Recovery Fund, un’occasione da non perdere

La pandemia da Covid-19 ci ha aperto gli occhi sull’ambiente... 

 

La Presidente della Commissione Europea ha ribadito al Governo Italiano che i soldi del Recovery Fund devono essere spesi per progetti strutturali, per un sostegno massiccio alle fonti energetiche rinnovabili, per la mobilità sostenibile, per modernizzare il nostro Paese, ma soprattutto niente sprechi.

Un’occasione da non perdere, visto che il nostro portafogli è vuoto. Bisogna impegnarsi per costruire spazi nei quali il “bene comune” possa essere il lievito per un pensiero integrale sulla persona, la società e l’ambiente.

La pandemia da COVID19 ci ha aperto gli occhi sull’ambiente perché abbiamo assistito a una diffusione del coronavirus più veloce e maggiore ove c’è maggiore distruzione della biodiversità; nelle città dove le emissioni in atmosfera sono aumentate rispetto agli anni precedenti il virus ha trovato terreno fertile per diffondersi. Il virus ha dimostrato che le catastrofi ed eventi climatici estremi sono frutto dei nostri errati “stili di vita”. Le inondazioni o forti siccità, gli incendi o cicloni ed uragani sempre più intensi sono il frutto di come l’uomo ha destabilizzato il sistema climatico.

La fase di rinnovamento è già cominciata, l’Italia può uscire dalla crisi facendo delle scelte a basso impatto ambientale, dirottando gli investimenti verso la modernizzazione del sistema, puntando sulla green economy e su investimenti ad alto tasso occupazionale con la creazione di moltissimi posti di lavoro solo nel settore dell’energia pulita ed accelerare i processi sociali con la creazione di nuove infrastrutture come la banda larga.

Bisogna investire nelle aree di bonifica non solo in Campania, ma anche in Puglia (Taranto), in Sicilia (Priolo), zone dove è elevato il rischio ambientale per effetto combinato del depauperamento della falda idrica e per la presenza di numerose discariche abusive, con gravi rischi per la salute delle popolazioni. Dobbiamo avere la consapevolezza che occorre far presto e bene per recuperare il tempo perduto perché l’Europa ci guarda.

Bisogna investire molto nell’agricoltura con la coltivazione di aree abbandonate che garantirebbe nuovi posti di lavoro ed eviterebbe di manomettere ulteriormente il territorio.

Un altro settore che bisogna sviluppare è quello della cultura perché il problema dell’Italia è la cultura; non abbiamo ancora capito che il nostro petrolio è avere Michelangelo, Giotto, Raffaello, la Reggia di Caserta, Pompei e stupendi paesaggi: potremmo vivere e vivere bene di “Agricoltura e Turismo” ed esportazione delle nostre eccellenze.

Infine, bisogna potenziare l’impiego di energia RINNOVABILE nel motore perché la diffusione dell’elettrico significherebbe avere la volontà di affrontare i problemi ambientali, abbandonando il petrolio e superando Ia scarsa fiducia che i consumatori hanno attualmente nell'elettrico.


Nicola Santagata 

Comitato Acquapulita



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