Larsec: raccontiamo il bello di Napoli

La faida di Secondigliano per anni ha tarpato le ali alle nuove generazioni

Abbiamo intervistato Vincenzo Strino, co-fondatore di Larsec, acronimo di “laboratorio di riscossa secondiglianese”. Attualmente l’associazione ha centinaia di soci ed è molto attiva sul territorio; nata nel 2014 grazie ad un gruppo di giovani, mai rassegnati all’etichetta negativa di Secondigliano, si trova anche su facebook con una fan page seguitissima.
Come ci spiega Vincenzo, il logo prende forma da un antico simbolo di Secondigliano, nel quale vi erano appunto tre stelle, che rappresentavano gli iniziali rioni. Il logo è una rivisitazione di quell’immagine, nella quale le mani alzate rappresentano il tronco mentre le stelle raffigurano i rami, che splendono portando luce.
«Eravamo giovani di Secondigliano, che si sono incontrati all’Università. Avevamo una cosa in comune, il nostro quartiere, e qui non avevamo nulla. La faida aveva impedito alla nostra generazione di poter fare le cose più semplici come andare al cinema o in un bar, e questo non ci andava proprio giù. Abbiamo, così, deciso di creare qualcosa di buono a Secondigliano».
La sede dell’associazione è stata una stanza, gestita dalla chiesa SS Cosma e Damiano, che era chiusa da circa dieci anni. Attraverso un protocollo d’intesa, i soci l’hanno ristrutturata e hanno ottenuto la concessione per svolgere l’attività associativa. La vera vocazione del laboratorio è l’aggregazione sociale e la creazione di un’alternativa per i ragazzi del posto; nel corso degli anni l’associazione ha realizzato centinaia di iniziative culturali, fino a quando in modo naturale sono nati tre format, che operano oggi in campi diversi: Secondigliano Fest, che crea e supporta festival e feste; Napoli Book Club, un gruppo che organizza eventi culturali, dibattiti e presentazioni a carattere letterario; Secondigliano Regna, un movimento che promuove oltre i confini di Secondigliano, un’immagine diversa del quartiere.
«Nel 2017 siamo riusciti ad organizzare la prima notte bianca a Secondigliano, in realtà inserita in una tre giorni di rassegne culturali; quell’evento ci ha dato una marcia in più, infatti; contro tutte le aspettative sono accorse cinquemila persone dalle zone limitrofe. L’evento era stato organizzato in collaborazione con la Municipalità e la chiesa; ciò che è stato veramente eccezionale è che la serata si è svolta in modo molto tranquillo, non sembrava di stare a Secondigliano. Ricordo che ci fu la diretta su Radio Marte e che erano presenti i mass media più importanti come “La Repubblica”, “il Mattino” e tanti altri, per lo più attirati dalla previsione di tafferugli, risse o addirittura spari, per cui volevano trovarsi sul posto per un eventuale scoop. Nulla di tutto questo e niente scoop giornalistico».
Quando Vincenzo parla di “Secondigliano Regna”, il terzo format, racconta che è anche il nome della colonna sonora della serie televisiva Gomorra.
Il movimento si occupa di grafica, aiuta altre realtà a organizzare attività e a creare una nuova immagine di Secondigliano.
Non ci vuole molto a capire cosa pensa Vincenzo di Gomorra: «Roberto Saviano ha raccontato una realtà di quindici anni fa, oggi non è più così. L’unica cosa che gli rimprovero è quella di non essere più venuto sul territorio, da anni vive a New York, come se si trovasse su un trono, così non può o non vuole capire. Non ha mai speso una parola per noi e la nostra associazione, per ragazzi che senza sponsor e aiuti esterni stanno smentendo tutto quello che è stato sempre detto su Secondigliano. Il buono, come sempre, non fa notizia».
Oggi a Secondigliano c’è gente (o c’è sempre stata) che sta riprendendosi il territorio, che tiene pulite le strade, che crea aggregazione; da un po’ di tempo anche questo quartiere è stato colorato con opere di Street Art, come a rappresentare una bellezza nascosta per troppo tempo. Anche questa è Napoli, una parte di Napoli che pochi raccontano, forse perché il cattivo resiste, la brutta immagine è dura a morire nella testa delle persone.


Giovanna Angelino

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(Immagini Laserc)