I disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, binge eating disorder

E' il nuovo argomento della rubrica "silenziosaMente" a cura della D.ssa Graziella Vingelli

 

 

Rubrica a cura della Dott.ssa Graziella Vingelli, psicologa psicoterapeuta 


“I disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, binge eating disorder

Il 15 dicembre 2021 è avvenuto un debate circolare sui “disturbi del comportamento alimentare” con gli studenti del liceo classico “Umberto” di Napoli, condotto dalla sottoscritta. Ma cosa sono i disturbi del comportamento alimentare? I dca sono patologie che coinvolgono il rapporto tra l’individuo e il cibo. Esse sono caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentare e da un’eccessiva preoccupazione per il proprio peso e per le forme del corpo. I disturbi dell’alimentazione sono espressione di un profondo malessere interiore, tutta la vita della persona sembra organizzarsi attorno alla paura di ingrassare che spesso si configura come una vera e propria ossessione e che porta la persona a sperimentare con forte ansia anche le più semplici attività quotidiane come uscire a mangiare fuori con amici e famigliari. Milioni di persone nel mondo ne sono affette, ma quali sono le diverse tipologie di malattie?

I principali disturbi dell’alimentazione sono:

-L’anoressia nervosa

- la bulimia nervosa

- disturbo dell’alimentazione incontrollata (binge eating disorder).

I manuali diagnostici descrivono soprattutto adolescenti e giovani adulti con prevalenza maggiore nel sesso femminile per quanto riguarda l’anoressia e la bulimia nervosa. Mentre per il disturbo dell’alimentazione incontrollata, l’incidenza è nel sesso maschile.

Quali sono i sintomi?

  • Diminuzione di cibo (anoressia)
  • Digiuno (anoressia)
  • Abbuffate (bulimia)
  • Comportamenti volti a controllare il peso come vomito, utilizzo di lassativi o diuretici (disturbo anoressico-bulimico)
  • Eccessiva attività fisica (ivi).

FATTORI SOCIALI: UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI

Il raggiungimento di un “ideale estetico” la sovraesposizione sui social, di ideali irraggiungibili e artefatti (filtri, interventi di chirurgia estetica). Se si pensa che l’accettazione del corpo è strettamente correlata alla stima di sé, si comprende perché le persone che soffrono di un disturbo alimentare presentano disturbi gravi dell’immagine corporea. Per quanto riguarda l’anoressia nervosa, è presente un’intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi anche quando si è sottopeso, o l’alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, nonché l’eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima. Anche nella bulimia nervosa l’immagine corporea riveste un ruolo centrale: i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo.

ALTRI SINTOMI DA RICONOSCERE:

Oltre ai comportamenti già descritti, tipicamente riconducibili a chi soffre di un disturbo dell’alimentazione, vi sono altri tipi di sintomi riscontrabili nei DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE:

l’ansia spesso legata alla paura di non riuscire ad uscire dalla propria condizione e all’aver perso il controllo di quest’ultima.

Essa si manifesta spesso attraverso attacchi di panicopalpitazioni, sudorazione, tremore, vertigini, agorafobia e paura di stare in luoghi affollati, tutte situazioni spiacevoli che possono avere una notevole ripercussione sulla vita sociale. Oltre all’ansia, frequente è la depressione che si manifesta attraverso la perdita di interessi, la tendenza all’isolamento, la perdita di energie, disturbi del sonno, della concentrazione e dell’appetito. Spesso vi è anche irritabilità, inquietudine e sbalzi di umore. Tra le emozioni più frequenti troviamo vergogna, disgusto e senso di colpa che spesso interferiscono con la richiesta di aiuto.

Solo una piccola percentuale, infatti, di persone che soffre di un disturbo alimentare riesce ad ammettere la gravità della propria condizione. Molto spesso, infatti, la consapevolezza di avere un problema, specie nelle fasi iniziali di malattia, è molto scarsa e la paura di affrontare un qualsiasi cambiamento è molto elevata.

​Gran parte delle persone che hanno problemi con il proprio comportamento alimentare pensa che il cibo sia il motivo principe delle loro stesse difficoltà, ma non è così. Non è colpa né del cibo né della propria mancanza di volontà. Le difficoltà legate al controllo del cibo possono essere un indizio del fatto che ci sono in gioco difficoltà emotive più profonde.

IL CAMBIAMENTO E’ POSSIBILE!

L’approccio più efficace per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione è quello multidisciplinare e integrato che vede la collaborazione di diverse figure professionali quali medici, nutrizionisti e psicoterapeuti che si occupino in modo integrato dei diversi aspetti di questi disturbi.

Tra i diversi interventi, in particolare, il percorso di psicoterapia risulta indispensabile per poter ristabilire un’adeguata percezione dell’immagine corporea e per mettere parola ai vissuti e alla sofferenza psicologica che il disturbo porta con sé. Con l’aiuto di terapeuti esperti è possibile aumentare la consapevolezza circa le cause profonde della propria sofferenza, delle emozioni associate e dei pensieri distorti circa la relazione con il cibo. L’obiettivo è quello di sviluppare abilità specifiche per gestire meglio le proprie emozioni senza ricorrere all’utilizzo del cibo.

Per la cura dei disturbi dell’alimentazione è importante rivolgersi quindi a centri specialistici che si occupano specificamente di questi problemi al fine di ricevere indicazioni corrette sul trattamento da seguire.

L’American Psychiatric Association (2012) ha illustrato le tappe fondamentali del trattamento dei disturbi del comportamento alimentare:

  • diagnosticare e trattare le complicanze mediche
  • aumentare la motivazione e la collaborazione al trattamento
  • aumentare il peso corporeo (nell’anoressia)
  • ristabilire un’alimentazione adeguata
  • affrontare gli aspetti sintomatologici (dieta, digiuno, vomito, abuso di lassativi, diuretici, iperattività)
  • correggere i pensieri e gli atteggiamenti patologici riguardo al cibo e al peso
  • curare i disturbi psichiatrici associati al disturbo dell’alimentazione
  • cercare la collaborazione e fornire sostegno ed informazioni ai familiari
  • aumentare il livello di autostima
  • prevenire le ricadute

 

 

Non sottovalutare questi sintomi, i disturbi alimentari sono malattie gravi.

Non sei sola/o e puoi uscirne, rivolgiti ad un esperto!

 

Dott.ssa Graziella Vingelli  
©Corriere di San Nicola 



Leggi la prima puntata della rubrica su Corriere di San Nicola: 
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