Tutto cominciò con un pipistrello...

...Mai dimenticare tutte quelle immagini che ci hanno emozionato...: il mare ha cambiato colore, i delfini nuotano nella laguna veneta, nelle città sono apparsi gli animali dei boschi e l'uomo si è meravigliato per tanta bellezza...

 -PENSIERI, PAROLE & MOUSE di Assunta Tammaro-

"Tutto è cominciato con un pipistrello (forse)".
Così apre, sulle reti RAI, uno dei tanti programmi di inchiesta che, in questo periodo, parlano di Covid.
Vorrei affrontare anch'io l'argomento, sicuramente non facile da trattare, visto che è stato detto tutto e il contrario di tutto.

Facciamo un piccolo passo indietro a quando questa storia ha avuto inizio.

Abbiamo cominciato col sentire le prime notizie sul Covid che arrivavano dalla Cina, un mondo troppo lontano per farci paura.
Qui da noi la vita andava avanti come sempre di corsa, si correva sempre e comunque, anche se non era necessario.
Passano pochi giorni, il virus è sempre più vicino e minaccioso, la globalizzazione contribuisce non poco alla diffusione del Covid che, nel giro di poco, arriva anche in Italia, ci colpisce e ci travolge come un'onda anomala.
Così, dalla sera alla mattina, ci siamo ritrovati a vivere una situazione a dir poco assurda. Tutto chiuso, tutti in casa, rigore assoluto, panico, autocertificazioni e tutto quello che già sappiamo.
L' Italia intera si ferma, sospesa come in un sogno, come in un mondo surreale; tutti sui social, tutti perennemente collegati.
Si comincia a dare i numeri, si contano i morti, i contagiati, i vivi, i medici che mancano, i soldi che servono, i respiratori, le mascherine.
E' proprio in questo momento che spengo la TV e decido di abbracciare la filosofia dell' "ANDRA' TUTTO BENE".

Adesso che siamo di nuovo liberi (con le dovute cautele), vorrei invitare ad analizzare questo periodo da un altro punto di vista.
Guardiamo l'altro lato della medaglia.
Anche se siamo stati costretti a limitare la nostra libertà, questo periodo non ha portato solo cose negative.
Anche il COVID ha i suoi lati positivi.
Dopo un attimo iniziale di adattamento, ci siamo rilassati e abbiamo avuto la possibilità di goderci la casa e la famiglia come ormai non sapevamo più fare. Avevamo il tempo di svegliarci con calma e girare per casa in pigiama senza fretta. Abbiamo riscoperto la gioia di stare in cucina, sperimentare tanti nuovi piatti e provare a preparare i piatti della tradizione nel periodo delle feste pasquali che, in genere, preparano i nonni che adesso, però, sono costretti a rimanere soli e anche loro hanno imparato a vedere i nipoti grazie alle più moderne videochiamate.
Il Covid ha dato la possibilità alle generazioni più giovani di sviluppare una autonomia maggiore anche in casa, con la consapevolezza di riuscire a fare cose che non avrebbero mai pensato di fare; e il bello è che gli è piaciuto. Alzi la mano chi non ha provato a fare il pane in casa in questo periodo! 
E, mentre gli italiani erano in cucina, fuori dalle finestre stava cambiando qualcosa.
Marzo era quasi finito, arrivava la primavera e ci rendevamo conto che nell' aria c'era qualcosa di diverso (e si vede): l'aria più pulita, scompare l'inquinamento, la natura rinasce.
Dopo un solo mese di confinamento, abbiamo visto in TV immagini impensabili: il mare ha cambiato colore, i delfini nuotano nella Laguna Veneta, nelle città sono apparsi gli animali dei boschi e l'uomo si è meravigliato per tanta bellezza.
Abbiamo cominciato a riflettere sui danni provocati all'ambiente e su come, in poco tempo, si possano ottenere dei veri e propri miracoli dalla natura che vuole essere solo rispettata (ci vuole veramente poco).
In questo momento sembriamo essere tutti più buoni (forse perchè eravamo a Pasqua). Solo ora riusciamo a capire l'importanza e il rispetto per alcune persone che, pur rischiando la vita, continuano a lavorare per noi. Ed ecco che i medici sono diventati miracolosamente i nostri angeli custodi, i nostri eroi. E pensare che fino a ieri essere medico significava anche rischiare di essere picchiati, se non ammazzati, per un presunto errore di diagnosi, per un ritardo, per un'attesa troppo lunga. Come cambiano le cose!

E mentre in TV scorrevano le immagini di una Piazza San Pietro vuota, di un Papa che sotto la pioggia portava il Crocifisso in processione e pregava per la salvezza del mondo, in molte case c'era qualcosa di nuovo, un'aria diversa. 

Il COVID è stato per molti italiani un momento di riflessione, abbiamo avuto la possibilità di capire meglio noi stessi: chi siamo? Come viviamo? Ci piace la vita che facciamo?
Molti di noi si sono posti queste e altre domande esistenziali che hanno portato a guardarci dentro e a fare i conti con la coscienza.
Il COVID non è stato solo morte e pandemia. Il COVID ci ha ridato amore per NOI stessi, per la nostra ITALIA, per la nostra MADRE TERRA. Abbiamo vissuto e stiamo vivendo la storia.
Adesso che siamo a giugno e siamo di nuovo liberi (sempre con le dovute cautele) e possiamo riprendere a pieno le nostre attività, l’invito è a non dimenticare tutte quelle immagini che ci hanno emozionato in un periodo non proprio bello.

Una frase della scrittrice bresciana Luciana Landolfi, tratta dal suo libro “Respira come se fossi felice”, dice: "offri ciò che cerchi".
E' una frase che ci deve far riflettere molto. 

Assunta Tammaro

©Corriere di San Nicola