Emergenza nell’emergenza, quanta voglia di cambiare

I roghi tossici non hanno bisogno di autocertificazione 

Il Covid-19 fin dai primi giorni ci ha insegnato a rinnovare le nostre abitudini, portando molti cambiamenti, ma che qualcosa cambi addirittura anche nella terra dei fuochi, dove non si muove una foglia da trent’anni, è tutto da vedere.

“Stiamo lavorando per suddividere l’intero territorio tra Napoli e Caserta in macroaree, un immenso scacchiere, dove ogni casella avrà riferimenti istituzionali ben precisi. Il coordinamento di tutte queste caselle e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti ci porterà alla realizzazione di un unico obiettivo: azzerare i roghi nella Terra dei Fuochi” è quanto ha detto il ministro Sergio Costa durante una conferenza con i giornalisti.

“Prima dell’emergenza Covid-19, eravamo fermi con i cittadini e le istituzioni in azione su due diversi binari, con risultati destinati ad incrociarsi solo a fine percorso. Adesso, sul piano operativo, in seguito anche all’incontro con il ministro Lamorgese al prefetto di Napoli è stato affidato il compito di coordinare tutti i soggetti coinvolti in questo processo: le amministrazioni pubbliche (90 Comuni, Città Metropolitana di Napoli, Provincia di Caserta e Regione), le forze dell’ordine (carabinieri, guardia di finanza e polizia), le forze armate (esercito, aeronautica e vigili del fuoco), cittadini e comitati. In questo modo avremo uno scambio continuo di informazioni, dati e strategie di intervento. Ovviamente, i dati sensibili rimarranno riservati e trasmessi alla Procura di competenza”. 

Anche in questi giorni difficili, purtroppo, alla fan page La terra dei fuochi, continuano ad arrivare segnalazioni di roghi tossici da parte dei cittadini, ed è quanto ammette anche Sergio Costa:
“Stiamo vivendo settimane difficili, ma anche se in numero inferiore rispetto al passato i roghi proseguono, questo significa che l’aggressione del territorio ad opera di qualche ecocriminale non si è arrestata. Ma noi non arretriamo, ci fermeremo solo quando i roghi cesseranno definitivamente”. 

Sembra non siano servite le restrizioni imposte da Governo e Regioni, così mentre i comuni cittadini devono autocertificare la spesa e i bisogni del cane, c’è chi si muove indisturbato sul territorio, continuando a causare danni all’ambiente e alla salute pubblica. Da anni nessun intervento efficace, nessuna diminuzione dei roghi e soprattutto mai nessun bollettino che annuncia il numero dei malati e dei morti di cancro. Queste settimane difficili passeranno alla storia, riempiranno le pagine dei libri, e allora ricorderemo anche le parole del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Ci fermeremo solo quando i roghi cesseranno definitivamente”.
Alla fine, i morti non sono tutti uguali? 
 
Giovanna Angelino

©Corriere di San Nicola