo: “Volontariato e prevenzione sono le nostre parole d’ordine”.

 

Il momento certamente più intenso della serata di giovedi 13 dicembre si è vissuto quando il papà di Aurora ha raccontato che, grazie allo screening effettuato nella scuola dai medici volontari della Fondazione La Casa della Speranza, si è potuto avviare un percorso di approfondimento diagnostico circa una patologia cardiaca molto importante (sindrome di Brugada) a carico della adorata figliola, a cui si è brillantemente posto rimedio.
Una testimonianza spontanea, di eccezionale significato, che valorizza ulteriormente e la dice tutta sulla validità dell’iniziativa “Giovane Cuore” promossa, appunto, dalla Onlus nata nel 2010 su input di Don Primo Poggi.
«Testimonianze come queste ci danno carica in più -ha affermato il neo presidente Dr. Pietro Schettino- e ci ripagano di tutti gli impegni, di tutte le attività che abbiamo, volontariamente, messo in moto per raggiungere il nostro obiettivo, che è quello di fare qualcosa di buono per la salute della nostra comunità, per il nostro amato territorio».


La cerimonia di inaugurazione di “Giovane Cuore” 2018/19 aveva avuto inizio poco prima.
Affollata di ospiti la elegante sede della Fondazione in Via Alois a Caserta. Intorno al tavolo e in piedi nella sala delle riunioni, i componenti del consiglio direttivo e del comitato scientifico, soci e collaboratori del sodalizio (medici, infermieri, operatori sanitari) nonché rappresentanti (dirigenti e docenti) dei vari istituti scolastici della provincia che hanno aderito alla campagna.


«Il Progetto “Giovane Cuore”, -ha esordito il Dr. Schettino- è un momento che ci rallegra, che ci fa gioire, perché vede insieme più partner per una finalità importante che è la prevenzione per ciò che concerne la morte improvvisa. Per chi non la conoscesse, la nostra fondazione è nata otto anni fa con un gruppo di medici che si è raccolto intorno a Don Primo Poggi, nostro padre ispiratore, insieme al quale abbiamo condiviso un momento triste, quello delle vicende di un territorio legato alle patologie che purtroppo conosciamo. Egli ci invitava affinché si realizzasse qualche cosa di positivo sul nostro territorio, lasciandone traccia indelebile. Bene, noi abbiamo raccolto senza indugio l’invito e attraverso una serie di attività che dal 2010 sembrano prendere una rilevanza sempre più incisiva, stiamo portando avanti numerosi progetti, tra cui questo che presentiamo stasera, in collaborazione con le scuole della provincia, di cui si sono già svolte quattro edizioni. Dico grazie a tutti i responsabili degli istituti presenti che hanno con noi condiviso questa volontà dello screening. La fondazione in questo momento sta organizzando e mettendo insieme sinergie per far sì che si stabiliscano, nei locali della nostra sede, degli studi medici, sempre rigorosamente improntati al volontariato, per dare possibilità alle persone di sottoporsi a visite mediche gratuite».
E qui, a sottolinearlo con veemenza, il motivo conduttore di tutti gli intendimenti programmati: “La parola che accomuna tutti coloro che lavoreranno a questo progetto è la prevenzione. I progetti intesi come visite mediche che saranno qui realizzati saranno finalizzati alla prevenzione per le patologie più importanti che vessano questo territorio».


Una ulteriore dimostrazione, insomma, e corre il dovere di ripeterlo all’infinito, di quanto sia importante e determinante, nel campo della prevenzione, oggi soprattutto dalle nostre parti, l'impegno attivo, costante e determinato del volontariato medico (tra cui, in posizione di importanza certamente primaria, il team della “Casa della Speranza”) a fronte di vuoti proclami e di tempi morti delle istituzioni e della politica.

Il presidente ha poi parlato di un altro progetto importante per il quale la Fondazione è impegnata “nel pungolare e nel dare una spinta sia al territorio che alle istituzioni”: la cosiddetta “Città Cardioprotetta”.
«A tal fine -ha detto il Dr. Schettino- la Fondazione si è fatta carico dell’acquisto di 13 defibrillatori dislocati sul territorio. E’ un impegno arduo riuscire a tessere una rete tra istituzioni ed enti per poter effettuare interventi immediati nei posti più variegati. Ma ci proviamo. Vogliamo promuovere corsi ai quali potranno partecipare cittadini, non solo gli addetti ai lavori. Contiamo molto, ad esempio, sul coinvolgimento degli ausiliari al parcheggio, dei vigili urbani, di chi, insomma, si trova nel perimetro in cui sono installate queste colonnine. Vogliamo fare in modo che quanti più soggetti possibile possano fare questo corso e all’occorrenza essere di ausilio».

A prendere poi la parola è stato il past president Dr. Vincenzo Menniti, che ha presentato e ringraziato il nuovo presidente Schettino quale “figura più appropriata per portare avanti, insieme al consiglio direttivo, questo tratto di strada”.
«La Fondazione è una piccola realtà, -ha detto- non abbiamo aiuti statali, comunali, provinciali o altro. Essa si regge finanziariamente sui contributi che versano i soci. Unica nostra fonte di sostentamento è il 5 x mille. Ma siamo una Onlus giovane e, pur già posizionati brillantemente nell’oceano delle associazioni che si fregiano di questo titolo, dobbiamo ancora aspettare per raggiungere un posto più favorevole nella graduatoria di assegnazione dei fondi».

