WORKING PROGRESS -di Antonio Serino- (Introduzione e parte I)

Il Corriere di San Nicola si pregia di pubblicare, in varie puntate, una "raccolta di riflessioni" di Antonio Serino, che, come dice l'autore, "non costituiscono e né vogliono auto valutarsi in alcun modo quale strumento su cui basarsi per eseguire analisi sociologiche, psicologiche o, per di più psico-religiose, ma hanno il solo scopo di contribuire o, se si vuole, di dar forza a far meglio comprendere come meditazioni e riflessioni, basate su concetti e principi fondamentali, in questo caso quelli cristiani, possano contribuire a trasformare la propria vita, migliorandola e, contemporaneamente, a portare benefici all’intera società".

 

Working Progress

-Antonio Serino-

In copertina:  Mandala colorato

Nell’ambito europeo sono i Mandala sono considerati come gli strumenti utili al ripristino della mente e del cuore. Si tratta di disegni utilizzati in diverse discipline per identificare aree sacre che estromettono influenze esterne ma gli orientali li utilizzano invece per rappresentare l’universo e guida verso l’illuminazione

Marzo 2021

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Ai miei cari genitori

Ida e Saverio

Presentazione

Giunti ad un certo punto della propria vita s’intuisce come il proprio modo di vivere abbia originato esperienze fuori dal normale, intendendo per tale cognizioni di atteggiamenti dovuti esclusivamente il proprio vissuto, dal quale l’uomo ha potuto discernere per le scelte da effettuare in futuro. Questo genere di opzione è, quindi, strettamente personale, non si acquisisce sui libri di scuola ma solamente nell’accademia della strada, dove ogni evento produce sensazioni ed emozioni che, vissute in un certo modo, influenzeranno il prossimo futuro.   Le riflessioni che qui sono rappresentate non costituiscono e né vogliono auto valutarsi in alcun modo quale strumento su cui basarsi per eseguire analisi sociologiche, psicologiche o, per di più psico - religiose, ma hanno il solo scopo di contribuire o, se si vuole, di dar forza a far meglio comprendere come meditazioni e riflessioni, basate su concetti e principi fondamentali, in questo caso quelli cristiani, possano contribuire a trasformare la propria vita, migliorandola e, contemporaneamente, apportare benefici all’intera società. Infatti, si tratta di fatti, eventi ed elaborati scaturiti da esperienze, pensieri, riflessioni e valutazioni personali, che probabilmente anche tante altre persone avranno vissuto e continuano a sperimentare, semmai con altre modalità, ma che comunque hanno lo stesso iter e la stessa finalità: poter originare un miglior sistema di meditazione personale producendo, nel contempo, un miglioramento delle qualità sia riflessive che interpretative.

L’intento, quindi, è quello di consigliare, a chi è in particolare attento a tematiche importanti, di seguire un iter non prestabilito, né tantomeno programmabile e di rifarsi ad una mera interpretazione individuale, cosciente, ancora meglio se ispirata ai concetti cristiani che, come ben sappiamo, basandosi su principi di pace, equità, concordia e giustizia, offrono gli spunti necessari per adeguare la propria vita a regole sane, che hanno il proprio fondamento sul discernimento.  

Il passo più importante per l’apertura mentale è il liberarsi dei giudizi e dei pregiudizi, perciò saremmo portati a chiederci quanto siamo disposti a predisporci al nuovo, quanto vogliamo veramente essere una nuova persona, un nuovo soggetto che voglia accettare che qualcosa di nuovo, di extra, invada la nostra vita? Dobbiamo in primo luogo guardare al di là del naso, vedere o considerare nuovi pensieri, idee, riflessioni sulle proprie “vecchie” convinzioni. Non bisognerà fermarsi all’apparenza ma porsi domande, sempre domande. A questo punto l’essere predisposto o che ci si vuole predisporre, deve liberarsi delle proprie solite idee, aprirsi a larghe vedute, essere ricettivo a tante altre sensazioni, ad altri stimoli, tante ispirazioni che finora erano rimasti esclusi da ogni immaginaria portata, può darsi anche presenti ma sempre latenti nella nostra mente ma mai così prorompenti a tal punto da rivitalizzare il proprio IO.

