“Il ricordo delle vittime, il giardino dei frutti dimenticati e la prima banda musicale”

La gioia e il grazie dei sannicolesi lontani per le “cose belle che a San Nicola si stanno facendo negli ultimi tempi” e ...gli schifosi commenti di due meschini del social che qui abitano e bivaccano. 
Lo sfogo e la risposta di Nicola Ciaramella.



«Spett. Corriere di San Nicola, nel ringraziarvi della vostra continua informazione che è l’unico modo per un sannicolese come me che non vive da tanto tempo nella sua città di origine per sapere cosa lì succede, voglio complimentarmi per le cose belle che a San Nicola si stanno facendo negli ultimi tempi.
La cosa più bella, significativa e commovente è quella della ricorrenza dei nostri concittadini che ci hanno lasciati a causa del covid, poi la scoperta del "Giardino dei frutti dimenticati" e poi ancora la prima Banda Musicale della città di San Nicola la Strada.
Ecco, carissimo direttore, tutte belle iniziative di carattere culturale che fanno sì che il nostro paese venga conosciuto anche fuori dei suoi confini per le cose positive che succedono.
Certo, spesso si leggono sui social sannicolesi feroci critiche per cose anche molto negative, come lo spaccio di droga alla rotonda e l’inciviltà di gente che butta i rifiuti dappertutto e sporcando strade e altri posti del paese. Spesso si denigra la nostra città e la si fa apparire solo negli aspetti negativi. Ma questo porta solo amarezza a chi continua ad amare la sua città anche se vive molto lontano da essa.
Io amo conservare della mia città l’immagine che più mi sta a cuore, con nostalgia. L’immagine che mi piace conservare è sempre quella delle sue cose belle e delle sue bellezze e di quello che di bello accade ogni giorno. Poche ma tanto care cose belle. Da sannicolese che non vive nella sua città e che la vita lo ha portato a crearsi altrove la propria vita, ma che la sua città la porta sempre nel cuore, dico che mi deprimo quando la gente fa apparire sui social solo cose brutte e negative.
Forse è gente che non ha il sentimento di amore per la sua città come ce l’ha chi pur non vivendo lì è sempre innamorato del suo paese dove è nato e dove ha vissuto anni della sua vita.
Ecco, questo vorrei dire. San Nicola la Strada ha, come tutte le città cose anche negative, ma la sua vera immagine è di una città meravigliosa. Tante cose belle e iniziative belle che succedono come quelle innanzi descritte, sono queste la vera immagine di San Nicola la Strada. E’ disonesto farla apparire solamente con le sue negatività come fanno la gente sui social. Egregio direttore, mi piacerebbe vedere pubblicata questa mia lettera, se lo ritiene opportuno. E dico ancora grazie al Corriere di San Nicola».  

Arcangelo Tranquillo, Remanzacco, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
20/7/2021

-E’, questa, soltanto una delle tante lettere, mail, messaggi che continuamente mi arrivano per ringraziarmi dell’impegno che dedico all’informazione e alla promozione ed organizzazione di iniziative riguardanti la nostra città.
Che dire, se non grazie io a chi mi scrive? Sono io a dover ringraziare per l’attenzione che migliaia di cittadini mi dedicano ogni giorno. Ma un grazie particolare va soprattutto ai sannicolesi che qui sono nati e che non vivono più a San Nicola la Strada, che di altre città sono cittadini e che in altre città hanno le loro famiglie.
Non ci sono parole da aggiungere a questa bellissima lettera.
Il sentimento puro di un sannicolese che vive lontanissimo dalla sua città di origine è qualcosa di meraviglioso, inattaccabile.
Per certi versi, considerato il peso della “nostalgia” di cui parla, anche più intenso e sincero di quello provato da qualche sannicolese che qui vive e bivacca, che crede di essere il dio della verità, che è solito riversare sui social tutta la schifezza della sua cosiddetta presunta (dai deficienti come lui) “personalità”.
Le tre bellissime iniziative che il nostro esimio lettore da Remanzacco menziona hanno trovato il consenso di tutta la popolazione sannicolese.
Eccetto due meschini del social, che hanno addirittura fatto ironia sulla cerimonia in memoria delle vittime della pandemia.
State a sentire: uno che sta sempre a ciarlare in piazza (lo conosco, è un presuntuoso inarrivabile, non ha un tubo da fare e pensare perché nella sua vita non ha mai fatto e non ha mai pensato) ha scritto, coprendosi di vergogna, che l’iniziativa promossa dal Corriere di San Nicola, dalla Parrocchia Santa Maria degli Angeli e dalla Parrocchia Santa Maria della Pietà per ricordare le vittime sannicolesi del covid e per proporre l’istituzione della Giornata delle Vittime Sannicolesi del Covid sono tutte chiacchiere...
Un altro, che non conosco e che mi auguro di non incontrare mai perché vomiterei solo a sfiorarne lo sguardo, sempre riferendosi allo stesso evento, con una sfacciataggine pari alla sua idiozia, ha chiesto, commentando con sarcasmo il post che annunciava l’evento del 9 luglio, ...se a San Nicola ci fossero stati dei morti per Covid...
Due meschini, due squallidi -gli unici in assoluto in un oceano di condivisioni- che hanno buttato fango su un evento che non sono degni neanche di nominare.
Vergognosa rappresentazione dello squallore. Parole vergognose, oltre che offensive, non tanto nei miei confronti, nei confronti dei Parroci con me promotori, delle Istituzioni che sono intervenute e dei Cittadini che hanno partecipato alla cerimonia, ma soprattutto nei confronti dei familiari delle vittime.
Vergogna assoluta! Dovrebbero chiedere umilmente scusa! Ma è difficile credere che gente così possa farlo, perché la loro ignoranza non gli permette di capire il significato di questa parola.

