Per la Terra dei fuochi non esistono “fasi”...

...qui c’è un inferno eterno senza bollettini... 


E’ iniziata anche nella terra dei fuochi la famosa fase 2; la verità è che è solo uno slogan, perché nella terra dei fuochi e terra di nessuno non esistono fasi, c’è un inferno eterno senza bollettini.

Dopo la quarantena, Angelo Ferrillo, l’amministratore dell’associazione Terra dei fuochi, come tanti altri, ha continuato a documentare roghi e sversamenti, ...accorgendosi che criminali e roghi non erano mai andati in quarantena.

Qualche giorno fa maggio appare sulla pagina il seguente post, che inizia con un sospiro:

«Ah, ...se si mettesse lo stesso impegno, da parte soprattutto delle istituzioni, nel combattere un’altra emergenza, che è connessa con quella sanitaria: l’emergenza ambientale, che in questo tempo sembra sia passata in secondo piano! Qui non si è smesso di morire per l’inquinamento».

Con la fase 2 ci sono state le prime avvisaglie del ritorno alla “normalità”.
Roghi imponenti di rifiuti, casi di contaminazione del mare e dei fiumi: «Dobbiamo riprendere la lotta e questa emergenza sanitaria non ce lo deve far dimenticare che– l’esortazione del vescovo - le due emergenze sono collegate».

Infine, la proposta: «Sarà più che giustamente dedicata una giornata ai medici e agli operatori sanitari morti di Coronavirus nell’adempimento del loro dovere. Ma a quando una giornata per i bimbi e i giovani morti di cancro, alle vittime dell’inquinamento?». 

#terradeifuochi il cancro è la prima causa di morte e l'aria che respiriamo non è certamente buona. Vincenzo De Luca pensa a fare lo show sulle mascherine e Sergio Costa continua a fare selfie, mentre qui i criminali continuano a inquinare con #roghitossici in libertà e nell'indifferenza...: è il post con cui si commenta la morte di un giovane di 24 anni, Stefano Sorano; il Vescovo di Acerra accusa le istituzioni; il ragazzo, malato di tumore, è morto solo e senza cure.

«Non ha fatto notizia la morte di questo giovane brillante, laureato, molto bravo – l’omelia di Antonio Di Donna - come le altre morti di ragazzi negli anni e nei mesi passati».
«Forse comprendiamo – ha dichiarato il Vescovo - che a causa di questa emergenza siano state sospese visite e terapie, anche di malati gravi. Ma questo deve finire. Si riprendano nelle nostre terre e negli ospedali le terapie, le visite dei medici, la vicinanza agli ammalati di tumore».
Il Vescovo di Acerra nel 2018 fu protagonista di una singolare iniziativa; fece stilare un elenco di giovani e bambini morti di cancro nella sua diocesi; i comuni presi in esame erano Acerra, una parte del comune di Casalnuovo e i comuni casertani di San Felice a Cancello, Arienzo, Santa Maria a Vico e Cervino. Fu un pugno nello stomaco, solo per quelli sensibili, però, quando centinaia e centinaia di nomi apparvero sul maxischermo, che il Vescovo aveva fatto sistemare davanti all’altare del duomo. 

Le immagini del disastro ambientale continuano a scorrere, inviate dai cittadini e postate sulla pagina Terra dei fuochi; c’è la foto del maxirogo del campo rom di Afragola, di 5 roghi in contemporanea ad Acerra, poi uno spaventoso incendio in un deposito di materiale plastico a Napoli, Rione Traiano…
Un altro post recita: questa è la nostra normalità.
Immaginiamo i nomi di un elenco infinito di vittime, che scivola veloce sulle foto di roghi e fumo nero, come i sottotitoli di un film horror. 
Mettetevi comodi… to be continued.

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola

https://www.facebook.com/gangelino1

(immagini da Terra dei fuochi fan page fb)

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