Direi che tale persona, in questa circostanza, inizia veramente a vivere.



Parte Prima

 

Cosa, come, perché ?

  1. IL PUNTO DI PARTENZA

Capita che, riflettendo sul proprio modo di essere e di vivere, ovvero come ti poni verso il mondo che ti circonda, all’improvviso ti rendi conto di un qualcosa che proprio non rientra negli schemi quotidiani, un certo non so che ti mette in imbarazzo, perché ti pone delle domande che esulano dal tuo stesso modo di vivere; dei quesiti che pongono il tuo essere al centro dell’atten-zione: cioè, in altre parole, fanno sì che diventi tu stesso l’oggetto della verifica. Inizia così una inaspettata e strana introspezione che, d’ora in poi, ti porterà ad esaminare e valutare ogni angolo remoto della tua personalità, delle tue emozioni, dei tuoi sentimenti, delle tue vergogne, delle tue timidezze, delle tue paure. E tanto altro ancora.

Ci si potrebbe chiedere perché ciò avviene, quando avviene, e quali siano le valutazioni che possono scaturire, le deduzioni che originano e le reazioni che possono provocare. In particolare, ci pone la domanda come nasce l’esigenza di eseguire una disamina della propria vita? E poi, vi è fondamentalmente la necessità di fare una tale verifica?

Dato che non sono in possesso dei requisiti professionali abilitanti a dare una risposta ai citati quesiti, ovviamente nella mia esperienza non posso dare un significato esauriente alla valutazione di che trattasi ma avverto la necessità di comunicare come il mio personale vissuto possa aiutare ad esternare, con la massima serenità, tutto quello che produce la personalità di ognuno o meglio, l’atteggiamento verso il prossimo.

La prima obiezione che ci si presenta è che non tutti gli esseri sono uguali, non tutti pensano ed agiscono allo stesso modo e, di conseguenza, ognuno si comporterà a modo proprio, basandosi su quei principi che egli ritiene validi per quel suo modo di vivere. Personalmente, quindi, ritengo sia doveroso porre una distinzione tra queste categorie di soggetti, per cui ho posto fondamentale effettuare una prima classificazione basata sulle modalità comportamentali dell’uomo, caratteristica che divide le persone che ogni giorno incontriamo in due categorie dal punto di vista caratteriale :ci saranno, quindi, soggetti ragionevoli, cioè che si auto esaminano per diversi motivi, vuoi per migliorare le proprie prestazioni e far evolvere la propria condizione umana, intellettuale, professionale, sociale o economica e quelli che, invece, perdurano volutamente nel proprio modo apatico di vivere la vita, perché non interessati agli sviluppi della propria condizione umana: in tal caso, la loro vita trascorrerà come un fiume di calma, senza alcuna onda, senza oscillazioni né interrogativi esistenziali che li coinvolga. Queste persone continueranno a trascorrere indifferentemente la monotonia dei propri giorni. Si potrebbe paradossalmente affermare che saranno proprio costoro a vivere meglio di chiunque altro in quanto la loro passiva vita sociale non li affliggerà con tutto ciò che attanaglia il mondo circostante come le problematiche climatiche, i pericoli naturali, i mutamenti genetici, i conflitti generazionali e, comunque, le diverse tematiche che hanno per oggetto l’innovazione o la variazione dello status in generale.

Chi, invece, come nell’altro caso, tende ad approfondire la conoscenza della propria natura umana, cercherà automaticamente di migliorare quello status, cagionando, di riflesso anche migliorie nella vita sociale.

Per questo motivo alla fine sarà costretto a fare i conti col proprio alter ego, che gli presenterà, di volta in volta, delle verifiche “intime”, che lo condurranno a sostituire l’attuale modo di vivere con altre soluzioni di vita, caratterizzate talvolta da semplici risposte e/o intuizioni che gli agevoleranno il proprio modus operandi.

E’ una categoria particolare di soggetti che intimamente rischia molto: la propria vita, infatti, sarà oggetto di continue sollecitazioni, a disturbi di coscienza e, quindi, di umore che peseranno indubbiamente sul futuro modus operandi.

La cosa brutta è che la fase di cambiamento non giunge ad una data scadenza, o a seguito di studi o di una preparazione culturale, ma è del tutto inattesa, improvvisa.

