Aria di primavera (e di roghi) nella terra dei fuochi

L’intramontabile stagione dei roghi accompagna le temperature primaverili di questi giorni. Aria tossica tutto l’anno, ma adesso possiamo fare qualcosa.

 


I Tg e la maggior parte della stampa locale e nazionale, da anni, sembrano ignorare la terra dei fuochi, perciò bisogna risalire alle ultime notizie, per continuare nel racconto.

Qualche mese fa il comitato “Stop al biocidio” insieme con altre associazioni ha firmato, con il Ministro dell’Ambiente, una carta contenente alcuni punti sulla terra dei fuochi. Erano punti da attuare per combattere il fenomeno roghi. La notizia di oggi è l’attesa (starete pensando: ancora? dopo trent’anni? Sì, l’attesa). Si aspettano, dunque, le mosse del nuovo governo. Cosa farà? Cosa dirà? Cosa starà pensando di fare per risolvere le problematiche legate alla terra dei fuochi? Ma, soprattutto, ci sta pensando? Aspettiamo, dunque, con la consueta ansia e con grande pazienza, che arrivino le risposte. L’altra recente notizia, di cui abbiamo precedentemente già parlato, è stata l’acquisto di telecamere per i territori di Giugliano e Caivano, per riprendere e arrestare, multare, condannare al rogo i responsabili degli sversamenti illeciti. Anche su questo fronte, notizie non pervenute. 

Cosa c’è dietro alla Terra dei fuochi e cosa possiamo fare per arginare questo fenomeno? 

Facciamo un passo indietro e arriviamo a novembre 2020, quando i militari della stazione carabinieri forestale di Napoli scoprono a Frattamaggiore un'azienda tessile con all'interno cinque persone che confezionavano abiti con macchine da cucire. La fabbrica fantasma (ce ne sono migliaia) non risultava essere iscritta nel registro delle imprese, i proprietari erano sprovvisti di autorizzazioni in materia ambientale, urbanistica e di sicurezza sul lavoro. I carabinieri hanno anche sequestrato 30 sacchi di rifiuti, destinati ad alimentare roghi. I militari hanno anche avviato accertamenti per verificare se i lavoratori a nero di quella fabbrica beneficiassero di sussidi, come il reddito di cittadinanza, alla faccia di imprenditori e lavoratori onesti. Di questi tempi, l’integrità morale è sempre di più un pessimo affare, non conviene.

È questo ciò che accade fra Napoli e Caserta, dove il copione è sempre lo stesso e si chiama illegalità legata alla criminalità. Vi sono alcune strade di periferia, che diventano discariche; è in quei posti che esistono fabbriche clandestine, che non rispettano regole, non pagano tasse e, soprattutto, producono rifiuti che saranno dati alle fiamme in aperta campagna.

Qualche esperto (ma forse non bisogna essere intenditori per capirlo) pensa che ci sia un legame fra la terra dei fuochi e i manufatti taroccati, ad esempio le borse e le scarpe false o altri prodotti di pellame, ecc. Il vero problema è che i singoli cittadini non credono di poter contribuire a contrastare attivamente e in modo efficace i roghi; si sbagliano, basta non acquistare prodotti falsi. Diventare consumatori consapevoli serve a noi e agli altri, all’ambiente, alla salute, all’economia e può traghettarci verso la salvezza. 

I rischi di borse e scarpe false o parallele 

Perché non bisogna acquistare prodotti contraffatti? I motivi sono semplici: danni alla salute, derivanti da agenti chimici e materiali altamente tossici, danni all’occupazione onesta, danni all’economia sana, aumento della criminalità, aumento dei roghi, danni allo Stato e, infine, chi acquista prodotti falsi rischia una sanzione da un minimo di 100€ fino a un massimo di 7.000€.
Il rapporto annuale del Censis evidenziò nel 2018 circa 1500 roghi, di cui 1250 causati da rifiuti domestici, mentre gli altri da scarti di produzione come stoffe, pellami, gomma, pneumatici, plastica, con un impatto ambientale altamente tossico.
A febbraio scorso nei comuni di Saviano e Caserta un’operazione di controllo straordinario interforze contro lo smaltimento illecito e i roghi di rifiuti industriali, artigianali e commerciali ha portato al sequestro di sei attività commerciali, alla denuncia di nove persone fra lavoratori irregolari rei di illeciti ambientali, sanzionato 22 autoveicoli, sequestrato 3490 mq di terreno e 35 mc di rifiuti speciali. L’operazione ha richiesto l’intervento di 23 equipaggi per un totale di 58 unità interforze nelle località e nei siti in cui abitualmente vengono abbandonati in modo illecito i rifiuti pericolosi.
Tali interventi, che, da soli, non rappresentano la risoluzione definitiva al problema (dovrebbero essere impiegate molte più forze congiunte in modo costante), nascono dalla collaborazione fra prefettura di Napoli e quella di Caserta, le quali, insieme alle altre forze di polizia delle province, agiscono seguendo la programmazione proposta dall'Incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi nella regione Campania nell'ambito della Cabina di regia "Terra dei Fuochi".

La Campania, un tempo Campania Felix, oggi è zona rossa, a causa dell’aumento dei contagi per Covid. Durante il primo lockdown avvenuto esattamente un anno fa, gli abitanti di questa terra ritornarono a respirare, anche se per poco e solo in parte, la vera aria di primavera. La triste verità è che i roghi non chiudono mai, l’illegalità non va mai in vacanza e l’avidità e il profitto supereranno sempre il diritto alla normalità.
Il 25 luglio 2019, Sergio Rizzo, stimato giornalista e scrittore, su La7, durante la trasmissione Coffee Break, affermava che nella terra dei fuochi esistono circa 1500 fabbriche clandestine e nessun controllo. Oltre alle prefetture, alle forze dell’ordine, alle istituzioni non corrotte, ora anche noi cittadini possiamo fare qualcosa. Non singolarmente, insieme sì, ognuno facendo la propria parte, acquistando con consapevolezza, con gesti semplici, pensando all’ambiente e alla salute. È necessario iniziare a considerarsi comunità, una comunità che solo in Campania conta sei milioni di abitanti, mentre sull’intero pianeta otto miliardi. Forse, non siamo così soli, e adesso possiamo fare qualcosa. 

Giovanna Angelino

©Corriere di San Nicola

LifeStyleSlow.com 

Leggi anche: 

https://www.corrieredisannicola.it/dalla-provincia/notizie/dalla-provincia/di-rifiuti-tossici-si-muore-chi-lo-dice-si-vive-benissimo

https://www.corrieredisannicola.it/ambiente/notizie/ambiente/terra-dei-fuochi-la-cronistoria-di-un-disastro