Il fallimento dell'umanità

L’Africa, altri paesi in via di sviluppo e il Brasile hanno una bassissima percentuale di vaccinazioni...
Vaccinare il mondo…
and the world will live as one. 

Stiamo assistendo ad un inaccettabile fallimento dell’umanità e della risposta globale. È inaccettabile vedere paesi che accumulano vaccini e iniziano a immunizzare i gruppi a basso rischio mentre i paesi in via di sviluppo non hanno nemmeno iniziato a vaccinare gli operatori sanitari in prima linea in strutture ospedaliere già al punto di rottura.
(Silvia Mancini, esperta di salute pubblica, Medici Senza Frontiere).

Lo ripetono in continuazione: la questione vaccini non è una questione politica, non si tratta di gerarchia o di apartheid, ma la realtà non è questa. A giugno il G7 dovrà affrontare la vaccinazione di massa del mondo.
Allo stato attuale, i paesi ricchi che rappresentano circa il 18% della popolazione mondiale hanno acquistato circa 4,6 miliardi di dosi. A oggi sono stati somministrati circa 780 milioni di vaccini, ma meno dell'1% sono andati alla popolazione dell'Africa sub sahariana. L’immunizzazione dell'Occidente, e di una minima frazione del mondo in via di sviluppo, permetterà al Covid-19 di diffondersi, mutare e minacciare la nostra vita nel futuro. 
Intanto, in Italia, già molte isole sono Covid free, e questa politica spiega come siamo ben lontani dall’abbandonare una filosofia egoistica ormai radicata nel nostro modo di pensare, ma la verità è che non possiamo più salvarci se non salviamo tutto il mondo. Il G7 dovrà fare uno sforzo immane, innanzitutto, un cambio di mentalità, scendendo una volta per sempre, dal piedistallo. Dovrà guidare una mobilitazione di operatori sanitari locali, forze armate, organizzare e attuare il trasferimento di tecnologie, dialogare con le industrie farmaceutiche, perché l’ipocrisia del “Siamo tutti uguali” ci ha stancato da un bel po’.

Il Comandante Figliuolo sta facendo un ottimo lavoro, con i vaccini a disposizione (ancora pochi), e ripete che bisogna raggiungere il maggior numero di persone, ma questo bisogna farlo non solo in Italia. Bisogna raggiungere tutte le zone del mondo, in particolar modo quei paesi che sono in difficoltà, come il Brasile e i paesi africani.
Purtroppo abbiamo ben sperimentato sulla nostra pelle (ma mai abbastanza!) la frase di Quinto Orazio Flacco: Se brucia la casa del tuo vicino, la cosa ti riguarda…e molto! Perfino molti rappresentanti di Medici senza Frontiere hanno lanciato appelli alle istituzioni, perché si vaccini l’Africa al più presto.

L’emergere di nuove varianti Covid-19 dovrebbe guidare l’assegnazione dei vaccini in tutto il mondo. Abbiamo già visto il Sudafrica costretto a interrompere la sua campagna di vaccinazione a causa della minore efficacia di un vaccino rispetto alla variante 501Y.V2. Se il leader degli stati ricchi e le aziende farmaceutiche non agiranno rapidamente in questa direzione, rischiamo di generare nuove pandemie di Covid-19 resistenti ai vaccini. L’equità e la solidarietà potrebbero invece arginarla.
Tom Ellman, direttore unità medica MSF dell’Africa meridionale.

Sebbene il meccanismo COVAX sia stato concepito per lo sviluppo dei vaccini e una loro equa distribuzione, stenta a decollare e ad oggi in 130 paesi deve essere ancora somministrata una singola dose di vaccino secondo quanto riportato dall’OMS. COVAX manca di trasparenza, elemento cruciale nei confronti dei paesi partecipanti. È chiaro che il sistema globale di accesso ai vaccini è per sua natura imperfetto e va migliorato e chiediamo a GAVI e ai donatori di riconoscerlo e agire.
Silvia Mancini, esperta di salute pubblica MSF.

Se non vogliamo che la nostra casa bruci, se non vogliamo che ritorni come un boomerang una pandemia che da mesi cerchiamo di allontanare, dobbiamo abbandonare vecchi stereotipi e convinzioni. La logica del profitto e del potere è la droga di stati e industrie farmaceutiche, ma è arrivato il momento che altre forze, diano vita a un cambiamento vero. Quei sistemi non cambieranno mai, anche se hanno miseramente fallito. 

Vaccinare il mondo…
and the world will live as one. 
John Lennon.

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola