E non si arrendono…

Santagata: “Mentre tutta la nazione e il pianeta sono impegnati nella battaglia contro il covid 19, gli amministratori e i dirigenti del comune di Caserta tornano all’assalto dei 26 milioni di euro per la realizzazione del biodigestore sul territorio del capoluogo di provincia...” 

Sul famoso biodigestore che si vuol costruire in territorio casertano a pochi decimetri da San Nicola la Strada, il Corriere di San Nicola, il Comitato Città Partecipata, i sindaci e le amministrazioni di quattro comuni confinanti (tra cui il nostro Vito Marotta e l’intero consiglio comunale di San Nicola la Strada), varie associazioni ambientaliste, studiosi impegnati nel settore hanno organizzato marce, promosso convegni e gridato a più non posso per far entrare nella mente dei signori che comandano nel capoluogo che un altro “mostro” in una zona già martorizzata da immani storici disastri ambientali è, più che scelta politica scellerata, semplicemente una follia.
Il Corriere di San Nicola ha, nella sua homepage, due banner contenenti tutto il materiale pubblicato al riguardo (articoli, foto, vignette, video, ecc.) dal 2016 in poi (DOSSIER “DOPO LO-UTTARO, ORA PONTESELICE… “ e DOSSIER “LO UTTARO 2, IL RITORNO DI QUELL’IMMARCESCIBILE PENSIERO FISSO… “), che ricordiamo a chi voglia rileggerlo.
Senza considerare il “DOSSIER LO UTTARO”, che, primo in ordine temporale, ci racconta con quanta dedizione, con quanta attenzione e con quanto attaccamento maniaco la parte più ...amorevole della “politica” che si è avvicendata nell'ultimo mezzo secolo sulla nostra terra ha lavorato negli anni per calpestarla e massacrarla senza pietà alcuna.
Per chi ne ha voglia, il nostro giornale, una delle poche testate -se non l’unica- ad essere impegnata "personalmente" nella problematica, ha nella sua homepage (colonna a destra, uno sotto l’altro) tutto ciò che serve per rinfrescarsi la mente.

Veniamo alla cronaca di questi giorni.
Il comune della città capoluogo sembra che abbia lasciato l’idea di realizzare il mostro in zona Ponteselice, concentrando l’attenzione (ma che bravi e diligenti questi studiosi) su una cava dismessa nei pressi del Santuario di Santa Lucia... 

«Naturalmente, anche se chiusi in casa per il coronavirus, -commenta il Dr. Nicola Santagata- è scoppiato il terremoto perché il sindaco Marino, nonostante le bocciature delle scelte del sito, prima Uttaro, poi Gradilli e Ponteselice, da parte della stessa regione e dei sindaci dei comuni limitrofi, individua con i suoi tecnici un’altra collocazione per la realizzazione dell’impianto di trattamento della frazione organica della raccolta differenziata in una cava dismessa di via Giulia: “casa Mastellone”. Non si riesce proprio a comprendere le motivazioni che hanno spinto il comune di Caserta a scegliere un’area sottoposta a vincolo idrogeologico per rischio frana e affidare l’incarico all’ing. Grimaldi di Benevento per lo studio e la valutazione “dei possibili meccanismi di cinematica dei blocchi” e la “simulazione di caduta blocchi e determinazione delle possibili traiettorie di caduta dei singoli blocchi"».

«Questa è pura follia tecnica e spreco di danaro pubblico! -tuona Santagata, insigne microbiologo, illustre esperto, apprezzato scrittore, responsabile di varie organizzazioni ambientaliste del territorio- Gli amministratori e i tecnici comunali non hanno ancora capito che il territorio della città, per le sue caratteristiche topografiche e meteoclimatiche, non è idoneo ad ospitare tale tipologia di impianto e dimensione di trattamento. Ricordiamoci che l’impianto è previsto per una capacità di trattamento di 40 tonnellate/anno, cioè almeno quattro volte più del rifiuto umido prodotto dalla città di Caserta. Questo significa che ogni giorno lavorativo circa 25 o 30 autocarri da 7,5 tonnellate, provenienti dall’intera provincia di Caserta, percorreranno la strada stretta e tortuosa che conduce alla cava di “casa Mastellone” per conferire il loro carico di umido maleodorante! Non possiamo, quindi, non segnalare quali miasmi la popolazione dovrà respirare, specialmente in estate, sia per l’elevato traffico di mezzi pesanti diretti verso l’impianto di biodigestione, sia per gli effluvi emanati dagli autocompattatori quando, in attesa di scaricare, restano all’aria aperta».

Insomma, c’è poco da fare per fermare i “politici” che avanzano, imperterriti.
Però, che diavolo, neanche un po’ di rispetto neanche per il signor Covid...

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola


Leggi i DOSSIER del CORRIERE DI SAN NICOLA:

-DOPO LO-UTTARO, ORA PONTESELICE...
https://www.corrieredisannicola.it/ambiente/notizie/ambiente/dopo-lo-uttaro-ora-ponteselice

-LO UTTARO 2, IL RITORNO DI QUELL’IMMARCESCIBILE PENSIERO FISSO...
https://www.corrieredisannicola.it/ambiente/notizie/ambiente/lo-uttaro-2-il-ritorno-di-quell-immarcescibile-pensiero-fisso

-DOSSIER LO UTTARO
https://www.corrieredisannicola.it/tutti-gli-articoli/notizie/news/news2/dossier-lo-uttaro