Il punto sulla criticità dei pozzi per alimentazione idrica di Caserta

L'incontro del 29 ottobre presso il Comune, fortemente voluto dall’ “Associazione Acquapulita”, ha segnato un passo avanti verso il miglioramento delle condizioni di sicurezza dell'acqua potabile nel capoluogo.

Si è tenuta, giovedi 29 ottobre, presso la Sala Giunta del Comune di Caserta, su input dell’Associazione ODV “Comitato Acquapulita”, una riunione sulle criticità dei pozzi di alimentazione della rete idrica di Caserta, alla quale hanno partecipato il Vicesindaco ed Assessore del Comune di Caserta, Francesco De Michele, il dirigente responsabile UOPC del Distretto 12 ASL Caserta, Mario Della Gatta, nonché, per l’Associazione Acquapulita, il presidente Nicola Santagata e il segretario Domenico Pennino.

Tema e scopo dell’incontro l’analisi delle criticità dei pozzi per alimentazione idrica di Caserta, rilevate durante il sopralluogo effettuato il 17/10/2019 presso i pozzi di Vaccheria, Paratella, Puccianiello, San Pietro ad Montes, San Rufo e Tuoro.

Sulla base delle risultanze di tale sopralluogo, l’Associazione Acquapulita ODV ha preparato e proposto, sia all’assessore, sia al dirigente ASL, una relazione sulle deficienze strutturali e normative riscontrate per i diversi pozzi, nonché su un insieme di interventi suggeriti per eliminare o mitigare i rischi di contaminazione delle acque provenienti da tali pozzi.

Come è dettagliatamente spiegato nel resoconto della riunione, si è convenuto, di comune accordo, di dare priorità agli interventi di monitoraggio analitico chimico e microbiologico, rimandando a tempi successivi gli interventi di natura strutturale, data la delicatezza della fase covid19 che stiamo attraversando. 

Pertanto, partiranno subito i prelievi mensili di acqua bruta (acqua prelevata all’uscita dei pozzi, prima della clorazione e immissione in rete) ai pozzi di Vaccheria, Paratella e Puccianiello che saranno analizzati, a cura dell’ARPAC Caserta. Ogni tre mesi, saranno effettuati esami mirati ad indagare sulla “salute della falda” tenendo conto degli effetti   stagionali sul territorio del bacino di “ricarica”, ricercando anche i nuovi parametri accessori (Staffilococco, Pseudomonas, Salmonella) previsti dalla normativa italiana e da quella Europea 2015/1787 – Water Supply Plan.

Una ulteriore misura, di competenza dell’ente gestore della rete idrica ed attuabile con relativa facilità, sarà quella di rendere più rapidi possibili gli interventi di riparazione delle   perdite, in modo da evitare abbassamenti di pressione che hanno impatto negativo sulla qualità dell’acqua in rete.

Il vicesindaco dott. De Michele ha condiviso pienamente la strategia sopra delineata, fornendo altresì interessanti informazioni sulla possibilità di poter intervenire, in un futuro prossimo, anche sui rischi che invece richiedono interventi strutturali per essere eliminati o ridotti sostanzialmente.

Ha parlato della possibilità di utilizzare i fondi europei per l’emergenza coronavirus19 (recovery fund e simili) per realizzare alcuni importanti interventi strutturali di cui il comune di Caserta ha già i progetti.

Si tratta di avere finanziamenti per un grande progetto di “rivisitazione” della rete idrica e fognaria casertana del valore di 58 milioni di euro.

©Corriere di San Nicola 


IL TESTO DELLA RELAZIONE PREPARATA DA NICOLA SANTAGATA SULLE CRITICITÀ DEI POZZI

Le Criticità dei pozzi di captazione ed impianti alimentazione della rete idrica della Città di Caserta

Messa in sicurezza

Il sottosuolo della Pianura Campana ha una importanza idrogeologica strategica in quanto contiene una falda che è la più importante dell’Italia Meridionale che viene alimentata con circa 600 milioni di metri cubi/anno. I prelievi idrici di centinaia di milioni di metri cubi dal sottosuolo soddisfano usi potabili, industriali e irrigui.

  • • Prelievi irrigui =300 milioni di mc/anno
  • • Prelievi idropotabili e industriali=200milionimc/anno
  • • Perdite in mare= 100milioni mc/anno

È un Acquifero che prende origine lungo i rilievi di Caserta e Maddaloni: i Colli Tifatini e Monte San Michele.

Alla luce di tali conoscenze devono essere assolutamente vietati gli abbandoni illeciti di rifiuti speciali sui Colli Tifatini in quanto territori di ricarica del bacino imbrifero: altrimenti risulta impossibile proteggere dall’inquinamento le acque destinate al consumo umano.

Gli avvenimenti degli ultimi anni, gli incendi estivi delle pinete e con esse dei rifiuti abbandonati, forniscono dati per un serio ragionamento teso a prevenire un inquinamento disastroso delle falde acquifere e per una tutela seria della salute pubblica.

