Mauro Simonetti, la virtù di emozionarsi

Il covid ha portato via un carissimo amico, persona perbene, onesta, educata, rispettosa.
Eravamo in contatto. Ci eravamo dati appuntamento, appena le sue condizioni di salute fossero migliorate, per un’intervista.
Aveva tante cose da raccontare e da rivelare sulla sua terribile esperienza...

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Stavamo in contatto da quando era entrato in ospedale. Ho qui, davanti a me, diversi suoi messaggi che mi aveva mandato negli ultimi giorni. Li leggo mille volte, una dietro l’altra; in ogni parola rivedo il suo volto.
Mi chiedeva di scrivere un lungo articolo per il Corriere di San Nicola in cui raccontare quello che gli stava accadendo. Gli avevo subito detto che non vedevo l’ora di pubblicarlo. Ci eravamo anche dati appuntamento, appena le sue condizioni di salute fossero migliorate, per una videointervista. Aveva voglia di dire tante cose. Lo stavo aspettando. Poi, qualche giorno fa, il suo ultimo messaggio in cui mi diceva che stava per entrare in terapia intensiva. Mi aveva detto che mi avrebbe aggiornato sul suo stato di salute. Sono stato in trepidazione per alcuni giorni.
Mauro non potrà più rispondermi.
E’ forte il mio dolore.

Ciao Nicola, -mi scriveva il 31 ottobre alle ore 21.32- avevo pensato che dovevo scrivere qualcosa riguardo ciò che mi è capitato, prima che sia troppo tardi. Due giorni fa mi hanno ricoverato in codice rosso all'ospedale di Caserta per insufficienza respiratoria; stavo male da 8 giorni, con febbre alta e tutti i sintomi. Il sistema è marcio, la colpevolezza unica sta nell'asl e vorrei scrivere quelle che però, temo, non saranno due righe. Che ne pensi? Posso mandarti il mio racconto? Proprio un paio d'ore fa ho avuto un pugno che mi ha quasi steso ed ogni giorno che passa sono sempre più forti”.

Ah, sono positivo al covid19, riscontrato all'ospedale, mentre all'asl sono ancora in attesa dell'esito”: mi scriveva in un altro messaggio, subito dopo.

Gli rispondo: “Carissimo Mauro, innanzitutto chi ti parla è uno che ne ha passate tante di ...avventure, dalle quali è uscito ancora più forte di prima. Come lo sarai tu tra poco. Soprattutto perchè, se ricordo bene, tu sei, come me, uno di quelli che vuole ...’vivere e non sopravvivere'. Ricordo bene, Mauro carissimo? Quindi, parliamo...positivo come ci piace. Ok? Hai lo spazio che ti serve. Fa del Corriere di San Nicola il tuo diario e poi vediamo come pubblicare il tutto. Sei il padrone. Sta tranquillo. Io sono al tuo fianco. Tvb. Resto in attesa. Ti abbraccio”.

1 novembre 2020, pochi attimi prima che mi accingessi io a scrivergli, Mauro mi manda questo messaggio: “Ciao Nicola, innanzitutto buona domenica. Si, siamo due guerrieri e lo dimostreremo anche questa volta. Devo riuscire a inquadrare bene la situazione e scrivere il tutto; ci vorrà un po'. Intanto stamattina contavo di mettermi già all'opera, ma mi avranno dato qualche calmante perché mi sento ancora frastornato. A presto caro Nicola e buona domenica”.

Gli rispondo che sto al suo fianco, leone come lui. 

2 nov 2020 ore 11.48. Mauro mi scrive: “Nicola credo che devo rimandare a quando sto meglio; ieri mi stavano per portare in terapia intensiva ed i dottori mi facevano discorsi del tipo: è l'ultima spiaggia, con una persona del tuo fisico possono andare tante cose storte e, alla fine, ciliegina sulla torta: ‘deve considerare che il virus sta facendo il suo decorso...’.
A un certo punto ho preso la situazione di petto e ho detto: no, facciamo in questo modo, ripristiniamo la precedente ventilazione, ci riuscirò, vi farò vedere. Infatti ho vinto io ma l'ho sfiorata per un pelo.


