Biodigestore a Ponteselice: un altro passo verso la salvezza o verso il baratro?

La regione campana ha contestato 61 punti del progetto presentato dal comune di Caserta

 



Tiene banco la recentissima notizia della pubblicazione delle “richieste ed integrazioni” formulate dallo Staff Regionale di Valutazioni Ambientali per il progetto del Digestore anaerobico che il comune di Caserta vorrebbe costruire a Ponteselice.

Si tratta di un vero e proprio “record” di richieste, sono 61 i punti del progetto contestati dall’organo regionale in quanto carenti, o incompleti, o totalmente mancanti nel quadro progettuale presentato dal comune di Caserta.

È noto che per i progetti pubblici del tipo in oggetto è obbligatorio richiedere allo Staff Regionale di Valutazioni Ambientali l’ammissibilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), in altre parole, i tecnici della Regione debbono stabilire se il progetto richiede un apposito procedimento di valutazione dell’impatto che lo stesso potrà avere sull’ambiente, oppure che tale iter non è ritenuto necessario ed il progetto potrebbe essere realizzato senza ulteriori accertamenti.

In questa fase di valutazione, la legge prevede che l’analisi del progetto da parte della Regione sia accompagnata dalle osservazioni della cittadinanza o da associazioni interessate all’opera.

Le associazioni “Acquapulita” di Caserta e il Comitato Cittadino San Nicola la Strada che, da sempre, si sono opposte al progetto del digestore a Ponteselice, hanno lavorato, ancora una volta insieme, per inviare le proprie osservazioni allo staff regionale, insieme ad altre inviate da diverse associazioni e soggetti istituzionali interessati.

Riscontriamo con soddisfazione che oltre un terzo dei chiarimenti ed integrazioni richieste sono derivate direttamente, o in diretta conseguenza, dalle nostre osservazioni.

Vi ricordiamo che abbiamo evidenziato le violazioni che il progetto del digestore comporterebbe sulle leggi a difesa dell’ambiente, dei beni artistici e monumentali e sulle leggi urbanistiche vigenti. Abbiamo contestato duramente la tentata sottovalutazione dell’impatto sul traffico locale generato dall’impianto e contestato l’approssimazione e imprecisione con cui sono stati trattati temi come le emissioni in atmosfera, l’inquinamento acustico delle aree circostanti ed il trattamento delle acque e dei reflui generati da esso.

Infine, abbiamo sottolineato con grande evidenza la necessità di studiare i rischi connessi all’impianto nella posizione in cui si trova: dall’incendio allo scoppio, dalla emissione di sostanze tossiche in aria all’inquinamento della falda ed altro ancora.

Tutte le nostre osservazioni sono state recepite tra le 61 “richieste di chiarimenti ed integrazioni”.

Purtroppo, la guerra non è ancora finita. Per quanto a noi appaia assolutamente evidente l’impossibilità di realizzazione di un tale impianto a Ponteselice, il Comune di Caserta ha ancora 75 giorni per fornire i suoi chiarimenti e, conoscendo la nostra classe amministrativa, non è detto che “esca qualche sorpresa”.

È ancora necessario dimostrare la forza dell’opposizione popolare al digestore di Ponteselice!!!

Nicola Santagata e Domenico Pennino 
(Associazioni “Acquapulita” di Caserta e Comitato Cittadino San Nicola la Strada)

©Corriere di San Nicola
diretto da Nicola Ciaramella