La compagnia di Domenico Palmiero, già plurivincitrice nelle precedenti due edizioni della rassegna romana, andrà in scena con il nuovo lavoro di Crescenzo Autieri "Gian Maria, una parola!"
La Compagnia di teatro FSSL di San Marco Evangelista parteciperà anche quest’anno al Festival Teatrale Nazionale "TEATRAMM" del Teatro Marconi di Roma con la direzione artistica di Emiliano De Martino e Felice Della Corte.
Si tratta della terza edizione: nelle due precedenti la compagnia diretta da Domenico Palmiero fece man bassa di premi, vincendo sia nel 2019 che nel 2020 quelli per miglior attore (sempre Domenico Palmiero) e poi per miglior testo inedito (“Work in progress” di Crescenzo Autieri nel 2019) e migliore spettacolo (“Anniversario di matrimonio” di Crescenzo Autieri nel 2020).
Il tutto oltre a vari premi speciali e piazzamenti.
FSSL andrà in scena martedi 31 agosto, alle ore 19, con "Gian Maria, una parola!" di Crescenzo Autieri.
La regia è di Domenico Palmiero, che così ci spiega lo “spirito” dominante della commedia:
«In una divisione del male non più in senso oppositivo, ma diviso su tre livelli (Assoluto, condizionato e completamente assente) si muove il puro, che corrisponde al semplice: Gian Maria, in una parola, logica sillogistica mescolata all’ossessivo compulsivo di un corpo che si impone con la sua fragilità. Quanta sofferenza! Non tanto nella descrizione di maltrattamenti subiti, ma nell’incapacità e nello stesso tempo nello sforzo sovrumano e quasi divino di far emergere la verità. Il puro disperatamente si muove tra gli incompresi, perché incompresi sono gli altri. Incomprensibile è il male gratuito finalizzato al lucro, al volgare accumulo di ricchezze. E Gian Maria vince, vince quando balbetta, vince quando si inceppa nell’errore, vince quando subordina il suo linguaggio a quello degli altri denigrandoli e chiamandoli con il loro nome. Circondato dal fallito, dalla “cessa”, dalla vecchia perennemente insoddisfatta, dal buono incapace e vigliacco. Lui li chiama tutti con il loro nome e vince. Unico suo alter ego Chiara alla quale riesce a dare lui stesso la forza di non cedere al cielo e di decidere finalmente per il suo bene. Dunque, non una storia di passività, ma una terribile storia di resistenza, che produce talvolta nello spettatore una strana identificazione con quelle manie compulsive che vorremmo reprimere, ma che infine, sono l’indice di una umanità estrema, ma viva, reale, unica, dentro e fuori. Unico cedimento alla memoria… la voce della madre… forza ultima, che salva dal gesto estremo. Fortuna nostra!».
Corriere di San Nicola
diretto da Nicola Ciaramella