Giunge il momento atteso dell’intervento del Dr. Francesco Renga, responsabile del progetto “Giovane Cuore”, colui che da anni organizza con i colleghi questo importante screening: «Siamo giunti alla ennesima edizione di questo progetto Giovane Cuore che si prefigge come scopo di prevenire patologie cardiovascolari. Il nostro obiettivo è molto semplice. Andare nelle scuole e sottoporre gli alunni del quarto e quinto anno delle superiori ad uno screening cardiovascolare consistente in una visita cardiologica ed un elettrocardiogramma. Accanto a ciò, facciamo una serie di domande riguardanti la storia familiare, parenti che hanno avute patologie che meritano un’attenzione particolare; indaghiamo se i ragazzi hanno delle abitudini malsane. Il nostro obiettivo è anche quello di guidare un po’ questi ragazzi in un progetto di prevenzione a 360 gradi, quindi spronarli ad una corretta alimentazione, attività fisica regolare. Ma la parte centrale del nostro progetto è l’elettrocardiogramma, che ci consente di diagnosticare patologie altrimenti silenti. E anche quest’anno siamo riusciti a sottoporre a screening 1200 pazienti. Di questi circa una trentina sono stati indirizzati verso ulteriori approfondimenti. Per tutto questo vanno ringraziati non solo i volontari ma anche tutti i dirigenti e gli insegnanti che si sono sempre messi a disposizione per far si che tutto si svolgesse nel migliore dei modi».


E’ poi intervenuto anche il Presidente del comitato scientifico della Fondazione, il Professore Angelo Pezzullo, il quale ha sottolineato il valore indiscutibile della collaborazione tra tutte le persone impegnate nei vari progetti: «La Fondazione è una squadra, non sono le cariche. Una squadra che lavora. Prevenzione è il discorso che più sta a cuore a tutti. La prevenzione che ti salva la vita non è uno spot. Purché ci sia organizzazione sul territorio».

E qui, a proposito di Città Cardioprotetta, a citare alcuni episodi narranti persone a cui è stata salvata la vita perché nei pressi c’era un defibrillatore.

Il Dr. Pezzullo ha poi voluto sottolineare l’importanza anche di un altro progetto di prevenzione che rappresenta un altro fiore all’occhiello dell’attività associativa: lo screening del cancro colorettale, al quale, da sempre, si sta lavorando moltissimo.


Ad arrecare ulteriori preziosità all’incontro c’è poi stato l’intervento della Prof.ssa Aurora Daniele, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche) presso l’Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli" di Caserta, e membro del Comitato Scientifico della Fondazione, all’interno del quale, come ha tenuto a spiegare il Dr. Pezzullo, “il suo ruolo è fondamentale per l’importanza che la nutrizione riveste in qualsiasi programma di prevenzione”.

E’ grazie a lei, impegnata, peraltro, con il suo team di docenti universitari anche nel campo degli studi di genetica, che la Fondazione, come ha evidenziato il Dr. Schettino, per la prima volta è stata menzionata in una rinomata rivista scientifica internazionale.


Ed è anche grazie al suo impegno che da quest’anno il Comitato Scientifico ha promosso una borsa di studio (“Premio Menniti”), intitolata alla memoria della figlia del dr. Vincenzo Menniti prematuramente scomparsa venti anni fa, da assegnare ad un giovane ricercatore tra quelli individuati e proposti dall’Università.

Per la prima edizione, il premio è stato quest’anno assegnato al Dr. Salvatore Fischetti.


Infine, in segno di doverosa riconoscenza, si è voluto omaggiare con attestati di benemerenza quanti (medici, infermieri, rappresentanti scolastici) hanno speso con dedizione il loro impegno per la precedente edizione dell’iniziativa “Giovane Cuore”.

A consegnarli, tra gli applausi del pubblico, il presidente del comitato scientifico Prof. Pezzullo e i componenti del consiglio direttivo D.ssa Anna Coscia e Dr. Roberto Mannara, nonché la D.ssa Silvia Graziano, coordinatrice del gruppo delle infermiere.


Competenza ed impegno sotto il profilo professionale; disponibilità, simpatia e cordialità dal lato umano: l’incontro del 13 dicembre, come tutta la ottennale attività della Fondazione, ha rappresentato una occasione grandiosa, una testimonianza incredibile per conoscere e lodare il mondo dell’impegno civile volontario nel bistrattato settore della sanità italiana, specialmente quella che riguarda il nostro ambito territoriale.

Dispiace l’assenza del sindaco di Caserta e del presidente della Provincia, i cui nomi erano stati annunciati. Ma non ci sono motivi per non sperare che anche da essi arriveranno segnali positivi per far sì che la prevenzione a trecentosessanta gradi promossa dalla emerita Fondazione La Casa della Speranza Onlus diventi, ancora di più, una chiave di volta per l’intero ambiente.
 

Nicola Ciaramella

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