Covid 19, l’ “eredità”

Il dopo prigione. Come superare le varie paure. La dieta da seguire.
Importante è trovare il lato positivo delle cose, anche quelle piccole, che in questo contesto di incertezze ci permetta di immaginare un futuro positivo.


-PAROLE, PENSIERI & MOUSE di Gerardina Rainone-

Alla ripresa delle varie attività abbiamo assistito ad uno strano fenomeno constatando come, pur potendo uscire, la gente nutrisse paure e incertezze nell'allontanarsi da casa. Non per tutti, dunque, questa liberazione è positiva. Vediamone i motivi.
Il deconfinamento vissuto da alcuni veste i panni dell'insicurezza dopo due mesi e più di chiusura quasi ermetica tra le mura di casa. La prima sindrome che si osserva è detta della "capanna" o del "prigioniero". Il soggetto prova nervosismo, insicurezza, paura ed ansia all'idea di ritornare ai vecchi ritmi. La vita riprende con ombre che riguardano il mondo del lavoro, ma anche della vita sociale, shopping compreso.
Questo accade quando si è costretti, dagli eventi o da una malattia, a trascorrere molto tempo isolati.
Per la Società Italiana di Psichiatria (Sip), oltre un milione di italiani rischia di sviluppare la sindrome della "capanna" durante la fase post quarantena.
Il lockdown ci lascia, quindi, in eredità un disagio emotivo da superare. Le persone non sanno bene come comportarsi e rapportare con gli altri, nè come gestire il distanziamento sociale e l'uso della mascherina in tutte le situazioni.


L'ALIMENTAZIONE CORRETTA DURANTE IL CORONAVIRUS

Le domande che in tanti si stanno ponendo in questo periodo circa l'alimentazione sono: esiste una dieta che ci aiuta a difenderci dall'infezione del nuovo coronavirus? Come e se dovrà cambiare la nostra alimentazione?
La riduzione dell'attività motoria giornaliera, come conseguenza dello smart working, della chiusura delle palestre e delle associazioni sportive, per i bambini la chiusura delle scuole e di tutte le attività ludico sportive, ha determinato una significativa riduzione del fabbisogno energetico giornaliero. In più, l'ansia, lo stress e la noia  subentrate in questo momento di pandemia hanno spinto al consumo di cibo come meccanismo di compensazione attraverso cui regolare e ridurre le emozioni negative.
Purtroppo al momento non conosciamo bene questo virus e sappiamo poco delle sue caratteristiche e degli alimenti che potrebbero prevenirlo e combatterlo. Alcuni nutrienti aiutano il sistema immunitario attraverso l'assunzione di nutrienti specifici o di alimenti ricchi di nutrienti funzionali. In particolare, per alcune vitamine (Vit. A, C, E e D), per alcuni micronutrienti (zinco e selenio) e per i probiotici sono state dimostrate proprietà immuno-stimolanti. Come sempre ci viene in aiuto il nostro modello dietetico di tipo Mediterraneo che fornisce un apporto ottimale di tutti i nutrienti che possono giocare un ruolo fondamentale nell'aumentare le nostre difese immunitarie: esso è infatti caratterizzato dall'abbondanza di alimenti vegetali (pane, pasta, verdure, legumi, frutta e frutti secchi, olio di oliva), un moderato consumo di pesce, di carne bianca, di latticini e uova, moderate quantità di carne rossa e modesto consumo di vino durante i pasti.


INCERTEZZE DEL DOPO COVID

Più incertezze ha una persona, più sono le domande che si pone e meno riesce a gestirle.
Le anomale condizioni di vita con virus, in molti casi, hanno avuto l'effetto di una bomba. Un esempio sono le situazioni di conflitto, aggravatesi ovviamente durante la quarantena, quando non c'era più la possibilità di andare in ufficio o a scuola, distrarsi con gli amici. Cosa fare dunque per recuperare la giusta dimensione mentale?
Quello che in molti temono è anche una seconda ondata. Dopo due mesi in quarantena, avere qualche giorno o settimana di libertà, per poi tornare nuovamente in lockdown. Ma, se questo dovesse succedere, saremo già pronti psicologicamente ad affrontarlo. Probabilmente la prima esperienza di confinamento è stata sconosciuta a tutti. E se mai dovessimo ritornare in confinamento, potremo fare affidamento sull'esperienza appena vissuta, sull’ “eredità” che ci è stata lasciata; avremo già delle risorse, dei punti di riferimento.
Innanzitutto bisogna essere ragionevoli, consigliano gli esperti di psicologia, non essere cioè troppo allarmisti. Alcuni media fanno già abbastanza e anche i governi, per creare allarmismi. In psicologia positiva, ad esempio, ci sono alcune cose ben fatte e che troppo spesso vengono dimenticate. Importante è trovare il lato positivo delle cose, anche quelle piccole, che in questo contesto di incertezze ci permetta di immaginare un futuro positivo. 

Gerardina Rainone
©Corriere di San Nicola