Il Cardinale ha il favore di San Gennaro?
Durante lo scioglimento del sangue della scorsa settimana, il Cardinale Sepe è stato colto da un malore durante il prodigio. Pochi minuti prima, il Sindaco ha avuto qualche problema con un fedele. Particolari sincronicità. Alcune considerazioni post-celebrazione.
19 settembre 2018, Duomo di Napoli. Prodigio di San Gennaro. Sono le dieci del mattino, il sangue si è sciolto e tutto va bene. O quasi.
Il Cardinale Sepe ha avuto un malore proprio durante la liquefazione. Impallidito e senza forze, ha cercato di esporre le ampolle fuori il duomo, ma è stato sostituito. Inoltre, pochi minuti prima, il Sindaco De Magistris pare abbia rischiato l’aggressione da parte di un fedele, che a tutti i costi voleva consegnargli un documento. E’ intervenuto il servizio di sicurezza.
Breve digressione. Si usava dire “miracolo”, ma la Chiesa specifica: “prodigio”. Nel primo caso abbiamo una violazione delle leggi naturali secondo divina volontà. Nel secondo caso avviene qualcosa di simile, ma di grado inferiore, perché non espressa direttamente dal divino. Ma i napoletani hanno risolto a modo loro, parlando di “prodigio miracoloso”.
L’importanza plurisecolare del rito del sangue di San Gennaro è, probabilmente, uno degli eventi più importanti e noti della religiosità occidentale. Qualcuno direbbe, con non poco del “paganesimo napoletano”. Discorso a parte. Un fatto di tale importanza, che è ufficialmente celebrato anche dalla comunità italo-americana a New York, con tanto di processione.
Il potere di San Gennaro è così storicamente radicato, che ogni reale o Papa transitato in città ha ben pensato di onorarlo con doni e offerte varie. Non a caso, il Tesoro del Santo è forse il più prezioso del mondo, superando in valore anche quello della corona inglese. Lo stesso Garibaldi, per legittimare la sua presenza agli occhi di Napoli, attese lo scioglimento (qualcuno scrisse che “ordinò” il miracolo).
Torniamo a noi. Nello stesso periodo temporale, durante l’evento più importante per i napoletani, le autorità religiosa e politica subiscono un danno (in differente grado). Si potrebbe pensare – e molti napoletani lo fanno – che Cardinale e Sindaco non godano del “favore di San Gennaro”. Vero o falso che sia, la voce serpeggia tra i fedeli, preceduta dal silenzio glaciale di quegli attimi.
Specifichiamo una cosa. Se il sangue fosse rimasto solido, col Cardinale colto da malessere, allora il significato sarebbe stato diverso: sciagura per tutti. Mentre, sangue sciolto e l’Eminenza con il malore, simbolizzano tutt’altro discorso. Una immediata chiave di lettura potrebbe essere: il Santo rinnova la sua protezione alla città, MA non permette che sia il Cardinale ad esibirlo, lo “rifiuta”, per un qualche motivo.
Certo, se il Cardinale avesse manifestato il malore prima o dopo il prodigio, sarebbe stato diverso. La particolarità è nella sincronicità dell’atto, per quanto – ovviamente – il malessere trovi ovvia spiegazione in vari fattori ambientali e fisiologici (Sua Eminenza si sentiva debole già prima). Non è la natura del fatto a creare il dubbio, ma – appunto – la sincronicità.
Un qualsiasi ateo, o agnostico, o relativista, potrebbe affermare: «Vabbè, è un caso». Giusto. Legittimo. Ma non un fedele! Un fedele deve tener conto non solo della probabilità statistica (e della plausibilità scientifica), ma anche delle corrispondenze simboliche e di situazioni aliene al mero razionalismo. Per un autentico fedele tutto il mondo, tutta la vita e ogni giorno vengono assimilati per mezzo di un particolare spirito. Di un modo di “pensare” il vissuto. Quindi, anche ponendo attenzione a ogni rilevanza nel corso della più importante e imponente celebrazione. Ovviamente auguriamo al Sindaco e a Sua Eminenza ogni bene, apprezzando la volontà – soprattutto del secondo – dell’essere comunque rimasto all’altare.
Durante il miracolo (prodigio, o prodigio miracoloso) di San Gennaro, l’autorità politica ha avuto un acceso battibecco, costringendo la sicurezza ad intervenire e la massima autorità religiosa, indebolita, non ha potuto mostrare le ampolle alla folla in attesa avanti al duomo. Però il sangue si è sciolto. Il Santo c’è. Napoli, anche. L’alleanza è stata rinnovata.
Domanda senz’altro bizzarra (stiamo giocando! Ma non troppo):
L’Organo di Deputazione cosa ne pensa?
Il Cardinale ha il favore di San Gennaro?
E il Sindaco?
Attenzione. Si badi bene, quanto scritto non intende ironizzare sul Santo Patrono, né sulla religiosità. Né si inquadra nella critica politica, non essendola. Il presenta articolo aderisce alla massima: «Scherza con i fanti, ma lascia stare i Santi» (nella forma come personalmente intesa).
Antonio Dentice d’Accadia
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