Giovanna Maietta (nella foto) è la prima voce ad inaugurare un nuovo anno di sacrosantissima protesta contro l’incapacità dei nostri amministratori di gestire la sempre più allarmante situazione dei rifiuti.
”Il 2007”  -ha detto l’attivissima esponente del Comitato Emergenza Rifiuti nonché  rappresentante del comitato di quartiere del Parco Cerasola-Centurano - “come era prevedibile si è concluso con un emergenza rifiuti aggravata. La strategia fallimentare del Commissariato di governo si sta rivelando un vero e proprio attentato alla salute pubblica, con l’apertura di discariche sulle falde acquifere e incapacità di applicare soluzioni alternative. Ma in ambito locale l’esempio dell’inerzia e dell’inefficienza come comune capolinea della crisi emergenziale arriva dall’amministrazione comunale di Caserta. Grazie all’indecisionismo del sindaco Petteruti che ritiene in questa fase così critica di dover seguire l’iter burocratico dello scaricabarile accentuato, la nostra città è stata invasa dalla diossina. Le mini discariche sono state incendiate dappertutto e nessuna autorità si è degnata di fare ronde e presidi per evitare che la gente respirasse l’aria malsana. Nulla si è fatto in questa città tranne che autorizzare lo sversamento illegale  di 200.000 mc di rifiuti pericolosi proveniente da tutta la regione. E oggi permettiamo al commissario e al governo che completa la filiera politica del centrosinistra di trattarci come dei cretini. E’ una intera città che ci rimette in dignità grazie alle debolezze di politici che non sono in grado di amministrare e di anteporre l’interesse collettivo alle moine dell’uno o l’altro consigliere o politico che difende il proprio orticello. Non si può festeggiare un capodanno in un clima così deprimente, eppure mai come quest’anno, sempre grazie al nostro sindaco, in via Borsellino abbiamo potuto assistere alla fiera dei botti. Decine di bancarelle che hanno occupato i due lati della strada oltre a venditori ambulanti, come a voler distogliere l’attenzione dal problema ma quasi un invito a bruciare la città.  E pensare che le emittenti nazionali hanno comunicato che il sindaco di Caserta aveva drasticamente vietato la vendita dei fuochi. La prossima soluzione che sta meditando faticosamente la nostra amministrazione comunale in linea con l’inerzia che l’ha caratterizzata finora è l’eventuale non riapertura delle scuole. Interruzione di servizio pubblico, epidemie e sporcizia a cui si contrappongono notti bianche e fuochi d’artificio con falò di immondizia ci farà ritornare alla Roma antica bruciata da Nerone per fare la differenza e non la differenziata”.

Della Maietta, per la cronaca, è stata anche l’ultima iniziativa ufficiale del 2007 con una lettera-invito al Prefetto ed al Questore in cui si esprime la concreta speranza che si faccia qualcosa al più presto per scongiurare un altro disastro.

Eccone il testo, a firma anche di Giuseppe Solla (Associazione ambientalista Fare verde), Bruno Giannico (Associazione Ambientalista ambiente e/è vita), Alberto Montanaro (Associazione ambientalista-culturale Terra Nostra) e Giuseppe Vozza (Associazione ambientalista-culturale Giglio Tifatino):

«Come è sotto gli occhi di tutti, le strade di Caserta  e provincia sono interessate da cumuli di rifiuti che intralciano marciapiedi e carreggiate. Una situazione che tenderà ad aggravarsi ulteriormente e a cui non sembra esserci soluzione. Il comune di Caserta e non solo avrebbe dovuto, secondo circolare emanata dal commissariato di governo, provvedere autonomamente allo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani riversati da giorni per strada. Una soluzione tampone poteva rivelarsi un sito di trasferenza su area comunale, se fosse stato allestito, ma nonostante si sia svolto un consiglio comunale nel tentativo di trovare rimedio al grave problema, non è emerso nessun provvedimento da adottare in maniera temporanea per scongiurare soprattutto nella notte di capodanno il rischio fondato di incendi. E a ben poco può servire cospargere in superficie i rifiuti di liquido antincendio. Come non può ritenersi un palliativo, così definito dal sindaco, l’installazione dei dieci container nel centro cittadino in cui si sono ammassati i rifiuti, piuttosto si ritiene che tale intervento si svela  del tutto inutile, visto che ha comportato solo un sollevamento dei rifiuti dal suolo e in alcuni casi si sono avvicinati ai balconi delle abitazioni e comunque vicino alle abitazioni.
Con questa breve premessa chiediamo alle SS.LL cosi come già richiesto al sindaco e al presidente della provincia, di adottare misure di sicurezza che tendono a presidiare le mini discariche che invadono tutta la città fino a quando non si provvederà a rimuoverle.
Si tratta di predisporre  un servizio di ordine pubblico per la sicurezza e la salute dei cittadini».