Nasce il Comitato per l’intitolazione della Rotonda a Don Oreste

In occasione del quinto anniversario della scomparsa del compianto parroco di Santa Maria della Pietà, prende corpo la significativa proposta di un cittadino sannicolese, sposata dal Corriere di San Nicola.

 

Sono già numerosissime le firme di adesione al nascente “Comitato per l’intitolazione della Rotonda a Don Oreste”.
L’idea, come già pubblicato nei mesi scorsi sul ns. giornale, è partita da un cittadino sannicolese ed è ampiamente condivisa in città, in primis dal Corriere di San Nicola.
E’ in corso la preparazione della lettera di proposta alla pubblica amministrazione (la prima firma è di Angela Carozza), che sarà prossimamente consegnata al Comune di San Nicola la Strada.
Non hanno certamente bisogno di spiegazione le motivazioni da cui nasce l'iniziativa.
Don Oreste, volato in cielo il 28 giugno 2016, si donò alla comunità sannicolese per venticinque anni. Un faro sempre acceso, un missionario della carità, un servitore instancabile sempre in prima fila per la difesa dei deboli, per l’affermazione della giustizia sociale, per la salvaguardia dell'ambiente e del creato. Istituì la “Mensa della Fratellanza” e condusse con indomito coraggio due grandi “battaglie” che hanno segnato moltissimi anni la storia di San Nicola la Strada: la protesta contro la megadiscarica LoUttaro e la richiesta di costruzione di una nuova più grande chiesa alla Rotonda con annesse strutture per lo svolgimento delle attività parrocchiali.

  

Nato a Santa Maria a Vico il 2/5/1937, Don Oreste fu ordinato sacerdote il 28 ottobre del 1961 nell'ordine dei Frati Minori Cappuccini scegliendo di vivere in convento (Napoli fu una delle sue destinazioni) con il nome di Padre Marco, che gli fu assegnato. Nel 1980, motivi di salute lo costrinsero a lasciare la vita monastica per passare nel clero secolare. Fu anche parroco in Castelmorrone presso le parrocchie di Sant'Andrea e San Michele. Il 21 gennaio del 1990 il Vescovo Mons. Francesco Cuccarese lo volle alla guida della Parrocchia della Rotonda, che ha guidato fino al dicembre del 2014.
Don Oreste in un quarto di secolo è stato protagonista di un cammino nel quale è riuscito a coinvolgere la popolazione intera dei fedeli, mettendo in moto una serie incessante di iniziative che hanno arrecato immane ricchezza spirituale, acceso entusiasmo di crescita, realizzato disegni di bontà. L’opera missionaria di Don Oreste è stata soprattutto opera del cuore e dell’immenso sentimento di servizio che ha animato tutte le sue azioni. Virtuoso nella semplicità, dotato di naturale carisma, Don Oreste ha lasciato il segno in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: un segno d’amore, di speranza, di disponibilità incondizionata per il prossimo, di aiuto per i bisognosi.
Laureato in filosofia, professore di lettere per molti anni alle scuole medie, consigliere membro del collegio dei revisori dei conti dell’I.S.C. della Diocesi di Caserta, Don Oreste Farina era anche appassionato di teatro e di folclore popolare (sua l’idea della “Rotondinfest” degli inizi anni ‘90, poi proseguita in altre varie forme sempre più cariche di passione e di socialità, per essere poi riproposta a settembre del 2011), nonché bravissimo musicista con particolare predisposizione per la fisarmonica, l’organo e il pianoforte.
Per lui, “servo di tutti”, la comunità parrocchiale è sempre stata una grande famiglia, dove egli ha esercitato con amore il ruolo di Padre e Fratello per venire incontro, in primo luogo, ai poveri, ai bisognosi, agli emarginati.
La “Mensa della fratellanza”, da egli istituita sin dagli inizi del suo ministero alla Rotonda, è stata indubbiamente una delle più importanti opere sociali mai sorte a San Nicola la Strada, nella quale l’amore per il prossimo e l’esigenza di affermarlo nella concretezza della quotidianità si sono fusi ed amalgamati in un disegno dagli altissimi contenuti cristiani.
Don Oreste è stato sempre in prima fila in tutte le occasioni che hanno visto in gioco la difesa dei diritti dei più deboli e la promozione della solidarietà. Non ci sono mai stati ostacoli di alcuna natura, politica o ideologica soprattutto, che siano riusciti a frenarne l’impeto onesto e generoso verso l’affermazione della giustizia e la salvaguardia dei diritti umani. Due esempi su tutti: la estenuante “battaglia” per la costruzione della nuova chiesa della Rotonda e la lotta contro il “mostro” LoUttaro, momenti che hanno visto Don Oreste scendere in campo ancora più forte della sua grande fede, nel nome della giustizia e con carica straripante di umanità. Il “sogno” di un nuovo tempio alla Rotonda lo ha impegnato allo spasimo per tutto il lungo tempo durante il quale ha guidato la parrocchia. Consapevole che una stupenda chiesetta settecentesca da ottanta posti a sedere, come chi scrive ha sempre voluto ribadire, e con una pertinenza a malapena sufficiente per accogliere una scrivania ed un vestibolo, non rappresentino di certo i connotati più qualificanti per una comunità di diecimila anime che vuole crescere e che sente il desiderio di munirsi degli strumenti indispensabili per aprire le porte a tutti i fedeli. Un “sogno” che, oggi, purtroppo, sogno è rimasto. Un “sogno” che impone a chi ci ha veramente creduto, insieme con lui, di continuare a lottare. Pur nella amara consapevolezza che tutto ormai è inutile.
Se per Don Oreste, umile figlio del volontariato, “la parrocchia deve essere centro di fede, di liturgia e di amore al servizio dell'uomo per promuovere, incoraggiare ed aiutare la vita sacramentaria e liturgica e la gestione del tempo libero in tutte le componenti umane”, allora sì che dobbiamo essergli ulteriormente grati per aver alimentato con ineguagliabile slancio questi enormi valori su cui si edificano le fondamenta della comunità religiosa.
Se “tutti, in parrocchia, non devono sentirsi esclusi, emarginati o allontanati, ma ognuno deve essere protagonista di una storia che si trasforma e si evolve nella ricerca sincera del miglioramento umano, sociale e religioso”, ebbene sì, di tutto questo dobbiamo essere grati al più grande “missionario” che la storia di San Nicola la Strada ricordi.

