Requiem per un assassino -parte III-

«L'organo suonava la Toccata.
”Anche tu sei come lei, rossa, avida”, urlava Padre Giulio.
”Voleva spifferare tutto, la nostra storia, la figlia illegittima. Lasciami in pace, non mi avrete”»

-Racconto di Gerardina Rainone- 


TERZA PARTE


Non aveva mai sentito di quella tragedia avvenuta proprio nel loro edificio che ora leggeva sul video e trovò inquietante la somiglianza della donna con la figlia.
Il vicino impallidì alla vista di tutto ciò e con una scusa si defilò. Monia mise al corrente i genitori di quello che le era successo il giorno prima e la madre, fervente credente, le consigliò di rivolgersi ad un sacerdote. Non potevano essere ignorati certi segnali e quella faccenda stava assumendo contorni inquietanti. Monia si mise subito in contatto con Marica, suo zio era un sacerdote e per di più esorcista. Anche Sergio era presente in sagrestia a colloquio con Padre Giulio, Monia e Marica lo informarono dei fatti ma lui sembrava riluttante. Era da tempo che non faceva più esorcismi e non se la sentiva di accontentare la nipote. Cercò di minimizzare, in fondo poteva trattarsi di equivoci e non di presenze demoniache.
Monia si disse disposta a rivolgersi al Vescovo, non le piaceva la piega degli eventi. Padre Giulio sembrava innervosito da quella determinazione, prese dal fonte l'acqua, la stola viola nella sagrestia e si avviò con loro. Il tempo si stava guastando e un temporale minaccioso si avvicinava, Sergio stringeva la sua mano e Monia ne fu contenta. Aveva bisogno di sostegno. Arrivarono a casa prima della pioggia, Padre Giulio era molto teso ma cominciò: ”Signore Gesù Cristo, Verbo di Dio Padre e Signore dell'universo,” era questa la formula iniziale di purificazione, ma non potè terminarla. La cappelliera dell'ingresso sembrava muoversi, le chiavi appoggiate sulla mensola si alzarono nell'aria e per poco non lo colpirono, andando a schiantarsi contro una parete.
Bach soffiava e in quel momento si aprì la porta di casa illuminata da un lampo. La sagoma del vicino si aggrappò alla veste talare del sacerdote urlando di smetterla, i genitori di Monia in un angolo pregavano con fervore. Fu allora che Marica si sollevò dal pavimento in posizione orizzontale, il suo corpo era rigido. Tutte le suppellettili cominciarono a roteare, Padre Giulio perse l'equilibrio cadendo pesantemente sul pavimento.
Si sentì imperiosa la voce del vicino: ”Tu hai dato agli Apostoli il potere di scacciare i demoni nel tuo nome e di vincere ogni assalto del nemico, Dio santo, fra tutte le meraviglie che hai operato hai dato anche il comando di mettere in fuga i demoni, infondi in me la tua forza.”
Dallo specchio della cappelliera si vide chiara e nitida l'immagine di una bimba che si dissolveva. Tutto cessò com'era cominciato. Nell'improvviso silenzio che seguì si guardarono l'un l'altro e si ricomposero. Lo videro allora, Padre Giulio, i suoi capelli erano imbiancati del tutto, un'espressione di sgomento e follia dipinta sul volto. Monia e Sergio lo aiutarono a rialzarsi mentre Marica li guardava con aria interrogativa, non ricordava nulla di quello che era accaduto. I genitori di Monia si avvicinarono alla porta di casa e cercarono il vecchio vicino, ma questi sembrava svanito.
Chi era costui? Sembravano chiedersi.
”Mio...mio cugino”, balbettò Padre Giulio.
”Sarà meglio vederci in chiesa, qui ho terminato”, disse infine, mentre si apprestava ad uscire.
La Toccata e fuga risuonava come un sottofondo lugubre e proveniva dalla casa del vecchio vicino. Fu lui a farsi vivo, i genitori di Monia non erano sicuri di voler sapere, troppi sospetti si addensavano intorno alla sua persona, ma lui li pregò di ascoltarlo. Era stato un sacerdote esemplare fino a quando una donna era entrata nella sua vita. Abbandonato l'abito talare, si era ritirato a vita privata. Arrivato in paese dopo la storia dell'incendio, si era occupato dell'equilibrio karmico della casa, che aveva sempre mostrato segni di presenze, ma lui era stato esorcista e continuò il suo compito. Aveva cercato l'aiuto di Padre Giulio, ma questi si era sottratto senza dare spiegazioni, trincerato dietro un riserbo totale anche sulla storia dell'incendio. Poi qualcosa era sfuggito al suo controllo, da quando Marica aveva cominciato a frequentare Monia. Lei era una medium inconsapevole, evidentemente, che aveva aperto un varco.
All'appuntamento Padre Giulio non c'era. Arrivarono un po' in ritardo, per procedere ad un altro rito di purificazione. In chiesa c'era solo l'organista, provava le musiche per la messa. Era una di quelle chiese antiche a unica navata con una statua di Gesù che campeggiava sull'altare come sospesa nel vuoto. La porta della sagrestia, in fondo, si chiuse e Sergio, Marica e Monia si avviarono in quella direzione. Una risata folle li accolse nella penombra della stanza. Padre Giulio non era in sé. Brandiva un candelabro e cercò subito di colpire Monia. Scapparono in chiesa cercando riparo tra i banchi, ma Monia inciampò e cadde. L'organo suonava la Toccata.
”Anche tu sei come lei, rossa, avida”, urlava Padre Giulio.
”Voleva spifferare tutto, la nostra storia , la figlia illegittima. Lasciami in pace, non mi avrete”.
Sergio tentò di disarmarlo ma il sacerdote sembrava aver triplicato le sue forze.
”Fermati!”: la voce di Marica risuonò al di sopra della musica con intonazione infantile.
Fu l'ultima sua parola. La statua sospesa si staccò dalle funi colpendolo in pieno. Nel polverone che si alzò la videro tutti, sembrava proprio una bimba che si allontanava. 

