Il biodigestore è, per legge, “impianto insalubre” e va costruito in luoghi “sicuri”, distanti dai centri abitati !

A ribadirlo sono i comitati Città Partecipata e Acquapulita, che hanno inviato alla regione una serie di inappuntabili osservazioni sulla scriteriata scelta di Ponteselice. 
ALL'INTERNO i link per leggere:
-Relazione Generale Descrittiva dell'impianto
-Osservazioni del Comitato inviate alla Regione.

«Lunedi 22 novembre le associazioni senza scopo di lucro “Comitato Cittadino San Nicola la Strada – Città Partecipata” e Comitato Acquapulita ODV – Caserta” »  -si legge in un comunicato stampa diramato dai rappresentanti dei sodalizi-   «hanno inviato allo Staff Tecnico Amministrativo Valutazioni Ambientali della Regione Campania un documento contenente osservazioni al progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio con recupero di biometano da 40.000 ton/anno in località Viale Enrico Mattei – Caserta.
Il documento inviato è stato elaborato anche con la condivisione e collaborazione di altre associazioni e movimenti dell’area casertana.
Tale invio rientra nella procedura di legge che prevede, per progetti relativi ad impianti con potenziale impatto negativo sull’ambiente, una valutazione da parte di detto Staff, per stabilire se esso debba essere assoggettato a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). La procedura prevede anche che cittadini, associazioni e portatori di interesse possano, entro trenta giorni dall’apertura dell’iter amministrativo, presentare proprie osservazioni al progetto.
Il progetto dell’impianto in esame riguarda la costruzione di un digestore anaerobico che dovrebbe produrre metano per autotrazione e fertilizzante agricolo a partire dal rifiuto umido urbano ed è fortemente voluto dal sindaco di Caserta Carlo Marino».

L'opinione dei Comitati e quella di altre associazioni e movimenti del territorio casertano è che «questo tipo di impianto non possa essere realizzato nell’area industriale di Ponteselice (di fronte all’Eurospin ed al Famila, per intenderci) per i numerosi impatti negativi che avrebbe sulle attività insediate nelle vicinanze: le fabbriche, i supermercati, le case del rione Acquaviva di Caserta e le case del lato ovest del galoppatoio del viale Carlo III di San Nicola la Strada (che si trovano a 150 metri da esso) e, via via, potrebbe interessare con effetti negativi, anche la Reggia di Caserta (a 570 metri), l’abitato delle città di Caserta, San Nicola la Strada, Casagiove, Capodrise e Recale per una popolazione totale di oltre 126 mila abitanti.
Le associazioni promotrici delle osservazioni ritengono che gli impianti del genere in esame, classificati per legge come “insalubri”, e, pertanto, soggetti a specifiche limitazioni, debbano essere costruiti in luoghi “sicuri”, distanti dai centri abitati.
Gli estensori del documento di osservazioni al progetto di cui stiamo parlando ritengono che impianti di questo genere siano necessari per una corretta ed economicamente sostenibile gestione dei rifiuti organici urbani ma che gli essi debbano essere di piccola dimensione, massimo 10 – 20 mila ton/anno, e situati in aperta campagna dove i potenziali effetti negativi sull’ambiente possano essere controllati e sopportati senza rischio immediato per la salute di persone».

©Corriere di San Nicola  
diretto da Nicola Ciaramella 

MOSTRO DI PONTESELICE: LA RELAZIONE GENERALE DESCRITTIVA DELL'IMPIANTO 
http://corrieredisannicola.it/images/stories/videos/BiodigestoreRelazioneGeneraleDescrittiva.pdf

IL DOCUMENTO INVIATO DAL COMITATO ALLA REGIONE
http://corrieredisannicola.it/images/stories/videos/osservazionisulbiodigestore.pdf