Alle ore quattordici di martedi 28 giugno 2016, Don Oreste Farina volò in cielo.
Fu uno dei giorni più tristi nella storia di San Nicola la Strada.   







Per tenere sempre accesa la luce su Don Oreste, Nicola Ciaramella ha creato, l’8 luglio 2016, il Gruppo Facebook "DON ORESTE NON E’ ANDATO VIA”, dove vengono riproposti gli articoli, le foto, i video e gli audio, ovvero l' ingente archivio giornalistico del Corriere di San Nicola riguardante la sua vita e le sue opere, nonché foto, pensieri e ricordi inviati dagli iscritti.

LEGGI GRUPPO FACEBOOK
https://www.facebook.com/groups/299907317065781/?fref=ts 







Per iscriversi al Gruppo Facebook “Don Oreste non è andato via!”
 
https://www.facebook.com/groups/299907317065781/?fref=ts


 

Foto simbolo dell’attenzione che il Corriere di San Nicola e il suo direttore hanno sempre dedicato ad un “sogno” che non si è ancora realizzato…
Giugno 2007: Nicola Ciaramella dona a Don Oreste Farina i salvadanai con le offerte raccolte attraverso le "Cartoline della Città". L'iniziativa, realizzata a proprie spese da Ciaramella e partita nel giugno del 2005, fu ispirata ad un duplice fine: diffondere dovunque il nome, la bellezza, la storia, i valori e l'immagine della nostra Città (furono stampate diecimila cartoline con tutti i luoghi più belli di San Nicola la Strada) e dare un piccolo, simbolico contributo alla Parrocchia per la raccolta di fondi destinati alla costruzione della nuova chiesa della Rotonda (tutti coloro che ritiravano cartoline potevano, infatti, fare libere offerte, depositandole in salvadanai appositamente creati e messi a disposizione nelle edicole ed in altri esercizi commerciali della città).
...Quella "nuova chiesa" che è rimasta nei sogni di tutti, ma soprattutto in quelli dell’amatissimo Don Oreste...  


Le sei ""Cartoline della Città" realizzate da Nicola Ciaramella nel giugno del 2005 ed il retro con l'indicazione degli scopi dell'iniziativa.


A seguire, qui sotto, ecco come consultare, per quanti ancora non lo sapessero, la "Ricerca articoli" del Corriere di San Nicola (on line e cartaceo). Il quotidiano sannicolese rappresenta l' UNICO dossier esistente sulla vita e sull'impegno che Don Oreste Farina ha dedicato per un quarto di secolo a San Nicola la Strada. Enorme la mole di articoli, foto, video e audio che il direttore Nicola Ciaramella, grande devoto di Don Oreste, non ha mai smesso di pubblicare per raccontare le opere di un grande servitore della comunità, lasciandone tracce indelebili. 

