Maria Grazia e Maria Carmela, due fiori che mai appassiranno

ll Corriere di San Nicola ricorda due giovani meravigliose vite che sedici anni fa volarono in cielo.
Fu il più tragico degli incidenti che hanno riempito di sangue quel maledetto vialone.


Oggi c’è una specie di rotatoria che nulla toglie alla pericolosità di un luogo funesto. Poco è cambiato. Chi viene da Napoli e va verso Caserta e chi viene da Caserta e va verso Napoli tutto trova tranne che una "barriera" per limitare la sua velocità. La strada continua ad essere larga e a permettere scorribande ad automobilisti indifferenti, che se ne fregano altamente di rallentare. Non parliamo poi di controlli, praticamente inesistenti. 

Il pericolo, insomma, è sempre lì. Più presente che mai.

Nella lunga lista di quel maledetto incrocio tra Viale Carlo III e Via De Gasperi la più grave tragedia stradale mai avvenuta a San Nicola la Strada si consumò nella notte tra il 3 e il 4 settembre 2006, quando due splendide ragazze, Maria Grazia Abbate e Maria Carmela Iannone, rispettivamente di appena 16 e 27 anni, persero la vita per la scelleratezza di un folle.

Tutto accadde in un attimo. Erano di ritorno dalla vicina festa di San Benedetto, dove avevano trascorso momenti di devozione e di allegria. Viaggiavano tranquillamente con il fratello di Maria Carmela ed un altro ragazzo. La loro C3 fu investita frontalmente da una Micra, lanciata a forte velocità, guidata da un immigrato, in seguito accertato in forte stato di ubriachezza.

Maria Grazia e Maria Carmela morirono sul colpo. Il conducente della Micra poche ore dopo. Feriti gli altri.

L’intera popolazione di San Nicola la Strada rimase attonita, sconvolta. Per lungo tempo.

Il Corriere di San Nicola non può dimenticare.

Riportare alla memoria quel giorno infausto (come tanti altri che hanno macchiato la storia di quel disgraziato tratto del Vialone) è rivedere la sfavillante luce e i magici colori di due fiori che mai potranno appassire.

Nell’angolo di strada più vicino al luogo del rovinoso incidente, c’è una piccola stele marmorea deposta in ricordo delle due giovanissime donne, fortemente voluta da un loro carissimo amico, Luciano Caiazza (funzionario dell'Anas), e benedetta il 15 settembre 2007 dal compianto Don Oreste Farina.

La loro giovinezza rifiorisca nella casa di Dio”: queste le parole scolpite su quella lastra che evoca il profumo sgargiante e radioso della gioventù. Quella gioventù spezzata che solo nella divina speranza potrà risorgere.

Nicola Ciaramella
©Corriere di San Nicola  

Maria Grazia Abbate