25 maggio: 133° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI S. PIO



Don Franco Catrame: “Molti cristiani si sono appellati e si appellano costantemente alla benevolenza di Padre Pio, per chiedere un suo intervento dal cielo, nelle situazioni di dolore, sofferenza e difficoltà”.


 Padre Pio nacque in provincia di Benevento, a Pietrelcina, il 25 maggio 1887. Conobbe la sua vocazione fin da tenera età. Nacque infatti in una famiglia umile, e crebbe con un’educazione rigida e cattolica. Cominciò così il suo noviziato a soli quindici anni, e da lì la scelta di assumere il nome di Fra Pio.
Chi era Padre Pio
I suoi genitori erano infatti poveri contadini ma molto devoti. Ogni sera si pregava in famiglia il rosario tutti insieme. Il clima che si respirava era di grande fiducia nel Signore e nella Vergine. Padre Pio visse il soprannaturale già molto presto nella sua vita, fin da bambino. Il piccolo Francesco infatti riceveva visite frequenti di Gesù e Maria, e vedeva demoni e angeli, ma non ne parlava con nessuno.
Il 22 gennaio 1903, infatti, entra in convento a sedici anni e da francescano cappuccino diventa fra Pio da Pietrelcina. Sette anni dopo, il 10 agosto 1910, diventa sacerdote. I suoi primi anni di sacerdozio sono tuttavia molto duri per le sue precarie condizioni di salute.
L’adolescenza di Padre Pio
Padre Pio è soffre molto per una malattia ai polmoni, a cui si aggiungono le terribili vessazioni del demonio, che non lo lasciano in pace, sottoponendolo a dure torture tanto nel corpo quanto nello spirito.
Nel 1916 viene trasferito per scelta dei suoi superiori sul Gargano, in Puglia, a San Giovanni Rotondo, nel convento di S. Maria delle Grazie. Qui inizia la straordinaria vita di Padre Pio, il frate taumaturgo e apostolo del confessionale.
La vita sacerdotale
Nel convento di San Giovanni Rotondo il suo impegno si rivolse fortemente nella direzione spirituale dei fedeli e nella riconciliazione dei penitenti. Le lunghe file di persone che accorrevano da tutte le parti d’Italia per confessarsi con Padre Pio parlavano da sole. Ebbe forte cura costante verso i poveri e i bisognosi, con lo stile inconfondibile che contraddistingueva, severo e dolce, pienamente radicato e configurato a Cristo crocifisso.
Intorno alla fine degli anni venti la sua fama cominciò a crescere a dismisura. Sulle sue mani apparvero infatti le stimmate della Passione di Cristo. Il 20 settembre 1918 infatti Padre Pio riceve le stimmate della Passione di Cristo. Queste resteranno aperte e sanguinanti per una durata di cinquant’anni.
Le stimmate e la fama di santità
Questo fenomeno portò a lui un alto numero di fedeli da ogni luogo del Paese. Tutti volevano così conoscere questo frate di Pietralcina, che poteva curare i fedeli persino da brutte malattie.
Vennero condotti molti esami medici, allo scopo di verificare se le ferite fossero reali oppure auto inferte, se cioè Padre Pio fosse un millantatore. Furono numerose le visite, che portarono calunnie e ispezioni canoniche al povero frate, che nonostante si dichiarasse “figlio dell’obbedienza”, sopportando tutto.
La scomunica della Chiesa, e la riabilitazione
Il risultato delle analisi portò la Chiesa a condannare il frate, e i fedeli vennero invitati allo scetticismo verso il sacerdote.
Viene anche sospeso a divinis, per poi essere prosciolto dalle accuse e reintegrato nel ministero sacerdotale anni dopo. Ma nel 1933 Papa Pio XI riabilitò giustamente il sacerdote.
Padre Pio morì il 23 settembre 1968 a 81 anni. Venne dichiarato venerabile nel 1997, beatificato nel 1999, canonizzato nel 2002.
La morte di Padre Pio
Alla sua morte, le stimmate scomparirono dal suo corpo. Il giorno del suo funerale accorsero centomila persone. Il processo di santificazione di Padre Pio avvenne nella sostanza molto prima nel popolo che nel momento in cui la Chiesa decise di elevarlo agli altari. La forte devozione dei fedeli lo colloca infatti senza dubbio tra i santi più amati del novecento.
Nella sua cella vi era appesa una celebre frase di San Bernardo, che diceva: “Maria è tutta la ragione della mia speranza”. Fu infatti a Maria che Padre Pio dedicò la “Casa Sollievo della Sofferenza”, oggi una struttura sanitaria tra le migliori in Italia e al mondo, che conta 70000 ricoveri l’anno.
La realtà dei Gruppi di preghiera
Negli anni quaranta Padre Pio diede avvio alla realtà ecclesiale dei Gruppi di Preghiera, oggi frequentata da duecentomila devoti in tutto il pianeta.
Fu Maria a difenderlo costantemente dal demonio, e a guarirlo miracolosamente ben due volte, nel 1911 e nel 1959, dopo che i medici lo avevano ormai dato per spacciato. Nel secondo caso, fu l’arrivo della Madonna pellegrina di Fatima a San Giovanni Rotondo, il 6 agosto, a guarire il frate tra lo stupore dei fedeli.
La preghiera incessante del rosario
Padre Pio aveva costantemente la corona del rosario in mano, e pregava senza mai fermarsi. “Questa preghiera è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità”, diceva Padre Pio. Nel suo testamento scrisse: “Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario”.
Una volta gli fu chiesto: “Esiste una scorciatoia per il Paradiso?”. Il frate rispose: “Sì, è la Madonna. Essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni”.
Rivolgiamo insieme le nostre preghiere a Padre Pio
Molti cristiani si sono appellati e si appellano costantemente alla benevolenza di Padre Pio, per chiedere un suo intervento dal cielo, nelle situazioni di dolore, sofferenza e difficoltà. Una delle particolari novene a lui dedicate comincia così:
O San Pio, per l’ardente amore che hai nutrito per Gesù, per l’instancabile lotta che ti ha visto vincitore sul male, per il disprezzo delle cose del mondo, per avere preferito la povertà alle ricchezze, l’umiliazione alla gloria, il dolore al piacere, concedici di progredire sul cammino della Grazia al solo fine di piacere a Dio. Aiutaci ad amare gli altri come tu hai amato perfino quelli che ti hanno calunniato e perseguitato. Aiutaci a vivere umili, disinteressati, casti, laboriosi e ad osservare i nostri buoni doveri cristiani.

(Post facebook di Don Francesco Catrame)

Pubblicato da ©Corriere di San Nicola