Ciao, Mandrake, orgoglio romano e non solo

E' morto Gigi Proietti

Roma e tutta l'Italia piange il suo grande mattatore. Un attore dai mille volti e dalle mille sfumature. Da Mandrake a Shakespeare. Uno dei figli più amati da Roma, lui ne era innamorato e Roma amava lui. Gigi Proietti è morto nel giorno del suo compleanno, quel 2 novembre in cui si celebrano i defunti e su cui spesso scherzava. Era ricoverato in clinica per problemi cardiaci, le sue condizioni sono precipitate in serata. Mattatore, trasformista, affabulatore, regista, cantante. Gigi Proietti nella sua sterminata carriera è stato attore di teatro, cinema e tv, doppiatore, conduttore e infine direttore artistico del Globe Theatre Silvano Toti di Roma.
55 anni passati tra palcoscenici, set cinematografici e studi televisivi, Gigi Proietti, al secolo Luigi Proietti, era considerato da molti critici l’erede di Ettore Petrolini.
Dopo la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università "La Sapienza" per interrompere gli studi a soli sei esami dalla laurea. Nel ’66 debutta sul grande e sul piccolo schermo nel ruolo di un maresciallo dei carabinieri, per ironia della sorte trent’anni dopo interpreterà lo stesso personaggio con straordinario successo nella serie tv "Il maresciallo Rocca".
Il primo vero successo per Proietti arriva nel 1970 quando viene improvvisamente chiamato a sostituire Domenico Modugno, che aveva avuto un incidente, nella parte di Ademar nella commedia musicale di Garinei e Giovannini "Alleluja brava gente".
Il ruolo che lo rende davvero "pop" è però quello di Bruno Fioretti detto Mandrake in "Febbre da cavallo" di Steno, pellicola diventata ormai un vero "cult’.
Cinema, teatro ma anche radio. Nel 1978 dà vita al suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per giovani attori dopo avere assunto la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma. Tra i suoi allievi ci sono nomi ormai diventati celebri nel mondo dello spettacolo, tra i quali Flavio Insinna, Massimo Wertmüller, Rodolfo Laganà, Chiara Noschese, Enrico Brignano, Giorgio Tirabassi, Francesca Reggiani e Gabriele Cirilli. Oltre al teatro, al cinema e alla tv, Proietti si cimenta con successo anche nel doppiaggio dando voce a Gatto Silvestro già nel 1964 e a diversi divi del grande schermo, da Robert De Niro a Charlton Heston, Richard Burton, Marlon Brando, Sylvester Stallone e Dustin Hoffman.
In tv è anche conduttore televisivo in "Fantastico 4" del 1983 diretto da Enzo Trapani, ma anche regista televisivo.
Tra le ultime apparizioni televisive e cinematografiche ci sono quelle del 19 gennaio 2019 quando conduce in diretta su Rai1 l’evento inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019 alla presenza del presidente del consiglio Giuseppe Conte e del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Il 12 marzo dello stesso anno compare nella prima puntata di "Meraviglie - La penisola dei tesori" condotto da Alberto Angela e a dicembre è al cinema con "Pinocchio", il film di Matteo Garrone in cui interpreta Mangiafuoco.
Da vero artista poliedrico, Proietti si cimenta anche nella scrittura e nel 2013 esordisce con un’autobiografia intitolata "Tutto sommato qualcosa mi ricordo", tra ricordi e aneddoti, pubblicata da Rizzoli. Alla fine del 2015 pubblica, ancora con Rizzoli, un nuovo libro dal titolo "Decamerino. Novelle dietro le quinte", raccolta di racconti, aneddoti e componimenti in versi "de-camerino", ossia nati nel camerino, dietro le quinte del teatro.
Proietti ha rappresentato l'anima più autentica e bella della romanità. Lascia la compagna, un’ex guida turistica svedese, Sagitta Alter, dalla quale ha due figlie: Susanna e Carlotta, anche loro nel mondo dello spettacolo.
Se ne va nel suo stile ironico e scanzonato. Sulla tematica del  Corona virus, Gigi Proietti lancia un messaggio agli anziani: "Obbediamo alle regole così poi potremo andare 'ndo ce pare". 

Tra i molti personaggi importanti che si sono espressi in sua memoria, ricordiamo
Giuseppe Conte (“Con Gigi Proietti non se ne va solo uno dei volti più amati dal pubblico, ma anche uno straordinario protagonista della nostra cultura. Oggi ci lascia un genio dello spettacolo che ha saputo divertire e commuovere milioni di italiani. La sua scomparsa addolora tutto il Paese") e Walter Veltroni (“Popolare e colto, spiritoso e sensibile, Proietti era un magnifico raccontatore, un acrobata di mille caratteri, che amava il suo pubblico. E, per me, era soprattutto un amico").

Gerardina Rainone

©Corriere di San Nicola