Questo processo di modifica comportamentale, infatti, può accadere in qualsiasi momento della vita, in età giovanile come in quella matura, propria dell’adulto: dipende dall’equilibrio psicologico raggiunto, nonché dalla predisposizione ai cambiamenti caratterizzanti. E’ come il sottoporsi ad una seduta di ipnosi regressiva, in cui il medico riporta ad un particolare momento della tua vita in cui è sorto un certo problema o un dato evento che ha sconvolto la tua personalità e che adesso ti dà l’opportunità di poter rimediare, mediante l’ausilio di un elemento finora sconosciuto che ti propone di adeguare la tua vita alle tue nuove necessità. Anche se molte teorie conducono a pensare che il ragionamento e la riflessione sono caratteristiche essenziali per lo sviluppo delle relazioni interpersonali dell’uomo, va sottolineato che questa prerogativa, non essendo di comune applicazione, induce a dedurre che solamente una parte degli uomini li pone alla base del proprio arricchimento personale.

Nella maggior parte dei casi questo “processo mentale” inizia a seguito di un fatto memorabile che ha rotto l’equilibrio mentale ordinario, facendo risaltare la differenza tra il proprio vissuto e la nuova realtà. Sarebbe utile riconoscere il momento dello “stacco” cioè quel momento in cui l’io si mette da parte per far posto all’ego in cui la vita corrente, caratterizzata dal normale tran tran quotidiano, cede il passo ad una più importante, segnata da una razionalità intima, spirituale, che esalta il senso stesso della vita, facendo gustare i sapori di tanti valori, conosciuti ma non coltivati, a causa della distrazione che caratterizza lo stesso andamento della vita.

Tale “stacco” che possiamo definire certamente l’evento di rottura, è il momento della vita in cui la riflessione subisce un elevato salto di qualità per raggiungere livelli di qualità superiori, caratterizzati da una sempre più maggiore raffinatezza con il celestiale, un procedimento che definiremmo sublime, che affianca la vita quotidiana con un’altra vita, parallela, in cui forme e sensazioni si evolvono in uno spirito libero e trascendentale.

Può essere causato da un evento importante, oppure può trattarsi di una persona che ha influenzato il tuo modo di vedere le cose o, magari, oppure qualche sentimento o un’emozione che ti ha addolcito ed intenerito il cuore, insomma, un fulmine a ciel sereno che stravolge il tuo iter quotidiano per portarti al riparo dal maltempo cui stavi andando incontro, per condurti verso altri orizzonti, non materiali ma più intimi.

In realtà tale “incontro” diventa in definitiva spunto, cioè un punto di partenza da cui man mano ci si distacca per incamminarsi ad una via meno faticosa che condurrà comunque ad una qualità meditativa più raffinata.

La criticità con la quale bisogna indirizzarsi in questa avventura è, innanzitutto, un metodo che deve essere scevro da vincoli o limiti materiali, una considerazione rivolta al nostro “ego” senza far riferimento a fatti o atti esteriori, cioè non farsi premere e prendere da circostanze influenti, ma agire con concretezza e realismo, vale a dire il metodo col quale l’uomo non sarà mai costretto da terzi elementi a forzare le proprie convinzioni, visto che l’elemento che si pone sotto esame è l’uomo. In altre parole, l’uomo deve porre sotto esame sé stesso, mediante una indagine conoscitiva che, avulsa da mode ed influenze esterne, da condizionamenti sociali, politici economici, ecc. comporterà un esito finale, una soluzione che rappresenterà il principio base per ogni singola problematica che gli si presenterà. Quindi è necessario porre una perfetta verifica su sé stesso, che necessita di una particolare forma di attenzione che di solito non è insita nella natura umana. Per tale motivo occorre costituire una base su cui poggiare le proprie conoscenze. Così, c’è chi applica criteri ispirati alla new age, chi si dedica all’autoanalisi psicologica e chi, come gli esperti orientali, adottano sistemi tecnici, diciamo semiscientifici, subliminali, studiati ad hoc per costruire quelle basi di cui parliamo.

