“Archeologia svelata”, la sfida del Sistema Museale Terra di Lavoro

Si è svolta, con una interessantissima mostra in contemporanea in tutti i musei della Rete, tra i quali il "Museo della Civiltà Contadina" di San Nicola la Strada, l’ennesima iniziativa promossa dalla meritoria istituzione che mira a riscoprire e valorizzare gli inestimabili patrimoni archeologici del territorio provinciale. 




Porte aperte, giovedi 30 settembre sera, al “Museo della civiltà contadina” di San Nicola la Strada per la mostra “Archeologia svelata – ricerca, creatività e partecipazione” promossa dal Sistema Museale Terra di Lavoro, del quale, dal luglio 2020, fa ufficialmente parte anche la struttura sannicolese sita nel salone borbonico in Piazza Municipio.

Si è trattato di una mostra documentaria con sei diverse sezioni nelle diverse sedi museali. Più precisamente, 48 pannelli diversi, 8 dei quali esposti in ciascuna delle sei sedi dei musei aderenti alla Rete, e cioè Museo di Arte Contemporanea di Caserta, Museo Michelangelo di Caserta, Museo Civico di Maddaloni, Museo Civico Raffaele Marrocco di Piedimonte Matese, Parco Memoria Storica di San Pietro Infine e, appunto, Museo Civiltà Contadina di San Nicola la Strada.

Un tentativo -come si legge nel testo di presentazione dell’iniziativa-  per convincere i concittadini che il patrimonio archeologico è la nostra identità e deve essere tutelato e curato”.

Su ciascun pannello esposto, i visitatori hanno potuto osservare immagini e leggere descrizioni di ricerche e scavi archeologici del tutto nuovi o realizzati in passato e dei quali si era persa la memoria.

La mostra fa parte dell’omonimo progetto (“Archeologia svelata: ricerca, creatività e partecipazione”) finanziato dalla Regione Campania (unità operativa Musei e Biblioteche), il quale si avvale della collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli” (dipartimento di lettere e beni culturali), Università degli Studi di Napoli “Federico II” (dipartimento di fisica) e Museo Provinciale Campano.

La sfida dei musei del futuro: questo, nella sostanza, l'obiettivo fondamentale del progetto, certamente ambizioso, ma entusiasmante, lodevole, auspicabile sotto tutti i punti di vista, che merita la condivisione totale di chi ha a cuore la conservazione, la riscoperta e la valorizzazione degli inestimabili patrimoni storici e culturali, spesso trascurati, di cui può ben vantarsi la nostra terra.

Una sfida che la rete del Sistema Museale Terra di Lavoro, in unione sinergica tra tutti gli aderenti, vuole affrontare lavorando con i giovani ed investendo sui giovani, nella scuola, perché “la costruzione dei cittadini del futuro può e deve fondarsi sulla scoperta della identità locale”.
E “l’identità condivisa del territorio più evidente” non può che tradursi nella “memoria tramandata dai tanti monumenti archeologici, più o meno conosciuti (il Corriere di San Nicola, in una apposita sua sezione, li chiama “Bellezze visibili e nascoste” https://www.corrieredisannicola.it/varie/notizie/varie/san-nicola-e-i-suoi-monumenti)recentemente ritrovati o riscoperti dopo decenni di abbandono nei depositi o nelle carte d’archivio”.

Far sì che i reperti, ritrovati e valorizzati, del passato remoto possano essere inseriti in dedicati programmi didattici (i cui destinatari devono essere tutti: giovani, adulti, famiglie, istituzioni), sviluppabili attraverso la creazione di percorsi/itinerari integrati con visite guidate ed illustrate, è tra i grandi obiettivi che solo grazie alla forza di progetti come quello del Sistema Museale Terra di Lavoro si possono perseguire e realizzare.

Obiettivi raggiungibili attraverso la conoscenza e l’incentivazione della ricerca archeologica, il racconto della storia remota del nostro territorio, il riportare alla memoria testimonianze dei nostri antenati che hanno vissuto su ciascun territorio di riferimento, l’utilizzo appropriato dei potenti strumenti offerti dalla tecnologia moderna.

Otto, abbiamo detto, sono i pannelli che i visitatori hanno potuto ammirare, giovedi 30 settembre, sulle pareti del locale borbonico in cui è ubicato il "Museo della Civiltà Contadina" di San Nicola la Strada.

Questi i temi in essi rappresentati e dettagliati con testi e foto (alcuni dei quali riguardanti comuni viciniori, ma strettamente collegati alla storia sannicolese): 

-La Via Appia;
-San Nicola la Strada tra paludi, boschi e strade;
-Riscoperta della “Tana di Mazzamauriello” (ci fa molto piacere rileggere il titolo di un vecchio articolo del Corriere di San Nicola, pubblicato nel 2008, nel quale è spiegato tutto su questo prezioso reperto: https://www.corrieredisannicola.it/arte-cultura-e-spettacoli/notizie/arte-cultura-e-spettacoli/la-ri-scoperta-della-tana-di-mazzamauriello);
-Archeologia svelata a San Nicola la Strada;
-La centuriazione;
-La tutela archeologica a San Marco Evangelista;
-Le necropoli sannitiche di Casagiove;
-Impianto per la produzione della calce a Casagiove.

