Natale a Santa Maria degli Angeli

Il calendario delle celebrazioni liturgiche dal 24 dicembre al 10 gennaio



IL MESSAGGIO DI DON FRANCO

Natale! È il giorno degli auguri e dello scambio dei doni; forse uno dei pochi giorni, nel quale le famiglie si ritrovano unite, intorno allo stesso tavolo imbandito, per vivere questo momento gioioso, che dona sempre nuove emozioni. Ma è solo questa l’essenza del Natale? È questo il motivo per cui siamo stati invitati a rallegrarci nel Signore? Se fosse cosi, svuoteremmo il significato dell’Incarnazione del Figlio di Dio!

Abbiamo smarrito, presi dalla frenesia della vita quotidiana che ci fa correre sempre, l’essenza del Natale, che ci dona un messaggio “scomodo” da ascoltare, ma soprattutto da vivere! Quanta superbia c’è nel mondo, mentre a Betlemme si vive e si tocca l’umiltà di Dio che si fa bambino, per vivere la “fragilità” della nostra umanità. Quanta avidità nelle nostre Nazioni! Siamo diventati schiavi dei beni e delle cose, mentre a Betlemme prevale la povertà, vissuta come distacco dalle cose terrene. La Sacra Famiglia ha usato i beni del mondo per vivere, ma non si è lasciata usare dai beni, cosa che invece spesso accade a noi, e forse non ce ne accorgiamo. Possiamo essere “ricchi” economicamente, ma “poveri” e senza Dio.

Quanto odio tra gli uomini, quanto spargimento di sangue innocente tra le Nazioni e per le strade. Anche la famiglia, “Chiesa domestica”, non riesce più a vivere quell’Amore che i coniugi si sono giurati sull’altare. A Betlemme si vive l’Amore vero, incontrando Dio che è venuto a donarci la Vita che oltrepassa la morte.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.” (Gv 1,9).

Non è Natale se manca la Luce: basta camminare per le strade per accorgerci che il tempo natalizio è diverso da tutti gli altri periodi dell’anno: i negozi sono più illuminati del solito, le strade piene di addobbi e luminarie; se alziamo lo sguardo, notiamo finestre e balconi illuminati, nelle nostre case spiccano le luci degli alberi e dei presepi preparati, per far rivivere in ogni famiglia, il Mistero della Incarnazione. Possiamo affermare che la Luce è il “segno distintivo del tempo di Natale”; eppure tante luci sono ad intermittenza, quasi a rappresentare la nostra storia, fatta di momenti di buio, nei quali viviamo le tenebre del peccato e, momenti in cui diventiamo vedenti, grazie alla Luce che Dio dona nel Sacramento della Riconciliazione.

Chissà quante volte ci siamo chiesti, come mai proprio i pastori sono stati i primi ad ascoltare la Bella notizia della nascita del Salvatore? Non solo perché erano considerati dagli Ebrei, ladri e bugiardi, cioè “ultimi”, e quindi prediletti dal Signore, ma anche perché sono “svegli” e “vegliano”, non si sono assopiti, mentre i sacerdoti e i “potenti” del tempo dormivano in quella notte. I pastori diventano i privilegiati, ad “incontrare” per prima, quel Bambino che trasformerà la loro esistenza. Eppure, essi hanno paura, temono quella luce che li avvolge: “..furono presi da grande timore..”. Se apriamo la Sacra Scrittura, quante volte ci imbattiamo nella paura dell’uomo che incontra Dio, eppure il Signore ha sempre parole di sollievo e di speranza: “Non temete..”. È il verbo più ricorrente nella Bibbia! (365 volte)

Oggi, siamo “soffocati” dalle brutte notizie; basta aprire i giornali o accendere la TV, per notare la prevalenza di brutte notizie, che siamo chiamati ad ascoltare e a leggere tutti i giorni. Il pericolo più grande è proprio questo: abituarsi alle notizie di morte e violenza quotidiana, spesso domestiche; disastri ambientali e crisi economiche mondiali.

Non ci scoraggiamo, vedendo il mondo “correre” e dimenticare di fermarsi davanti alla grotta, chiediamo al Signore la forza per lasciarci le “tenebre” alle spalle e ripartire, senza sconfortarci per le difficoltà che incontreremo nella vita. Dio ci ama, ecco perché vuole continuare a “nascere oggi”, in ognuno di noi! Ringraziamo la Vergine Santa, testimone prediletta dell’evento del Natale perché ha accolto i pastori e ha “custodito tutto, meditando nel suo cuore” (Lc 2,19). Impariamo anche noi a stupirci come i pastori, a diventare testimoni nel mondo, delle grandi cose che Dio ci dona ogni giorno, forse non le apprezziamo abbastanza, ma sono attorno a noi, riscopriamole con la gioia dei fanciulli e con il sorriso dei semplici.

Buon Natale

Don Franco Catrame
Parroco di S.Maria degli Angeli-San Nicola la Strada


PREGHIERA DI NATALE 2020

Gesù, a Betlemme, facendoti uno di noi, hai acceso una luce splendida che illumina il vero volto del nostro Dio, suscitando in noi viva speranza. Donaci la grazia di essere saggi, accogliendoti con gioia nei nostri cuori.

Tu, o Dio, sei umilissimo, mentre noi osiamo presentarci sicuri, giusti, superiori agli altri, orgogliosi, incapaci di riconoscere i nostri errori. Tu, o Dio, ti sei fatto molto piccolo, mentre noi vogliamo risultare grandi.

Tu, o Dio, ti sei messo all’ultimo posto, mentre noi vogliamo sempre primeggiare sugli altri, imporre le nostre idee e pretese.

Tu, o Dio, sei venuto per servire gratuitamente, mentre noi abbiamo forte l’abitudine a farci servire, pretendere dagli altri: incapaci poi di ringraziare.

Tu, o Dio ti chini sui nostri piedi per lavarci con amore: noi, invece siamo incapaci di accoglierci e rispettarci nelle precarietà che tutti manifestiamo. Quanta differenza tra il nostro e il tuo stile di vita evangelico, e, però, anche quante amarezze, incomprensioni e contrasti ci capita di soffrire.

O Gesù, mite e umile di cuore, togli l’orgoglio dalla nostra vita.

Sgonfia le nostre presunzioni, alimenta in noi la tua mitezza.

Scendendo dai nostri piedistalli, incontreremo Te e i nostri fratelli. E sarà Natale, sarà Festa: godremo gioia vera e genuino spirito fraterno.

Don Franco Catrame  

©Corriere di San Nicola