Mistero Pasquale, Mistero di Gioia

Il messaggio e la preghiera di Pasqua 2020 di Don Franco Catrame

Nel Giardino degli Ulivi, mentre Gesù stava pregando, arrivano quelli che volevano arrestarlo. Gesù vuole che anche Giuda capisca il gesto dell’Ultima Cena. Purtroppo il suo discepolo arriva, si avvicina a Gesù e compie un gesto, affinché nel pieno della notte, le guardie possano vederlo e prenderlo…Giuda si avvicina, lo abbraccia e lo bacia. Anche in questa situazione così terribile, Gesù ha la forza di chiamarlo “Amico”, «Amico, tu mi tradisci, ma guarda che io ti ho già perdonato ancor prima che le guardie venissero e sappi che io ho dato la vita per te, che io morirò anche per te; affinché il vostro amore tra fratelli sia alimentato dal mio unico e generoso».

Giuda non solo lo tradisce, ma non capisce nulla di questo amore così libero, gratuito e liberante del suo amico Gesù, infatti va a uccidersi.

Invece un altro crocifisso e sofferente come Lui in croce, riconosce che Gesù, proprio per il fatto di essere innocente, non si era mai difeso. E a questa Persona, per la prima volta nella sua vita, con coraggio chiede aiuto e comprensione verso quel Dio che egli aveva disprezzato o solo temuto. E prima di morire gli dice:«Io ho combattuto i Romani e loro hanno fatto poi del male al popolo che io difendevo.. tu invece sei stato buono con tutti, non hai mai commesso peccati, mai hai parlato male degli altri o detto cattiverie…io, invece, sono stato un ladrone, un violento, un terrorista: quando ritornerai dal tuo Papà, ricordati di me»

Ecco due modi di morire diversi, due peccatori: uno lo era stato per tutta la sua vita, l’altro, Giuda, solo negli ultimi istanti. Gesù moriva per entrambi: per chi lo aveva tradito e per chi lo aveva invocato nell’ultimo istante di vita; e al suo grande e immenso Papà diceva:«Perdona tutti gli uomini! Se peccano è perché vengono ingannati, si lasciano illudere e non sanno quello che fanno». Così in quel pomeriggio di molti secoli fa, Gesù era in croce ma esultava nel suo spirito per il fariseo e il pubblicano, per il sacerdote del tempio e per il romano, per lo scriba e per chi non conosceva Dio, per la peccatrice perdonata e per l’amico Lazzaro risuscitato. Sì Gesù esultava per tutte quelle persone che lo avevano conosciuto, che lo avevano incontrato; e per coloro, che come noi, avrebbero creduto al suo immenso Amore.

Gesù fisicamente soffriva e gemeva, ma il suo spirito era forte e sereno perché finalmente l’uomo era da Lui riconciliato con Dio suo Papà. Gesù quel pomeriggio, inchiodato alla croce, tra il cielo e la terra, invitava alla festa del perdono e diceva:«Venite figli di Abramo, il banchetto è pronto! Venite pagani, venite voi che non credete, venite voi che vi pensate così peccatori da non sentirvi degni di essere vicini al mio Papà, venite! Il Regno ormai è aperto a tutti voi, poiché il Padre mio ha tanto amato fino a donarvi me, il suo unico Figlio!». Quel pomeriggio fu sepolto dai suoi amici in una tomba, ma Lui era il Signore della vita e alla vita sarebbe ritornato, chiamato da Dio il suo grande e immenso papà.

E oggi questo Gesù a ciascuno di noi dice :«Amami come sei, conosco le tue difficoltà, le tue deficienze, le tue miserie, le tue stanchezze, le tue tentazioni, i tuoi peccati, la poca fede nel tuo essere comunque figlio mio… ma ti dico lo stesso: amami come sei. Voglio il tuo cuore; non aspettare che tu sia perfetto per amarmi, perché rischierai di non amarmi mai! Non voglio trasformarti, ma ti amo così: come Giuda o il ladrone sulla croce. Oggi son qui con le ferite, ma risorto e busso alla tua porta: non voglio condannarti, ma amarti. Aspetto il tuo amore, ma io ti amo già così come sei; io ti ho donato la vita: te l’ ho data per amare così come sei».

Cristo risorto vi doni la sua Pace e il suo Amore

Buona Pasqua!

Con affetto
Don Franco

PREGHIERA DI PASQUA 2020

Aiutami, Signore risorto,
a sorridere alla Pasqua che celebriamo,
a non pensare a ciò che ho lasciato,
ad essere felice di ciò che ho trovato.
Aiutami, Signore risorto,
a non volgermi indietro perché l’ieri non c’è più
se non come briciola di lievito per il pane di oggi.
Aiutami a sorridere alla vita che avanza,
sempre così ricca di sorprese e di novità.
Aiutami a sorridere alla poesia che canta nel cuore,
per spingermi alla ricerca di spazi sconfinati.
Aiutami, Signore risorto, a sorridere ai tentativi che compio
per essere e restare creatura nuova.

Signore, ti sento vivo dentro di me, aiutami,
perché ora so che, se vengo e sto con te,
ogni giorno è Pasqua, ogni giorno è «primo mattino del mondo».

Don Franco