Quattro anni fa volò in cielo Marianna Chianese

Tu mia suocera? Ma quando mai?!? Tu sei stata per me mamma, sorella, amica, compagna. Tutto, tranne che una suocera. Quanto mi manchi!

Mi manca, ogni giorno sempre di più, la tua solita domanda “Cos’hai scritto di bello ieri?”, che spesso mi facevi la mattina appena ci scambiavamo il buongiorno.
Sì, perché capitava spesso che la notte io facessi tardi nel dedicarmi al giornale nel mio studio accanto alla tua camera da letto e tu puntualmente te ne accorgevi.
A volte mi sgridavi, con voce supplicante, perché volevi che mi riposassi a quell’ora.

Mi manca il tuo stupore nell’esclamare “Oh, che bel fuoco”, quando fuori faceva freddo e dentro c’era il camino acceso.
Sì, perché mi dicevi sempre che ero molto bravo nel saperne tenerne viva la fiamma ed intatto il calore.

Mi manca il tuo esigente richiamo d’aiuto per aggiustare la radio che qualche volta non prendeva più Radio Maria.
Sì, perché tu avevi un rapporto intenso con Radio Maria. Ne conoscevi orari, fasce di programmazione, argomenti, conduttori, anticipando molte volte anche quello che avrebbero detto. Radio Maria divenne la inseparabile compagna delle tue giornate da quando, avendone molto a crucciarti, cominciasti a non poter più uscire per andare in chiesa.

Mi manca la tua voce quando recitavi, più di una volta al giorno, il rosario e le tue preghiere preferite. Quante volte mi chiedevi di stampartele a caratteri molto grandi, perché le pagine del tuo libriccino diventavano sempre più piccole ai tuoi occhi malati!
Io ti sentivo di nascosto, perché non volevi che la tua voce mi disturbasse.

Mi manca quel modo incalzante e dettagliato con cui raccontavi il tuo passato, speso nella serenità cristiana e nella gioia di essere sempre accanto alla tua famiglia, valore centrale della tua vita e dei tuoi pensieri.

Mi manca il tuo ripetermi all’infinito “Devi aver pazienza e tutto andrà bene” da quando il Pascale diventò, come lo è anche adesso, la mia seconda casa e luce ardente della mia speranza.

Stavi sempre in nostra compagnia. In ogni attimo della tua esistenza. E se qualche volta capitava che soltanto uno di noi potesse essere presente in quel momento, ti lamentavi perché -così dicevi- ti avevamo lasciata sola...

Nei tuoi ultimi giorni ho dormito accanto a te. Nel tuo letto recitavamo insieme il rosario per tutta la notte. La tua voce era confusa, ma rispondevi nei tempi giusti. Ti erano rimaste pochissime energie. Le sfruttavi tutte per aprire appena gli occhi ed incitarmi a cominciare la prossima Ave Maria. Sì, perché spesso mi fermavo. Per guardarti e per piangere nello splendore della tua serenità.
Strinsi nelle mani il tuo ultimo respiro sentendo la tua voce felice.
Era il pomeriggio del 12 gennaio 2017: pochi giorni dopo avremmo festeggiato il tuo compleanno: quelle tue 94 candeline che poi spegnesti tutte in Paradiso.

Mi manca tutto di te. Darei la mia vita per riaverti.

Grazie, Signore, per il dono che hai voluto concedermi di avere due mamme.
Mamma Adele volò in cielo che ero ancora un giovanotto.
Mamma Marianna mi ha lasciato da quattro anni. 
Grazie, mammine mie, per avermi accompagnato e per avermi fatto conoscere il vero senso dell’amore e la gioia di amare: gli unici linguaggi che avete conosciuto e che avete fatto in modo, riuscendoci meravigliosamente, che diventassero l’essenza della mia vita.

Grazie, Signore, di questo tuo dono immenso che mi hai dato! 

Nicola Ciaramella