“Semi e germogli”, versi di speranza per la Terra dei Fuochi

Alterum ha presentato il libro del poeta Alessandro Tartaglione

 

Il Salotto Letterario dell’Associazione culturale sannicolese Alterum presieduta da Titti D’Abbraccio ha ospitato, domenica 17 febbraio, alle ore 17.00, il poeta Alessandro Tartaglione per la presentazione del suo libro “Semi e germogli nella terra dei fuochi”.
Presenti, oltre all’autore, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale “Luigi Settembrini” di Maddaloni, Tiziana D’Errico (che ha fatto da moderatrice), Carmen Medaglia (che ha letto e commentato alcune poesie), il noto cantautore Peppe Rienzo con il musicista Luky di Blasio (che hanno eseguito bellissimi brani del loro acclamato repertorio, alcuni dei quali in sottofondo alla declamazione dei versi), il Sindaco di San Nicola la Strada, Vito Marotta e la delegata al commercio Eligia Santucci.
In un momento così particolare e difficile, -ha detto Marotta rivolgendo il suo saluto al pubblico- dove l’ambiente e noi stessi siamo messi a dura prova, c’è bisogno di credere ancora che qualcosa cambierà e che i responsabili di tali scempi si prendano la propria responsabilità; una speranza che non deve essere abbandonata”.
D’Errico, invece, ha fatto leva sulla coscienza dei presenti, auspicando che per il futuro qualcosa possa cambiare.
Le poesie del libro parlano di ambiente, di scene di vita quotidiana, dove l’autore prende in esame la nostra martoriata terra dei fuochi.
La speranza non ci deve abbandonare, -ha detto Tartaglione- dobbiamo essere propositivi e cercare di fare qualcosa di concreto per la nostra terra. Io esterno i miei sentimenti attraverso le parole delle mie poesie, sono innamorato della mia terra e vorrei che, leggendo ciò che scrivo, voi possiate vedere quanto si possa ancora fare e come il mondo stia cambiando attraverso le scelte che facciamo ogni giorno; scelte non sempre giuste, ma che determinano il nostro futuro”.
“Semi e germogli”: perché questo titolo?
Perché ogni giorno -ha spiegato l’autore- un seme viene piantato sulla nostra amata terra ed i germogli che nasceranno dovranno essere segno di speranza e di nuova vita”. 
“O' Frate tuojo Peppino”: la serata non poteva non concludersi con una delle più famose ed affascinanti composizioni di Peppe Rienzo, che ha letteralmente catturato il pubblico.


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