Hanno presenziato la mostra, per tutta la sua durata, il sindaco Vito Marotta, l’assessore Maria Natale e il consigliere comunale Giovanni Varriale, nonché il presidente dell’Associazione La Barca di Teseo, Germano Iacelli. Oltre, naturalmente, a Nicola Ciaramella, direttore responsabile del Corriere di San Nicola, sempre ammirato, interessato e contentissimo quando si tratta di assistere, per poi narrarle, alle occasioni ed iniziative volte a ricordare i valori del passato sannicolese.

©Corriere di San Nicola









La homepage del sito internet del Sistema Museale Terra di Lavoro, riconosciuto di interesse regionale ai sensi del Decreto Dirigenziale 60 del 13/05/2016, dopo la Rete dei Musei in Provincia di Caserta riconosciuti di interesse Regione Campania ex L. 12/2005.


Vi aderiscono:

-MUSEO CIVICO "RAFFAELE MARROCCO” PIEDIMONTE MATESE;
-MUSEO CIVICO DI MADDALONI;
-MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA SAN NICOLA LA STRADA;
-MUSEO DI ARTE CONTEMPORANEA CASERTA;
-MUSEO MICHELANGELO CASERTA;
-PARCO DELLA MEMORIA STORICA SAN PIETRO INFINE.

(Nella slide scorrevole manca ancora la foto del Museo sannicolese, ultimamente entrato).

Il Sistema Museale, attraverso la rete dei suoi musei e dei suoi poli espositivi, si propone di:

-Promuovere azioni per documentare, ordinare e studiare, con particolare riferimento all’uso di strumenti multimediali ed informatici, i beni archeologici, storici, artistici, etnoantropologici, scientifici, paesaggistici e architettonici che si riferiscono alla storia e all’esperienza culturale del territorio di competenza e, in generale, alla Provincia di Caserta;

-Promuovere e pubblicare studi e ricerche nell’ambito dei beni culturali;

-Promuovere opportunità educative e percorsi didattici sui temi collegati con le raccolte museali presenti nel Sistema;

-Collaborare con altri istituti, enti e università nel campo della ricerca, della conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico-artistico presente nel territorio di Terra di Lavoro;

-Promuovere ed attuare ogni utile iniziativa di carattere culturale, sociale, turistica ed economica, che rientri nelle finalità dei Musei in modo da favorire al massimo la fruizione e la conoscenza da parte dei cittadini, principalmente di quelli di Terra di Lavoro , e nel contempo favorire processi di sviluppo locale;

-Promuovere scambi, confronti e progetti, in sinergia con gli altri sistemi ed istituti museali della regione, nazionali ed internazionali;

-Migliorare ed ottimizzare i servizi dei Musei aderenti e promuovere azioni per elevare gli standard degli altri Musei con sede nella Provincia di Caserta rispetto alle indicazioni degli Ambiti VI (Gestione e cura delle collezioni), VII (Rapporti del museo con il pubblico e relativi servizi) e VIII (Rapporti con il territorio) di cui al D.M. del 10/05/2001, pubblicato sulla G.U. 19 ottobre 2001, n. 244, S.O.;

-Offrire occasioni periodiche e permanenti di confronto sulle problematiche di scambio delle esperienze e di progettazione delle attività tra i Musei, nei diversi ambiti di professionalità (direttori, conservatori, addetti ai servizi educativi, addetti alla promozione etc.);

-Promuovere offerte formative nel campo dei Beni Culturali con particolare riferimento alla Provincia di Caserta.


Un po’ di storia
(dal quotidiano/enciclopedia Corriere di San Nicola)

Il “Museo della Civiltà Contadina” fu istituito l’8 ottobre del 1993, ai sensi della Legge Regionale n. 4/83, grazie all’interessamento dell’allora Sindaco Francesco Nigro, storico e raffinato cultore della storia e delle tradizioni di San Nicola la Strada. Per allestire il “luogo delle memorie”, egli si appellò al buon cuore dei sannicolesi, a loro chiedendo di raccogliere testimonianze storiche della civiltà contadina e delle tradizioni passate. In breve tempo furono recuperati oggetti conservati nei sottoscala, nelle soffitte nei cortili, come ad esempio le zappe, le carrucole di legno, mozzi di carri e reperti anche di grande rarità e curiosità. Il Real Salone Borbonico non a caso fu scelto come sede del museo, in quanto all’interno si respirava un’atmosfera che riportava indietro nel tempo. “Un passato che non deve essere dimenticato; le nostre origini devono essere ricordate ed il museo della civiltà contadina è un patrimonio storico da tutelare”: con queste parole, ogni volta che capita l’occasione, Francesco Nigro è solito testimoniare il suo amore per il passato. Negli anni, purtroppo, lo stesso Salone Borbonico è stato trascurato e lasciato all’usura del tempo; di conseguenza, anche il tanto apprezzato museo comunale ha risentito di tale incuria. Purtroppo le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni poco hanno fatto per rinvigorire e dare lustro a questi luoghi ricchi di memoria. Fino a che è sopraggiunto Vito Marotta, artefice di importanti azioni e decisioni volte a ridare al Museo la dignità e il decoro che gli spetta.
Il Museo della Civiltà Contadina dal giugno 2012 ha assunto la nuova denominazione di "MAC -Museo di antropologia culturale di San Nicola la Strada” e dal luglio 2020 è membro del Sistema Museale Terra di Lavoro (il 3 luglio 2020 è la data della relativa delibera di giunta comunale, dopo la richiesta del sindaco del 15 giugno e il suo accoglimento in data 29 dello stesso mese).  


©Corriere di San Nicola 
RIPRODUZIONE RISERVATA