I pozzi Vaccheria, Paratella, Puccianiello, S. Pietro ad Montes, S. Rufo e Tuoro, che alimentano la rete idrica di Caserta, captano le acque del sopramenzionato acquifero.

Il sopralluogo effettuato dal dirigente dell’UOPC ASL di Caserta, rappresentante del Comune di Caserta, rappresentante dell’Italgas, gestore dei pozzi e della rete di distribuzione idrica Città di Caserta, e rappresentante dell’Associazione “Acquapulita” di Caserta, ha messo in evidenza che i pozzi non sono rispondenti alla normativa vigente (norme tecniche) per la qualità delle acque destinate al consumo umano e per la tutela della salute pubblica.

Per i pozzi Vaccheria, Paratella, Puccianiello la zona di “tutela assoluta”, la zona di “rispetto” hanno tutte un’estensione di raggio inferiore a quelle previste dal DPR 236/88, D.Lgs. 31/2001 e DM di Sanità 14/06/2017, inoltre, per i pozzi Vaccheria e Paratella manca la vasca di cloro contatto e nelle immediate vicinanze passa la FOGNATURA Comunale, così pure per il pozzo di Puccianiello.

Si segnala che le suindicate deficienze strutturali dei pozzi sono note a tutte le Autorità ed Enti fin dal 1996 e, a tutt’oggi, nulla è stato predisposto per adeguare gli impianti di captazione alle normative sopracitate, sia per la tutela della salute pubblica, sia per preservare tali risorse idriche da probabili cause di inquinamento essendo importantissime per la collettività casertana.

BISOGNA, pertanto:

  1. proteggere il territorio del bacino di ricarica dell’acquifero più importante dell’Italia Meridionale, i Colli Tifatini, dall’abbandono incontrollato e ragguardevole per entità dei rifiuti speciali che, se successivamente incendiati, rappresentano un pericolo costante di contaminazione chimica per le falde acquifere profonde. È necessaria l’adozione di un’ordinanza sindacale che imponga ai proprietari dei terreni di sbarrare l’accesso ai propri fondi e consegnare copia delle chiavi alla Polizia Municipale, ai Vigili del Fuoco, alla Guardia Forestale e alle altre Forze dell’Ordine.
  2. Per i pozzi di Vaccheria, Paratella costruire una vasca di clorazione in quanto la situazione attuale non assicura un tempo di cloro contatto, minimo 20 minuti, efficace almeno per buona parte della popolazione servita, con il pericolo di formazione di trialometani, cloroformio e diclorobromometano classificati dall’OMS della Sanità e dall’UE “possibilmente cancerogeni” per gli esseri umani e causa di tumori alla vescica.
  3. Che il Sindaco della Città di Caserta adotti un’Ordinanza che obblighi l’UFFICIO TECNICO COMUNALE all’ISPEZIONE MENSILE dell’integrità strutturale della fogna, per 200 metri a monte e a valle, dei pozzi Vaccheria, Paratella e Puccianiello.
  4. Di concerto con l’ASL di Caserta, predisporre di un piano di monitoraggio analitico chimico e microbiologico mensile per i pozzi Vaccheria, Paratella e Puccianiello, con prelievi di “ACQUA BRUTA”.
  5. In attesa delle soluzioni che si troveranno con l’istituzione del tavolo tecnico per Vaccheria, Paratella, Puccianiello bisogna introdurre, nell’immediato, che nell’esame analitico di verifica trimestrale vengano inclusi i parametri accessori (Stafilococco, Pseudomonas, Salmonella), in ottemperanza della Direttiva Europea 2015/1787 Water Safety Plan che ha introdotto un nuovo modello del controllo dell’acqua potabile. Le Autorità competenti insieme all’ASL, sulla base di una valutazione dei rischi, debbono decidere quali parametri monitorare in relazione ai rischi realmente presenti sul territorio. La flessibilità nel monitoraggio dei parametri e nella frequenza di campionamenti è inquadrata in una serie di requisiti da rispettare per assicurare la protezione della salute dei cittadini.
  6. Per le perdite della rete idrica bisogna intervenire ad horas perché la Direzione Ambiente della Commissione Europea ha pubblicato nel 2015 il Documento “ Buone pratiche per la gestione delle perdite idriche”, un riferimento tecnico e normativo aggiornato e l’Istituto Superiore di Sanità nel Rapporto ISTISAN 14/21 dal titolo “ linee guida per la valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello del Water Security Plan le perdite nella rete idrica determina delle variazioni della pressione della rete idrica che oltre ad avere un impatto negativo sulla qualità del servizio di erogazione, hanno un impatto diretto sulla qualità delle acque.




Il logo dell’Associazione ODV “Comitato Acquapulita.
L’Associazione, costituitasi nel giugno del 2019 e presieduta dal microbiologo Dr. Nicola Santagata, si prefigge di salvaguardare e migliorare le condizioni dell’ambiente e utilizzare in maniera accorta e razionale le risorse naturali, in special modo quelle idriche.