Credo, invece, che la mia personale esperienza di cristiano basti per ciò che mi necessita per porre in essere quanto richiesto. Diceva Jean Guitton, grande intellettuale cattolico “la vita non è un insieme di assurdità, ma un insieme di misteri, sostenuti dal grande Mistero che è l’Amore di Dio”. Questo per affermare che la vita va vissuta all’insegna di un progressivo lavoro di analisi e di riflessione. Ciò porta a capire che la vita è un agglomerato di ombre a cui noi stessi possiamo dare luce se sappiamo valutarla nel senso giusto.

Vivere senza opportune considerazioni e senza obiettivi gratificanti è solamente un …tira a campare.

L’esistenza umana, infatti, è in definitiva una straordinaria avventura in cui l’uomo è direttamente coinvolto nella realizzazione di finalità ben più grandi di quelle che potrebbe immaginare.

Ma per poter partecipare a tale realizzazione occorre che egli predisponga animo e intelletto in simbiosi con la propria vita in cui dovrà concretizzare ciò che è riuscito a comprendere.    

Nella dottrina cristiana sono elencati tutti gli elementi, tutti i fattori, tutti gli spunti necessari che possono aiutare l’uomo nell’arco della sua giornata e per tutta la sua vita. In essa sono definititi tutti i parametri per poter vivere con serenità, giudizio, gioia. Credo che sia sotto gli occhi di tutti il contenuto degli insegnamenti di Cristo che, già a partire dall’enunciazione dei Comandamenti rivela quale sia il concetto basilare del vivere praticando giustizia e bene.

E poi vogliamo valutare cosa ci viene offerto dal discorso sulle “Beatitudini”?

E’ un tracciato di enorme portata. Un significato elevato di cosa sia la vita e come debba essere interpretata affinché migliori la vita del singolo e dell’intera società.

Questo ci fa volgere lo sguardo verso “segni” che catturano la nostra attenzione, un qualcosa di particolare che sia diverso dalla normalità, che affascina la nostra mente facendoci sognare ed immaginare una serenità appagante.

Talvolta siamo portati ad esaminare tutto ciò che gira intorno a noi, e molto spesso lo identifichiamo in determinate fatti o talvolta, in persone che, semmai, colpiscono la nostra attenzione per il fatto che sono stati anch’essi posti al centro dell’attenzione dal Signore, che gli ha donato un qualcosa di particolare che li caratterizza, e li evidenzia tra la moltitudine di persone.

Per questo motivo sovente si incontrano persone di qualsiasi età che ti accorgi subito, pare essere stati baciati dalla grazia, dall’accompagnamento divino, col quale affrontano senza perplessità le vicissitudini che gli attraversano la vita: sono quelle persone che sono “chiamate” a testimoniare con la loro personale storia che va ad influenzare quella di tanti altri spettatori.


(Fine PARTE I) 

©Corriere di San Nicola 



ANTONIO SERINO è nato a San Nicola la Strada, dove tuttora vive. La sua esperienza formativa ha naturalmente matrice cattolica perché fin da piccolo la sua famiglia era composta da persone cattoliche, particolarmente attive nella parrocchia. Per questo motivo ha partecipato alle varie associazioni cattoliche presenti. 
Ha mosso i primi passi nell’Azione Cattolica per poi passare alla vita della Parrocchia fino al Movimento Giovanile Missionario, promosso e curato dal carissimo Direttore Diocesano Don Antonio Pasquariello. In questo Movimento, unitamente a tanti altri amici, ha contribuito all’animazione locale mediante raccolte fondi, mostre di oggetti di artigianato africano, nonché attività oratoriali per bambini. 
Ha fatto parte ed ancora annovera la sua presenza in  associazioni culturali e religiose, in quanto fermo assertore che la coesione sia uno strumento basilare per la crescita sociale e solidale. 
Da circa trent’anni è componente del Consiglio degli Affari Economici della Parrocchia, di cui conosce la difficile gestione economico patrimoniale. 
Da circa due anni coordina il gruppo famiglia Betania, fortemente voluto dal parroco Don Franco Catrame, un insieme di famiglie che studia le esortazioni apostoliche firmate da Papa Francesco, necessarie alla famiglia di oggi per comprendere e vivere in un modo più consapevole la vita odierna.
Dal 2020 collabora con il Corriere di San Nicola.




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