Tornando alla lettera del nostro lettore nato a San Nicola la Strada che vive lontanissimo da San Nicola, beh...io non credo di avere particolari meriti per i quali essere ringraziato.
Io sono semplicemente nato, cresciuto e pasciuto, come si suol dire, a San Nicola la Strada. Io sono semplicemente un vecchio giornalista, iscritto da oltre trent’anni all’Ordine, che non ha mai fatto il giornalista per soldi. Io sono un inguaribile volontario dell’informazione. Per tenere, aggiornare e rinnovare i mezzi che occorrono per informare le persone su quello che accade a San Nicola la Strada spendo soldi dalla mia pensione, se qualcuno mi offre onestamente un compenso anche di un euro per un lavoro giornalistico da fare mi fa passare subito la voglia di farlo, tolgo tempo alla mia famiglia, mi prendo amarezze. Sono il giornalista più ...particolare che esiste al mondo, diciamo pure uno stronzo, e su questo non c’è dubbio alcuno. Ma sono l’unico giornalista ad avere fondato nella storia di San Nicola la Strada giornali per la città di San Nicola la Strada e che portano nella loro intestazione il nome di San Nicola la Strada (il Corriere di San Nicola è la più longeva testata locale della provincia di Caserta e tra le più antiche della Campania). Sono un giornalista libero, non sono mai stato legato a qualcuno o a qualcosa, mai ho sventolato altre bandiere se non quella della travolgente passione e dello sviscerato amore per la mia città natìa. Sono un incosciente che non si rende conto del lavoro continuo che ci ha messo e che ci mette nel creare e nel condurre il Corriere di San Nicola. Non mi rendo conto di aver creato una vera e propria enciclopedia della mia città, dove c’è tutta la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni, la sua quotidianità.
Prima mi faceva arrabbiare, ma oggi mi fa sorridere e quasi tenerezza, il giornalista che scrive dieci o quindici righe ogni tre mesi oppure spettacolari citazioni in latino o in greco copiaincollate per far vedere che egli è bello ed intelligente.
Non mi rendo conto che avrei bisogno ogni tanto di riposare, sia per la mia età (mi sto avvicinando ai primi settanta), che, soprattutto, per i notevoli danni che il mio corpo ha subìto negli ultimi otto anni in seguito a cinque interventi chirurgici, chemio e radioterapie per un tumore primario al colon e per varie metastasi al fegato e al polmone. Ma sto benissimo! Non sono mai stato così bene. Non piango sulle mie sventure. Mi sento forte e voglio continuare per altri cento anni. Voglio illudermi di essere immortale per poter sempre immortalare quello che succede nella mia amata città.  
La mia forza è l’umiltà. La mia ragione di non demordere anche quando l’amarezza cresce, è il rispetto che nutro per le tantissime persone che mi stimano.
Voglio continuare ad essere quello che sono per tutto il resto della mia esistenza.
Me ne frego dei presuntuosi. Me ne frego degli ignoranti. Me ne frego dei maleducati. Ho imparato, col tempo, a saperli tutti perdonare. Qualcuno mi dice che per questo sono un imbecille. Sì, forse è così, ma gioisco quando lo ascolto.
Ma ancora di più gioisco quando dico GRAZIE.
Grazie io lo so dire sempre, mi riempie l’animo, mi rinsalda il cuore. Me lo hanno insegnato mio padre e mia madre sin da quando cominciai l’asilo dalle monache.
GRAZIE non è una parola. GRAZIE è un sentimento. Solo se si sente lo si può pronunciare.
GRAZIE lo dico a tutti i miei lettori, vicini e lontani, che hanno San Nicola la Strada nel cuore. Sono loro la mia ragione di essere. 

Nicola Ciaramella 


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