NIENTE PANICO, E' INFLUENZA

Rimedi naturali efficaci per combattere raffreddore e influenza di stagione


Il passaggio dall’estate all’autunno risulta essere sempre abbastanza problematico, sia per la ripresa delle attività quotidiane, sia per la diminuzione delle ore di luce o per l’arrivo delle piogge e temporali, e a risentirne maggiormente è il nostro sistema immunitario che, tra frequenti sbalzi di temperatura, escursione termica, l’arrivo del freddo e lo stress, è messo a dura prova. 

Inoltre, l’autunno porta con sé i classici malanni stagionali, tra cui raffreddore, infezioni para influenzali, allergie stagionali e la classica influenza. 

Una buona strategia per affrontare la stagione fredda è prepararsi in anticipo, adottando alcune regole salutari sempre efficaci, come seguire un’alimentazione sana, varia ed equilibrata, idratarsi in modo adeguato, fare attività fisica e dormire a sufficienza; inoltre, per prevenire i malanni stagionali e rafforzare il sistema immunitario, è possibile ricorrere a semplici rimedi naturali, tutti molto efficaci e privi di effetti collaterali.
Vediamo quali sono.

Combattere tosse, mal di gola e raffreddore con i suffumigi.

I suffumigi sono tra i rimedi naturali più antichi ed efficaci per combattere mal di gola, sinusite, tosse e raffreddore.

Si possono preparare con facilità e, soprattutto, costituiscono un rimedio assolutamente naturale, privo di sostanziali controindicazioni.

Chiamati anche fumenti, i suffumigi sono i vapori derivati dall'acqua bollente, in cui vengono infusi oli ed erbe; respirandoli, si inalano tutti i principi e le proprietà di queste sostanze, mentre il calore scioglie muco e catarro, decongestionando e liberando le vie aeree superiori. 

Preparare i suffumigi è estremamente semplice: basterà mettere a bollire dell'acqua in una pentola, per poi aggiungere oli essenziali ed erbe; una volta che l'acqua arriva ad ebollizione, bisognerà inalare profondamente il vapore che emana, tenendo il volto ad una distanza di circa 30 cm e mettendo un panno o un asciugamano su testa e bacinella insieme, per evitare che il calore si disperda. Respirare a fondo per circa 10 minuti, alternando naso e/o bocca e ripetere più volte al giorno.

I suffumigi sono un rimedio naturale che non presenta controindicazioni. Bisogna però porre attenzione agli oli essenziali che si utilizzano nella preparazione, perché alcuni possono provocare reazioni allergiche. Inoltre, se si soffre di asma, l'esposizione prolungata al vapore acqueo potrebbe provocare irritazioni alle vie aeree superiori.
I sintomi caratteristici dell’influenza 2019-2020 sono gli stessi delle stagioni passate:

febbre alta ad esordio improvviso; tosse secca e stizzosa; mal di testa; stanchezza e debolezza; brividi;

dolori muscolari e articolari; dolori addominali; diarrea, nausea e vomito (soprattutto nei bambini);

mal di gola; naso congestionato e starnuti; perdita di appetito; difficoltà a dormire.

Fin dalla comparsa dei primi sintomi si può inoltre assistere a manifestazioni simili al più classico dei raffreddori, come ad esempio aumentate secrezioni nasali, lacrimazione e bruciore agli occhi; i sintomi tendono in genere a sfumare nel giro di 5-7 giorni al massimo (un po’ di più nei bambini), tuttavia l’astenia e la tosse possono durare molto più a lungo.

Il tempo d’incubazione, ossia il periodo che intercorre tra il contagio e le prime manifestazioni, è variabile da uno a quattro giorni.

FARMACI

Essendo una malattia virale, l’assunzione di antibiotici è in genere inutile (se non addirittura controproducente); si raccomanda di valutare telefonicamente con il medico o con il farmacista l’assunzione di farmaci sintomatici per dare sollievo ai sintomi ed aspettare che la patologia segua il decorso naturale.

ALIMENTAZIONE

L’aspetto più importante dell’alimentazione durante gli episodi influenzali è mantenere una corretta idratazione, attraverso il consumo di acqua e brodo di verdura o di pollo, per esempio; limitare l’assunzione di zuccheri e di bevande a base di caffeina che possono avere un effetto diuretico.

PREVENZIONE

Il modo migliore per prevenire l’infezione rimane il vaccino antinfluenzale, anche se è bene chiarire che protegge solo dal virus influenzale e non dai numerosi virus para-influenzali responsabili delle numerose sindromi da raffreddamento che si verificano durante l’inverno.
In Italia è gratuito per le fasce di popolazione considerate a rischio:

soggetti con 65 anni o più, pazienti a rischio per motivi di salute (per esempio per malattie croniche come diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari, respiratorie, …), operatori sanitari a contatto diretto con pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione, donne in gravidanza (a prescindere dal trimestre).
Il vaccino per le categorie di pazienti a rischio è consigliato per le possibili complicazioni, che soprattutto in questi soggetti possono in alcuni casi rivelarsi anche fatali. 
Trasmissione ed incubazione

La maggior parte degli adulti sani è contagiosa già a partire dal giorno precedente alla comparsa dei sintomi e lo rimane fino a 5-7 giorni dopo la prima manifestazione della malattia (i bambini rimangono contagiosi anche più di una settimana).

