NUOVA GARA PER I RIFIUTI?


Il Tar sentenzia errori nell’appalto aggiudicato alla Jacta, ma Calatia ricorre al Consiglio di Stato. Intanto, l’opposizione denuncia i vistosi aumenti delle tariffe.


Il Tar della Campania dà torto all’Unione dei Comuni “Calatia” e ordina il rifacimento della gara d’appalto per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ma il presidente Pascariello impugna la sentenza e ricorre al Consiglio di Stato.

La vicenda prende l’avvio l’8 marzo del 2005, quando il consorzio intercomunale presieduto da Pascariello indisse una gara d’appalto per l’affidamento a terzi della gestione dei rifiuti, a cominciare dalla raccolta differenziata. Al termine dell’espletamento della gara, la stessa venne assegnata ad una associazione temporanea d’impresa (ATI) denominata “Jacorossi Consorzio Iacta”, che, fino al prossimo 2012, per un compenso pari a 56 milioni di euro, avrà il compito di gestire il servizio dei rifiuti nei comuni di San Nicola la Strada, Maddaloni e San Marco Evangelista. Alla gara parteciparono diverse altre aziende che, a procedura conclusa, ritenendo di essere state ingiustamente escluse, ricorsero al tribunale amministrativo. Tra queste l’Ecocampania, la cui istanza è stata accolta dal Tar, che, di conseguenza, ha sentenziato il rifacimento della gara per l’assegnazione dell’importante appalto.

Non si è dato, però, per vinto il sindaco-presidente Pascariello, convinto del perfetto svolgimento dell’espletato concorso, che ha incaricato i legali di presentare ricorso al Consiglio di Stato.

Sempre in tema, intanto, è stato lanciato, da parte dei leader dell’Unione, l’ennesima denuncia di aumenti che l’amministrazione comunale, secondo Lucia Esposito e Michele Vigliotti, starebbe preparando “ai danni della cittadinanza”.

“Il comune” -ha dichiarato la segreteria di Piazza Parrocchia- “non aveva alcun obbligo di coprire interamente i costi per lo smaltimento dei rifiuti, come sostengono invece i revisori dei conti che hanno analizzato il conto consuntivo. Con la trasformazione della Tarsu in tariffa, invece, i cittadini saranno chiamati a coprire il cento per cento dei costi. E tutto ciò avverrà nel giro di tre anni. Per il 2006 si arriverà al 78 per cento circa, comportando aumenti sino al 140 per cento che, presto, le famiglie saranno chiamate a versare nelle casse comunali. Uno smacco incredibile!”.