Virus e ambiente, chi è causa del suo mal pianga se stesso

E' stato dimostrato che là dove ci sono situazioni ambientali critiche e dove l'uomo ha stravolto l'ecosistema lo sviluppo di nuovi virus è più veloce e la loro diffusione più aggressiva.

Eccoci di nuovo a parlare di covid, l'ennesimo articolo su un argomento ormai abusato ma che, purtroppo, ci terrà compagnia ancora per molto. Per ora infatti la soluzione al problema è ancora molto lontana.

Ormai sappiamo tutto (forse) di questo virus, abbiamo ascoltato esperti di ogni ordine e grado con pensieri e opinioni spesso divergenti. Siamo, finalmente, in piena estate e i mesi trascorsi chiusi in casa sembrano ormai storia vecchia, ma il virus circola ancora e continua a mietere vittime.
La storia del covid in Italia, lo sappiamo benissimo, è cominciata nel nord del nostro bel paese. Gli ospedali, le RSA e, in un attimo, si è dovuti ricorrere all'esercito per trasportare altrove il gran numero di salme che le città maggiormente colpite dall'epidemia non riuscivano più a gestire. Ricordiamo tutti molto bene la paura di quei giorni, i rientri in massa dalle regioni del nord di tutta quella gente che pensava di scappare dal virus e che invece ha contribuito alla sua diffusione. Così, nel giro di pochi giorni, anche nel sud Italia si sono avuti i primi casi di covid ma, per nostra fortuna, il numero dei contagiati è stato irrisorio rispetto ai casi avuti nelle regioni del nord.

Perchè? Siamo stati più bravi? Abbiamo avuto più tempo per prepararci? Forse.

Questa strana diffusione del contagio è stata oggetto di studio da parte di diverse autorità competenti. Studi sui virus (covid e non solo), sul loro sviluppo e sulla loro diffusione, sono stati condotti prima di tutto a livello mondiale per arrivare poi a capire cosa è successo in Italia.
Ebbene, quello che ne viene fuori è un po’ spaventoso: quanto più la popolazione a livello mondiale maltratta l'ambiente, tanto più facilmente questi virus continueranno a nascere e diffondersi. Di conseguenza si passerà da un virus all'altro, da una pandemia ad un'altra.

E' stato dimostrato, infatti, che là dove ci sono situazioni ambientali critiche con un alto tasso di inquinamento, alta densità di popolazione, eccessivo sfruttamento del territorio, là dove la caccia agli animali selvatici è culturalmente giustificata e dove l'uomo ha stravolto il naturale ecosistema per far spazio agli allevamenti intensivi, lo sviluppo di nuovi virus è più veloce e la loro diffusione più aggressiva.

E in Italia? Anche in Italia l'enorme divario di vittime fra nord e sud è legato proprio all' inquinamento ambientale. Si è capito, infatti, che il virus è più resistente e più aggressivo in quelle zone che hanno una maggior concentrazione di polveri sottili nell'aria.

A conti fatti, l'uomo è la causa di tutti i suoi problemi.
Quanto male abbiamo fatto e quanto ancora ne stiamo facendo al nostro Pianeta? L' inquinamento, come sempre ci risuonano nella mente le parole di Papa Francesco, è una mancanza di rispetto e di amore per la nostra casa comune.

Tutto questo non è causato solo dalle industrie e dall'agricoltura intensiva, ma anche dai piccoli gesti che ognuno di noi compie nel vivere quotidiano, a volte anche inconsapevolmente.
E' importantissimo capire che c'è una dipendenza strettissima fra quello che facciamo a casa nostra e quello che succede al pianeta. E' importantissimo capire che l'ecologia va a braccetto con l'economia domestica.
Vogliamo saperne una? L' ammorbidente è in assoluto uno dei detersivi più inquinanti che abbiamo.

Assunta Tammaro

©Corriere di San Nicola





-nella foto, "Tramonto in natura", dipinto ad olio di Assunta Tammaro