Questo significa che si può contagiare ancor prima di capire di essere malati, oltre che quando si manifestano effettivamente i sintomi. Alcune persone contagiate possono rimanere asintomatiche e comunque diffondere il virus.

Chi ha l’influenza può contagiare direttamente chi si trova nel raggio di circa 2 metri. La maggior parte degli esperti ritiene che i virus influenzali si diffondano perlopiù tramite goccioline diffuse tramite la tosse, gli starnuti o la saliva quando si parla.

Con minore frequenza, si può essere contagiati toccando una superficie o un oggetto con sopra il virus e poi toccandosi la bocca o il naso.

Per evitare il contagio è sufficiente stare lontani dai malati. Si possono proteggere gli altri rimanendo in casa quando si è contagiati a propria volta.

È anche importante lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, atto considerato come più importante in assoluto in termini di prevenzione. Se l’acqua e il sapone non sono disponibili, si può usare un gel a base d’alcol.

La biancheria, le posate e i piatti usati dai malati non dovrebbero essere condivisi se non sono ben lavati. Le posate e i piatti possono essere lavate in lavastoviglie oppure con acqua e detersivo e non è necessario che vengano lavati a parte.
SINTOMI PREOCCUPANTI

Quando siamo in presenza di alcuni di questi sintomi è bene informare subito il medico:

Nei bambini: respiro accelerato o difficoltà a respirare, colorito bluastro della pelle, insufficiente assunzione di liquidi, sonnolenza o assenza di interazione con gli altri, irritazione tale che il bambino non si fa tenere in braccio, i sintomi influenzali sembrano guariti ma poi ricompaiono, accompagnati dalla febbre e dal peggioramento della tosse, febbre con eruzione cutanea.

Neonato. Non è in grado di alimentarsi, ha difficoltà a respirare, non ha le lacrime quando piange, sporca molti meno pannolini del normale.
Situazioni che richiedono il pronto soccorso negli adulti: difficoltà a respirare o fiato corto, dolore o pressione sul petto o sull’addome, vertigini improvvise, stato confusionale, vomito grave o continuo, sintomi influenzali che sembrano guariti, ma poi si ripresentano insieme alla febbre e al peggioramento della tosse.
Bisogna rimanere in casa e non andare al lavoro né a scuola, non viaggiare, non fare la spesa, non partecipare a ritrovi né manifestazioni.
Si possono curare i sintomi anche senza farmaci seguendo questi semplici consigli: riposatevi molto, assumete liquidi in quantità per prevenire la disidratazione. Vanno bene l’acqua, il brodo, le bevande con integratori salini, mettete un asciugamano freddo e umido sulla fronte, le braccia e le gambe, per prevenire il malessere connesso alla febbre, mettete un umidificatore nella vostra camera per respirare meglio, fate i gargarismi con acqua salata (una parte di acqua tiepida e una di sale) per alleviare il mal di gola,

copritevi con una coperta calda per calmare i brividi.
Il vaccino è offerto gratuitamente alle consuete fasce di popolazione a maggior rischio, ma sottolineando la facoltà da parte dei medici di base di allargare il campo di applicazione a soggetti non contemplati ma oggettivamente esposti a complicazioni in caso di contagio.
L’inserimento di bambini e adolescenti sani nelle categorie raccomandate per la vaccinazione è tuttora oggetto di dibattito nella comunità scientifica mondiale.
In Italia si raccomanda che la vaccinazione avvenga durante la stagione autunnale, più in particolare nel periodo compreso tra la metà di ottobre e fine dicembre.

La protezione dall’infezione inizia a distanza di circa due settimane dalla somministrazione del vaccino e dura per 6-8 mesi, prima di iniziare a diminuire gradualmente.

Il vaccino antinfluenzale non può provocare l’influenza, ma è bene chiarire che può proteggere solo dall’influenza stagionale e non dalle tante sindromi para influenzali in grado di causare raffreddore, sintomi intestinali, mal di gola.

Gli effetti indesiderati sono in genere di modesta entità e di breve durata (1-2 giorni): dolore, rossore, eritema o gonfiore del punto di inoculazione, malessere generale per qualche giorno, talvolta presenza di febbre non alta.
Considerando la presenza della pandemia da Covid19, il vaccino antinfluenzale, che non serve a proteggere dal covid, si rivela però ancora più importante quest'anno. Primo tra tutti, è utile ad evitare che si faccia confusione tra sintomi influenzali e quelli dati dal covid, cioè vaccinando la popolazione si eviterebbe l’insorgere di casi di influenza e si limiterebbe eventuale allarmismo. 
Inoltre si ridurrebbe il numero di persone sintomatiche che rischiano di sovraccaricare i servizi sanitari territoriali. 
Questo obiettivo, però, richiede una copertura vaccinale piuttosto ampia, anche nelle fasce non a rischio. Quindi l’utilità del vaccino antinfluenzale è, in un certo senso, utile anche contro il covid.




Gerardina Rainone

©Corriere di San Nicola