L'aria moribonda di Caserta

Spietati i risultati dell'analisi di Legambiente... e il sindaco Marino si è “incaponito” a costruire a Ponteselice il biodigestore che porterà altri veleni...

Il dossier di Legambiente “Mal’aria” ha confermato, con l’analisi delle misurazioni effettuate da ARPAC, che a Caserta l’aria è gravemente malata, anzi moribonda.

A Caserta è presente un traffico veicolare congestionato abominevole con un fiume di auto in colonna per l’assenza pluriennale di una mobilità sostenibile.

E’ presente solo ed esclusivamente un trasporto privato e la ZTL non serve perché scarica il traffico nelle arterie contigue e serve solo per gettare fumo negli occhi, le camere a gas restano.

Anche per lo smog siamo in fondo alla classifica nazionale, ormai è una TRISTE Conferma, siamo coerenti.

Con questo scenario, il Sindaco Marino si è “incaponito” (chissà perché) a costruire a Ponteselice il biodigestore anaerobico che comporterà un incremento in atmosfera di composti organici totali, ossidi di carbonio, ossido-biossido di azoto(principali precursori delle polveri sottili).

Molti studi hanno messo in evidenza che esiste un legame stretto tra mortalità da COVID 19 e l’inquinamento atmosferico per cui alle emissioni proprie del biodigestore si sommeranno le emissioni di scarico dovute all’aumento esponenziale del traffico veicolare per il conferimento del rifiuto umido all’impianto.

Il Sindaco Marino ignora, o fa finta, che l’ambiente in cui viviamo, se inquinato, è responsabile delle patologie di cui l’uomo soffre e che negli ultimi anni sono aumentate, specialmente quelle respiratorie.

A Caserta siamo quotidianamente esposti ad ARIA MALSANA.

Il Sindaco Marino non è cosciente di una CERTEZZA: il COVID 19 non sarà l’ultima pandemia per cui dobbiamo impegnarci ora per mantenere pulita l’aria che respiriamo per proteggere la salute delle popolazioni future tra cui anche quella dei suoi figli.  

Nicola Santagata
Presidente Comitato Acquapulita

©Corriere di San Nicola 


Napoli, 30 settembre 2020 Comunicato stampa di LEGAMBIENTE

Che aria tira nelle nostre città?

Alla vigilia dell'entrata in vigore delle misure antismog,

Legambiente presenta Mal’aria edizione speciale

In Campania nessuna città capoluogo raggiunge la sufficienza

Avellino migliore in classifica ma con voto 4

Benevento, Caserta,Salerno e Napoli seguono con voto 3

Confrontate le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) negli ultimi cinque anni (2014-2018) con i rispettivi limiti suggeriti dall’OMS

Mal'aria di Polveri sottili Napoli e Benevento negli ultimi cinque anni sempre superato medie annui di Pm10 e Pm 2,5

Per le 5 cinque città campane capoluogo di provincia di certo non tira una buona aria e con l'autunno alle porte, unito alla difficile ripartenza dopo il lockdown in tempo di Covid, il problema dell'inquinamento atmosferico e dell’allarme smog rimangono un tema centrale da affrontare.

A dimostrarlo sono i nuovi dati raccolti da Legambiente nel report Mal’aria edizione speciale nel quale l’associazione ambientalista ha stilato una “pagella” sulla qualità dell’aria delle 97 città italiane sulla base degli ultimi 5 anni – dal 2014 al 2018 – confrontando le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): 20µg/mc per il Pm10; 10 µg/mc per il Pm2,5; 40 µg/mc per il NO2. Limiti quelli della OMS che hanno come target esclusivamente la salute delle persone e che sono di gran lunga più stringenti rispetto a quelli della legislazione europea (limite medio annuo 50 µg/mc per il Pm10, 25 µg/mc per il Pm2,5 e 40 µg/mc per il NO2)

Nessuna città campana raggiunge la sufficienzaAvellino è la prima città campana ma con un voto basso 4, seguite da Benevento, Caserta, Napoli e Salerno entrambe con voto 3.  Il voto si riferisce ad una scala da 1 a 10.

La maggior parte delle città campane scontano il mancato rispetto negli anni soprattutto del limite suggerito per il Pm2,5 e in molti casi anche per il Pm10. In particolare Napoli e Benevento nei cinque anni presi in esame hanno sempre superato i limiti previsti dall’OMS per le polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) mentre Caserta ha superato sempre i valori di Pm10 nei cinque anni. Le città campane si salvano solo grazie al fatto che sono riusciti a rispettare il limite previsto dall’OMS per il biossido di azoto (NO2). In particolare Avellino e Benevento non hanno mai sforato , mentre Napoli e Caserta una sola volta e Salerno due volte .