Come trovare gli articoli su Don Oreste nel Corriere di San Nicola on line


Come trovare gli articoli su Don Oreste nel Corriere di San Nicola cartaceo



Nicola Ciaramella con Don Oreste Farina alla serata conclusiva del "Premio Il Ponte" 1992

VIDEO




Don Oreste cuore e rabbia
https://www.corrieredisannicola.it/video/notizie/media-gallery/video-gallery/don-oreste-cuore-e-rabbia 
(IN RISTRUTTURAZIONE...RICOLLEGARSI PIU TARDI...) 


Don Oreste e la "Mensa della Fratellanza"
https://youtu.be/JXwurQgLKt8



 Don Oreste contro il “mostro” LoUttaro 
https://www.corrieredisannicola.it/video/notizie/media-gallery/video-gallery/don-oreste-a-lo-uttaro

Domenica 11 febbraio 2007: al termine di una marcia di protesta accompagnata dalle note e dai versi di “Fermate il mostro” (famosa canzone scritta dalla cantautrice e testimonial per la pace e per la difesa dell’ambiente Agnese Ginocchio, diventata "colonna sonora" di tutte le manifestazioni ambientaliste dell’epoca), nei pressi della discarica Lo Uttaro, Don Oreste Farina parla alla enorme folla di cittadini partecipanti all’evento organizzato per scongiurare l'apertura, alle porte della città di San Nicola la Strada, di un nuovo mega-deposito di rifiuti voluto dalla Provincia, dal sindaco di Caserta e dal capo nazionale della protezione civile.
Così parlò Don Oreste Farina: «La nostra conurbazione non si può accontentare di un ristoro di soldi per mettere in pericolo la nostra salute. Per alcuni valgono più i soldi che la salute… Tanti scempi che abbiamo subito per il nostro territorio finalmente fanno svegliare noi che siamo gente, ma non carne da macello. Noi stiamo attenti alla salute di tutti noi… Ci sono tanti ammalati di tumore… Io non lo so, ma tanti studiosi dicono che ci sono più tumori dove si vive “in compagnia” delle discariche… Le amministrazioni non devono aver paura di schierarsi contro il “mostro”. Siate forti voi che amministrate la città, voi che amate la città. Fate in modo che la città non diventi un cimitero. Vogliamo i fiori, ma non i crisantemi… Amiamo la città! Difendiamo la città! Non permettiamo che le mani di alcuni si stendano come minaccia su questa città così bella, così piena di sole, così piena di persone squisite e meravigliose. Parla, Caserta! Non decidere sulla sorte degli altri! Parla, presidente della provincia! Parla, sindaco! Non destinate alla morte coloro che vogliono vivere, coloro che hanno la gioia di vivere, la speranza di vivere, in un mondo dove ci possiamo guardare negli occhi, dove ci possiamo stringere la mano, dove non permetteremo mai che sulla nostra vita incomba un danno così grande…»


Più di un decennio è passato…Ma tutto è come oggi. Tutto, praticamente, come adesso! Né più né meno. La storia si ripete. Cambiano gli uomini, cambiano le casacche, cambia la “location”, ma non l’incoerenza, non la testardaggine, non la faccia tosta. Quello che soprattutto non cambia sono i “mostri”, talvolta momentaneamente messi a tacere per l’insorgenza di altri motivi più impellenti (elezioni sempre dietro l’angolo, ecc.) e che poi, in momenti che meno te lo aspetti perché la ragione sembrava avesse preso la giusta direzione, ricompaiono con tutta lo loro forza o potere o chissà per quali altri interessi.

Da Lo Uttaro a Ponteselice. Dalla una mega-discarica ad un biodigestore.
San Nicola la Strada, in amara compagnia di comuni viciniori, vive una storia che ha dell’incredibile e che forse, per i suoi aspetti di ripetibilità, non ha eguali in tutti gli angoli del pianeta. Una “strage” infinita. Un “massacro” inaudito. Insensibili ed indifferenti alla salvaguardia dell’ambiente che spuntano continuamente e che non hanno mai conosciuto la chemioterapia perché, forse, vaccinati contro tutte le malattie.
Non è stato, purtroppo, il caso di Don Oreste. Don Oreste è morto poco più di un anno fa. Di tumore. Nicola Ciaramella



La "lezione" di Don Oreste a tutti i politici
https://www.corrieredisannicola.it/video/notizie/media-gallery/video-gallery/don-oreste-alla-festa-democratica






AUDIO



Don Oreste a viva voce
https://www.corrieredisannicola.it/audio/notizie/media-gallery/audio-gallery/don-oreste-a-viva-voce

 



Il suo ultimo"ciao"
Don Oreste, con voce flebile e sofferente, quattro giorni prima della sua morte, rivolge il suo saluto alla comunità... Il diacono Don Lino Tiscione ha fatto ascoltare il messaggio, registrato sul suo cellulare, alla platea di fedeli intervenuti alla messa del trigesimo.