Cantieri aperti per i roghi tossici, le ..."novità"

Estate 2022, Campania e veleni, nulla cambia...

Il due agosto scorso, con la regia dei Prefetti di Napoli e Caserta, alla presenza della Consulta interistituzionale “Oltre la Terra dei fuochi”, si sono riuniti i sindaci di alcuni Comuni dell’area a Nord di Napoli e dell’agro aversano, il delegato del Presidente della Provincia di Caserta, il Sacerdote Antonio Cimmino per la Diocesi di Aversa, alcuni attivisti per il Comitato Kosmos. Erano presenti anche il Vice Prefetto Vincenzo Romano delegato alla Terra dei Fuochi e i vertici regionali dell’Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Questura, dei Vigili del Fuoco delle province di Napoli e Caserta, nonché l’Assessore Regionale Mario Morcone.

Durante l’incontro i Sindaci, i rappresentanti della Diocesi di Aversa e del Comitato Kosmos hanno esposto le problematiche che soffocano la popolazione della grande area a nord di Napoli e a sud di Caserta a causa dell’emergenza roghi, richiedendo sia di intensificare i controlli sia concrete azioni per sconfiggere il drammatico fenomeno dei roghi tossici.

Gli impegni assunti

I Prefetti hanno assunto l’impegno di coordinare le loro iniziative con la Procura della Repubblica, di procedere all’intensificazione dei controlli sulle attività produttive al fine di intercettare la filiera degli illeciti smaltimenti dei rifiuti, di adoperarsi per la dotazione da parte del governo centrale di adeguati fondi ai singoli comuni per evitare che la rimozione dei rifiuti abbandonati gravi sulle già disastrate finanze locali, impegnandosi, all’immediata costituzione di una conferenza permanente in sede prefettizia tra le Prefetture di Napoli e Caserta, i quaranta Sindaci della costituita Consulta “Oltre la Terra dei fuochi”, la Diocesi di Aversa e i Comitati ambientalisti operanti sul territorio.

Infine, i Prefetti hanno assicurato la loro presenza in occasione della giornata di preghiera e confronto che sarà celebrata, il prossimo mese di settembre, nei luoghi, per anni, oggetto di malversazione ambientale.

La Consulta chiederà un incontro in Regione Campania anche per l’annosa vicenda della perimetrazione dell’area Sin - Sito di Interesse Nazionale.

Già a maggio scorso, il viceprefetto Filippo Romano, Incaricato del Governo per il contrasto ai roghi di rifiuti in Campania, ha partecipato a un incontro con il direttore generale Arpac Stefano Sorvino e il direttore tecnico dell’Agenzia Claudio Marro. La discussione ha avuto come tema il rafforzamento della partecipazione di Arpac alla cabina di regia “Terra dei fuochi” e agli Action Day interforze per il contrasto alla gestione illecita dei rifiuti. L’incontro prima dell’imminente estate 2022 aveva lo scopo di contrastare l’aumento dei roghi tossici, obiettivo non raggiunto.

 

Quali sono le richieste avanzate alle prefetture?

  1. Modifica del protocollo di intesa sulla terra dei fuochi che dovrà prevedere di sottrarre ai Comuni la competenza della rimozione dei rifiuti abbandonati illecitamente sui territori comunali, la cui spesa oggi ricade sulle casse degli enti comunali e quindi sui cittadini.
  2. Procedere con immediatezza, da parte della Regione Campania, alla perimetrazione del SIN (Sito di Interesse Nazionale) Terra dei Fuochi, per permettere al Ministero della Transizione Ecologica di applicare e far entrare in vigore la legge istitutiva del SIN, che prevede tra l'altro, la competenza dello Stato, e non più della Regione, sulle bonifiche e rimozioni di discariche abusive e rifiuti abbandonati.
  3. Istituzione di una task force investigativa interforze per monitorare e seguire i traffici illegali dei rifiuti, una task force di intelligence, cosa richiesta già anche in Procura, con l'istituzione di un pool investigativo, magistrati e polizia giudiziaria, specificatamente sull'ambiente. Così come sull'esperienza del modello investigativo vincente della lotta al fenomeno criminale della camorra.
  4. Rafforzare gli organici delle polizie locali, installazioni di videosorveglianza dove non esistono, ed efficientare le attuali esistenti dotandole con presenza h24 di operatori attivi addetti.

Cos’è che non funziona?

Perché Comitati, associazioni e tavoli istituzionali non bastano? La verità è che qui la politica non è lungimirante, non fa il suo dovere, non opera con intelligenza, come avviene altrove, dove le amministrazioni lavorano in sinergia con cittadini attenti e difensori del territorio.

Fortunatamente, i buoni modelli in Italia non mancano; esistono, infatti, interi territori quasi incontaminati tutelati dagli abitanti e da una politica attiva e saggia, come ad esempio avviene in Val di Susa e nella Riserva dello Zingaro dai quali si potrebbe imparare tanto.

Ma quando dopo trent’anni siamo ancora alle prese con il grave problema dei roghi tossici e smaltimenti illeciti, significa che vi è qualche anello mancante (e marcio) nella filiera che dovrebbe garantire la salute dei cittadini e ambientale e non lo fa.

Mentre si organizzano incontri prima e dopo l’inizio dell’estate, questa estate 2022 sembra volgere quasi alla fine. Siamo ad agosto inoltrato, e i giorni scorsi piogge e temporali sparsi ci hanno dato un po’ di sollievo rallentando la corsa del caldo reso ancora più asfissiante dalla continua attività dei roghi tossici, che nonostante i tavoli e gli incontri di livello sempre più alto – ad oggi – non hanno prodotto alcun risultato.

I cantieri restano aperti, le proposte sui tavoli, le buone intenzioni come le belle parole sempre presenti e i roghi tossici aumentano di numero e d’intensità; oggi, si aggiungono alle parole (inutili) di sempre, anche investigazione, servizi di intelligence, rappresentanti del Clero, Prefetture e governo. Il livello si alza, insomma, e non di poco.

Cos’altro aggiungere a questo punto? Arrivederci alla prossima estate!

Giovanna Angelino 
©Corriere di San Nicola

Fonte: Comunicato Kosmos, Web