(TERZA PARTE)

Leggi Prima Parte
https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/requiem-per-un-assassino 

Leggi Seconda Parte 
https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/requiem-per-un-assassino-2

-I dipinti sono opera del pittore romano Salvo Vitiello

Gerardina Rainone nasce a Salerno. Diplomata in Violino e Viola, ha sviluppato un percorso che l'ha portata ad eseguire repertori poco frequentati ma interessantissimi, quali il duo violino-chitarra, il duo violino-violino e violino-viola, il trio e il quartetto d’archi e il quartetto barocco (due violini e basso continuo).
È attualmente docente della cattedra di Violino presso la Scuola Media ad Indirizzo Musicale di Caserta.
E’ artista poliedrica, spaziando dalla musica alla letteratura ed ora anche al giornalismo. La sua passione per la poesia nasce in età adolescenziale ma è solo negli ultimi anni che la incanala in brevi ma intensi componimenti.
Ha pubblicato a novembre 2016 il suo primo libro di poesie per Monetti Editore dal titolo “Il Pentagramma delle parole”. La pubblicazione più recente risale al 2019 con la silloge "Frammenti" per la Paradigma Nouu.
E' anche eccellente narratrice, dallo stile molto originale e fuori dagli schemi, premiata in vari concorsi letterari. La sua arte si percepisce come i clic di una macchina fotografica alla ricerca spasmodica degli attimi da raccontare, senza fronzoli formali e con tutta l'essenza concreta del loro snodarsi.
Collabora con il Corriere di San Nicola, dove conduce le rubriche “Ecologia e salute” e "Musiche originali del Duo Rainone/Chiacchio", e si occupa prevalentemente di problematiche ambientali con un occhio, molto particolare, anche alla scuola.

©Corriere di San Nicola