“Per tutelare la salute delle persone – dichiara Mariateresa Imparato , presidente di Legambiente Campania - bisogna avere coraggio e coerenza definendo le priorità da affrontare e finanziarie. Le città sono al centro di questa sfida, servono interventi infrastrutturali da mettere in campo per aumentare la qualità della vita di milioni di pendolari e migliorare la qualità dell’aria, puntando sempre di più su una mobilità sostenibile e dando un'alternativa al trasporto privato. Per liberare le città dalla cappa dello smog- prosegue Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campaniaè fondamentale il ruolo delle Regioni nel predisporre piani e misure nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità, se davvero si vogliono rilanciare i centri urbani oggi in forte sofferenza. Nodo centrale rimane un trasporto pubblico che oggi in Campania non rappresenta una vera e seria alternativa all'uso delle automobili. Il trasporto pubblico locale, urbano e pendolare è la vera spada di Damocle della nostra regione dove i continui tagli, ritardi, guasti e disservizi si traducono nel quotidiano nel disastro della Circumvesuviana e dei continui problemi alle linee 1 e 2 della metropolitana. Il risultato è fotografato dai dati di Mal'aria: meno efficienza e efficacia del trasporto pubblico- conclude Imparato di Legambiente- significa inevitabilmente più auto private per strada e più smog per i polmoni dei cittadini»

Mal' Aria colpisce anche le altre città campane, nel 2020 a fine settembre sono città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di superamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). Lo smog colpisce soprattutto la Provincia di Napoli: secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, ad oggi maglia nera a Volla con ben 80 sforamenti seguita da San Vitaliano con 67 sforamenti, segue Pomigliano D'Arco dove i giorni di superamento sono stati 51, Acerra con 47, Nocera Inferiore con 45 sforamenti. Chiude Aversa con 38 sforamenti. Non è migliore l'aria nelle città capoluogo dove a superare la soglia di polveri sottili consentita per legge sono Avellino con 52 sforamenti e Napoli con 36 centralina di Via Argine

I dati vengono lanciati oggi da Legambiente alla vigilia del 1 ottobre, data in cui prenderanno il via le misure e le limitazioni antismog previste dall’«Accordo di bacino padano» in diversi territori del Paese per cercare di ridurre l'inquinamento atmosferico, una piaga dei nostri tempi al pari della pandemia e che ogni anno, solo per l’Italia, causa 60mila morti premature e ingenti costi sanitari. Il Paese detiene insieme alla Germania il triste primato a livello europeo.

Mal’aria edizione speciale

Tabella 1

Pagella sulla qualità dell’aria delle città italiane, calcolato in base al rispetto dei limiti suggeriti dall’OMS per quanto riguarda le concentrazioni medie annue delle polveri sottili (PM10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2) negli anni dal 2014 al 2018.

Città

voto

Città

voto

Città

voto

Città

voto

Sassari

9

Avellino

4

Forlì

3

Treviso

3

Macerata

8

Cagliari

4

Frosinone

3

Udine

3

Enna

7

Cosenza

4

Imperia

3

Varese

3

Campobasso

7

Cuneo

4

Latina

3

Venezia

3

Catanzaro

7

Lecco

4

Lecce

3

Vercelli

3

Nuoro

7

Livorno

4

Lodi

3

Verona

3

Verbania

7

Sondrio

4

Lucca

3

Vicenza

3

Grosseto

7

Massa

4

Mantova

3

Trieste

3

Viterbo

7

La Spezia

4

Oristano

3

Taranto

3

L'Aquila

6

Genova

3

Padova

3

Modena

3

Aosta

6

Alessandria

3

Parma

3

Brescia

3

Belluno

6

Ancona

3

Pavia

3

Napoli

3

Bolzano

6

Arezzo

3

Perugia

3

Bergamo

2

Trapani

6

Asti

3

Pesaro

3

Monza

1

Gorizia

6

Bari

3

Pescara

3

Trento

1

Savona

5

Benevento

3

Piacenza

3

Bologna

1

Siracusa

5

Biella

3

Pordenone

3

Novara

1

Ascoli Piceno

5

Caltanissetta

3

Prato

3

Como

0

Reggio Calabria

5

Caserta

3

Ragusa

3

Milano

0

Pistoia

5

Catania

3

Reggio Emilia

3

Palermo

0

Pisa

5

Cremona

3

Rimini

3

Roma

0

Vibo Valentia

5

Crotone

3

Rovigo

3

Torino

0

Rieti

5

Ferrara

3

Salerno

3

Brindisi

4

Firenze

3

Teramo

3

Ravenna

4

Foggia

3

Terni

3

Fonte: Elaborazione Legambiente su dati Ecosistema Urbano e Ispra.


SMOG IN CITTÀ. ECCO I DATI DI MAL’ARIA EDIZIONE SPECIALE
https://www.legambiente.it/smog-in-citta-ecco-i-dati-di-malaria-edizione-speciale/