Non esito a rispondergli: “Carissimo Mauro, io voglio solo che tu stia bene. Mi prometti di aggiornarmi minuto per minuto sul tuo stato di salute? Se tu sei d'accordo, io direi di fare un'altra cosa. Invece di scrivere, parliamo. Facciamo un’intervista appena torni a casa. Ci stai, carissimo Mauro? Ok? Io penso che tu decisamente ci stai. Ok. Allora preparati che tra un po' ci vediamo davanti ad un caffè e parleremo di questa tua brutta avventura. Ciao, carissimo Mauro. Aspetto tuoi aggiornamenti. Dai, tra non molto ci vediamo. Ok? Tvb!!!”

Mauro : “Sarà un onore! Devo trovare soltanto il momento opportuno per mettere ko questo virus, è subdolo sai...

Nicola: “Ci stai già riuscendo benissimo. Ti aspetto. Io e te siamo più forti di tutto, perché dentro abbiamo la passione per quello che facciamo. Non vedo l'ora di abbracciarti”.

Mauro: “Grazie, per ora un abbraccio virtuale. Buonanotte caro”.

L’ultimo messaggio Mauro me lo manda mercoledi 4 novembre alle ore 11.19. Una mazzata tremenda: “Nick mi stanno portando in terapia intensiva”.
La stupefacente forza di Mauro nell’annunciarmi un bruttissimo momento che si accinge a vivere. Un grande!
Avrei desiderato essere lì in quel momento per dargli coraggio. Ma il coraggio lo ha dato lui a me, scrivendo di suo pugno quel tragico messaggio.
Gli dico solo: “Mauro, capisco che non puoi rispondere subito, ma fammi sapere qualcosa appena puoi. Sono in attesa. Dai!”.

Ho lasciato scorrere qualche giorno. Non sapevo come fare per sapere della sua situazione. Solo un suo messaggio?

Sabato 7 novembre, ore 16.23. Non riesco a trattenere l’attesa. Gli scrivo di nuovo e gli chiedo, con un nodo in gola che solo chi ha vissuto questi momenti può capire: “Come stai, Mauro carissimo?”.

Lunedi sera, 9 novembre, la trepidazione diventa tristezza...

Ciao, Mauro, te ne sei andato... ti voglio bene; non sai quanto sto soffrendo.

Mauro Simonetti era nato a Napoli il 12 dicembre del 1974. San Nicola la Strada non era la sua città, ma aveva scoperto di averla avuta sempre nel sangue.
Appassionato di informatica e comunicazione digitale, creò, nel 2012, il logo ed il sito del nascente Comitato Cittadino San Nicola la Strada Città Partecipata.
Entrò subito in contatto con il Corriere di San Nicola, di cui ebbe a considerarsi affezionato lettore. Ho accolto molti suoi suggerimenti che ho tradotto in utili modalità operative a favore del vasto pubblico on line.
La forte volontà di impegnarsi per la nostra città lo ha convinto a candidarsi per il consiglio comunale nelle ultime due elezioni con i colori di “Partecipazione Attiva”.
Dal 2017 era membro del Comitato per l’Ambiente e per il Territorio, organismo consultivo dell’amministrazione.

Per vivere e non sopravvivere”: con questo titolo mi inviò un articolo di presentazione in occasione della sua prima candidatura nel 2015 (https://www.corrieredisannicola.it/politica/notizie/politica/per-vivere-e-non-sopravvivere)
“Cari amici -disse- il mio sogno è quello di rendere la città di San Nicola la Strada un luogo invidiabile. Se mi votate non vi darò nulla in cambio ma vi prometterò che tutto il mio impegno, 24 ore su 24, sarà dedicato esclusivamente affinché possiate vivere, e non sopravvivere, a San Nicola la Strada”.
Questi principi hanno sempre animato il suo ardente desiderio di partecipare attivamente alla vita della città.
Mauro Simonetti era una persona reale, umile, ricca di una grandissima introvabile virtù: si emozionava. A spingerlo la naturalezza del suo modo di essere. Gentile, umile, disponibile.
Mauro Simonetti era soprattutto persona seria e competente. Delle sue qualità ci sarebbe stato tanto bisogno.
Ciao, Mauro. Non potrò mai dimenticarti.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola

https://www.facebook.com/nicola.ciaramella.79/videos/2751106331799198/
(Nel video, Mauro Simonetti il 17 luglio 2020 in Villa Frassati a San Nicola la Strada durante un incontro per la campagna elettorale)