SOS dalla terra dei fuochi

…Da soli non possiamo farcela!
Il primo cittadino di Giugliano: “Pretendo che i parlamentari, i consiglieri regionali, il Governo e tutte le istituzioni coinvolte forniscano soluzioni concrete

 

 

Dopo le vicende di Ponteselice, del comune di Caserta che decide di costruire un biodigestore, anche se la legge lo vieterebbe, ci accorgiamo (o forse lo abbiamo sempre saputo) che su tutto il territorio terra dei fuochi le problematiche sono sempre le stesse! Inceneritori, roghi, aria irrespirabile, veleni! L’elenco dei paesi coinvolti sarebbe lungo.

A Giugliano in Campania, altro comune martoriato da anni di malaffare, dai roghi, dall’indifferenza delle istituzioni, dalla diffusione dei tumori, il sindaco Nicola Pirozzi lancia un altro disperato appello attraverso la sua pagina social ufficiale:

«Si avvicina l’estate e anche quest’anno ci ritroveremo ad affrontare questa emergenza. Lo sanno tutti che in larga parte il fenomeno dei roghi qui a Giugliano è strettamente connesso all’attività dei campi “Rom”, quindi ci ritroviamo ad affrontare l’ennesima emergenza all’interno di un’altra emergenza. Le riunioni col Prefetto e con la cabina di regia regionale sulla “Terra dei fuochi” continuano e su ogni soluzione prospettata sono sorti dei problemi. Ad inizio giugno è in programma un altro incontro che, a mio avviso, dev’essere in gran parte risolutivo altrimenti sarò costretto a prendere in considerazioni altri percorsi meno istituzionali ma indispensabili affinché si intervenga con decisione e urgenza.
Abbiamo bonificato molti punti sensibili da cumuli di rifiuti pronti ad essere bruciati e nonostante ciò gli scarichi sono ripresi perché mancano gli agenti per i controlli e siamo punto e a capo. Se non smantelliamo i campi “Rom” ci ritroveremo sempre a raccontare con insistenza nuovi roghi vivendo una situazione di ostaggi nelle nostre case. Da soli non possiamo come Comune risolvere queste due emergenze: eppure abbiamo la necessità di un intervento.
Il progetto “Abramo” non ha fornito al momento risultati concreti perché le associazioni non hanno trovato soluzioni abitative per i Rom. E quella prospettata, a CastelVolturno, è stata bocciata dalle istituzioni sovracomunali. Adesso si discute su un’altra soluzione, ossia ospitare i Rom in uno stabile di proprietà della Chiesa in provincia di Salerno in modo da sgomberare il primo campo di Giugliano. Ma siamo ancora in una fase di interlocuzione e i miei cittadini non possono più permetterselo. Lo devono capire tutte le istituzioni che con noi dialogano da mesi ed hanno il dovere adesso di intervenire e pure con urgenza. 
La filiera istituzionale fin qui ha funzionato, almeno sulla mole di finanziamenti dirottati a Giugliano e pretendo che i parlamentari, i consiglieri regionali, il Governo e tutte le istituzioni coinvolte forniscano soluzioni concrete e immediate alle due emergenze più gravi, Rom e roghi, perché hanno i poteri per farlo. Ora sono stanco e in nome della comunità che rappresento siamo pronti ad alzare il tiro, finanche ad aprire uno scontro istituzionale per tutelare la mia terra. Non a parole ma, come sempre, con atti concreti e se serve pure eclatanti!»

Il Sindaco di Giugliano mette a fuoco il vero problema! Si chiede: dove sono le istituzioni? Cosa fanno i consiglieri regionali, la Giunta, i Prefetti, i Giudici?

E il Governo? Non è possibile, non è giusto vivere chiusi in casa come topi. Non è umano, non è giustificabile, è indegno, crudele, irrispettoso della dignità umana.

Giovanna Angelino
©Corriere di San Nicola